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Argentina: L'ambasciata cinese istiga la polizia a fermare la pacifica protesta dei praticanti del Falun Gong durante il vertice del G20

13 Dic. 2018 |   Di un praticante del Falun Gong in Argentina

(Minghui.org) Il giorno prima del Vertice “G20 del 2018” a Buenos Aires, il gruppo dei praticanti del Falun Gong che dimostravano pacificamente contro gli abusi del governo cinese sui diritti umani, è stato assediato da una milizia dell'ambasciata cinese organizzata insieme alla polizia argentina. Gli striscioni dei praticanti sono stati strappati via, alcuni praticanti sono stati brutalizzati dalla polizia, mentre molti altri sono stati arrestati illegalmente.

Il 29 novembre i praticanti del Falun Gong che si sono riuniti fuori dallo Sheraton Buenos Aires Hotel, dove alloggiava il presidente cinese Xi Jinping, sono stati subito circondati da persone con vestiti rossi che portavano le bandiere della Cina. Questa milizia è stata organizzata dall'ambasciata cinese e dai gruppi del Partito Comunista Cinese (PCC), poi molti agenti della polizia argentina sono avanzati e hanno afferrato gli striscioni dei praticanti senza alcuna spiegazione.

Praticanti del Falun Gong fuori dallo Sheraton Hotel con striscioni che recitano: "Fermare la persecuzione del Falun Gong" e "Portare Jiang Zemin alla giustizia".

Un testimone ha affermato che un ufficiale militare dell'ambasciata cinese ha parlato con un agente di polizia in borghese e subito dopo la polizia ha iniziato a sequestrare con forza gli striscioni dei praticanti.

I praticanti cercavano di proteggere gli stendardi che tenevano ben stretti, allora molti altri poliziotti si sono aggiunti per afferrare gli striscioni, e mentre tentavano di sequestrarli hanno persino usato violenza: un agente di polizia ha usato un bastone per colpire e contemporaneamente calpestava i piedi dei pacifici attivisti, mentre un altro poliziotto teneva un praticante per il collo con il bastone, cercando di strangolarlo.

Nello stesso momento un gruppo di cinesi con bandiere rosse hanno bloccato i praticanti da dietro e hanno iniziato a strappare i volantini del Falun Gong che cadevano dai loro zaini.

Alcuni dei poliziotti erano solidali con i praticanti, difatti un agente di polizia donna ha detto: "Non possiamo aiutarvi. I nostri ordini provengono da funzionari di alto livello, qui ci sono molti dirigenti corrotti. Conosco alcuni praticanti del Falun Gong e so che siete qui per fare del bene, vi vedo spesso a Chinatown".

Un altro poliziotto ha detto che gli era stato ordinato di reprimere la gente con i vestiti e striscioni gialli (praticanti del Falun Gong), ma non quelli con i vestiti rossi e bandiere rosse (persone organizzate dall'Ambasciata cinese per dare il benvenuto alla delegazione cinese).

Ha aggiunto che non capiva il perché, ma quando un praticante gli ha consegnato un volantino giallo, l'agente ha detto nervosamente: "Mettilo via, è giallo".

Durante il sequestro degli striscioni, un agente in borghese ha indicato verso un praticante che aveva uno zaino e senza sapere cosa ci fosse dentro ha gridato: "All'interno c'è una bomba". Immediatamente i poliziotti argentini hanno trascinato via il praticante.

Un avvocato arrivato per difendere i praticanti del Falun Gong arrestati, ha subito chiesto ai poliziotti il motivo dell’arresto. Loro hanno risposto dicendo che li stavano trattenendo solo temporaneamente e li avrebbero rilasciati se non fosse stato trovato nulla di insolito.

Tuttavia, non appena l'avvocato è andato via, i poliziotti hanno ammanettato i praticanti e li hanno trattenuti per l'intera notte, impedendogli di contattare qualcuno. Il giorno dopo sono stati portati davanti a un pubblico ministero e sono stati rilasciati solo dopo le ore 17:00.

Un membro dell'Associazione Falun Dafa argentina, la signora Liwei Fu, ha dichiarato che nove praticanti sono stati detenuti illegalmente e che non sapevano dove fossero stati portati. Alcuni praticanti si sono recati in ogni stazione di polizia per cercarli e dopo tre ore di ricerche hanno finalmente scoperto dove erano ubicati.

Fu ha sottolineato che l'incidente è stato istigato dall'ambasciata cinese, così ha chiamato i funzionari dell'ambasciata per fermare la persecuzione, dicendogli di non continuare ad essere complici del PCC.

Durante gli ultimi due giorni del Summit, i praticanti del Falun Gong hanno comunque tenuto gli striscioni per chiedere la fine della persecuzione in Cina e continuato la loro protesta pacifica accanto alla strada, di fronte all'Hotel Sheraton, dove alloggiava il presidente cinese Xi.