(Minghui.org) Due mesi prima del rilascio, dopo aver scontato una pena di tre anni e mezzo per la sua fede nel Falun Gong, le autorità carcerarie hanno iniettato al signor Gao Yumin un'alta dose di un farmaco dannoso per il sistema nervoso, che l’ha quasi ucciso.
Nonostante sia stato rilasciato da sei mesi, l'uomo non è ancora in grado di prendersi cura di se stesso e la sua capacità d'intendere è simile a quella di un bambino di tre anni. Inoltre gli agenti del Comitato per gli Affari politici e legali e dell’Ufficio 610 stanno sorvegliando strettamente i suoi familiari e li hanno minacciati di non rivelare pubblicamente il calvario da lui affrontato.
Secondo le persone a conoscenza della situazione, dopo l'iniezione le autorità hanno detenuto Gao in isolamento e ordinato ad altri carcerati di picchiarlo selvaggiamente. Subito dopo l’uomo ha cominciato a perdere conoscenza, il suo corpo si è irrigidito ed quasi morto.
Le guardie l’hanno portato all'ospedale, dove è rimasto incosciente per nove giorni. Aveva emorragie interne in tutto il corpo, le feci erano nere e aveva spasmi alle membra.
Quando i familiari hanno chiesto spiegazioni sull’aggravamento di salute del loro caro, la prigione ha detto che era stato causato dal suo sciopero della fame.
Dietro il consiglio di un agente di polizia che stava segretamente proteggendo i praticanti del Falun Gong, la famiglia ha fatto analizzare un campione della sua urina per riscontrare l'eventuale presenza di droga. I risultati hanno mostrato che persino dopo più di una settimana dall'iniezione la concentrazione di quella sostanza stupefacente nel suo corpo era abbastanza alta da avvelenarlo.
Quando poi le autorità del carcere hanno ricevuto notizia sul test delle urine, sono entrate nel panico ed hanno iniziato a negoziare con la famiglia di Gao per trovare una soluzione finanziaria, a condizione che lo portassero a casa e non rivelassero a nessuno dell'esame effettuato.
La famiglia ha rifiutato di portarlo a casa e ha insistito affinché la prigione fornisse le adeguate cure mediche. Il carcere ha approvato il suo ricovero in ospedale e i familiari, temendo che venisse fatto dell'altro male al loro caro, sono rimasti nell’ospedale senza mai lasciarlo solo.
Quando il periodo di reclusione è scaduto, la polizia l’ha mandato a casa.
Poiché la moglie di Gao è malata di mente e incapace di assisterlo, l'uomo si trova adesso dalla madre di oltre ottant'anni, e i suoi fratelli e sorelle hanno assunto una persona per prendersene cura.
A causa della sua fede, Gao è stato licenziato dal posto di lavoro e non ha più entrate, perciò la sua famiglia sta pagandogli le cure mediche e le spese di soggiorno.
Dopo aver ottenuto i numeri di telefono, le carte d'identità e le targhe automobilistiche dei famigliari, la polizia e il comitato di quartiere li stanno tenendo sotto stretta sorveglianza.
Da perpetratore a praticante
Il signor Gao Yumin lavorava al Dipartimento di polizia della città di Fuxin, provincia del Liaoning, e come agente aveva partecipato alla persecuzione del Falun Gong. Tuttavia, attraverso l’interazione con i praticanti, era rimasto profondamente colpito dalla loro gentilezza e perseveranza – il che era completamente l’opposto di quello che la propaganda diffusa dal regime comunista voleva far credere.
Dopo aver appreso di più sul Falun Gong ha iniziato ad ammirare la persistenza dei praticanti nel sostenere la loro fede di fronte alla severa persecuzione e alla fine aveva iniziato a praticare anche lui.
Seguendo i principi del Falun Gong di Verità, Compassione e Tolleranza è diventato più disciplinato e ha abbandonato molte cattive abitudini.
Perseguitato per la sua fede
Sentendo nel suo cuore il dovere di far conoscere a più persone il Falun Gong e i fatti della persecuzione, ha iniziato a distribuire materiale informativo in giro per la città. Per questa ragione il 6 novembre 2013 è stato arrestato e portato in un centro di detenzione.
All'interno della struttura aveva protestato contro la persecuzione con uno sciopero della fame e in risposta era stato vittima di pestaggi selvaggi e sottoposto all'alimentazione forzata con acqua salata.
Dopo due mesi di abusi è diventato molto debole ed è stato rilasciato per motivi di salute.
Tornato a casa ha ricominciato a praticare il Falun Gong e nel giro di un mese si è ripreso, tuttavia il 21 febbraio 2014 è stato nuovamente arrestato e il 14 marzo 2014 condannato a cinque anni di carcere. Dopo il ricorso in appello, la sentenza è stata ridotta a tre anni e mezzo.
Nonostante i suoi reni, il fegato e il cuore stessero collassando a causa di uno sciopero della fame per protestare contro la sentenza ingiusta, è stato portato con la forza in prigione, dove è stato ripetutamente picchiato e torturato.
Mentre i famigliari attendevano con ansia il suo ritorno a casa, sono rimasti scioccati nello scoprire che solo due mesi prima del rilascio, la prigione gli aveva iniettato una dose di droga quasi letale.
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