(Minghui.org) Zhuo Guibin, un uomo di settant'anni della contea di Yi, si è nascosto per evitare di essere imprigionato per la sua fede. La sua famiglia chiede alle autorità locali di archiviare il suo caso in modo che possa tornare a casa senza il timore di essere arrestato illegalmente.
Il praticante è stato più volte arrestato per essersi rifiutato di rinunciare al Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese, e per due anni, durante una detenzione, è stato costretto ai lavori forzati e torturato brutalmente.
Il suo ultimo arresto è avvenuto il 26 settembre del 2017 ed è apparso in tribunale il 22 dicembre. In quell'occasione il giudice che presiedeva il tribunale lo ha condannato al carcere (anche se la durata della pena non è ancora definita) e ha presentato il verdetto al tribunale superiore locale per l'approvazione.
Al tribunale superiore hanno ordinato una seconda udienza per modificare il verdetto e quando Zhuo ha appreso della decisione, ha abbandonato casa per evitare ulteriori procedimenti giudiziari.
Ultimo arresto e successiva alimentazione forzata
Il 26 settembre del 2017 Zhuo è stato arrestato mentre si trovava alla stazione degli autobus della contea di Quyang, da mesi lo stavano rintracciando usando la tecnologia GPS.
Anche il tassista che lo aveva trasportato è stato arrestato, ma quando la polizia ha scoperto che non era un praticante del Falun Gong, lo ha subito rilasciato.
Quel pomeriggio un vice capo del dipartimento di polizia della contea di Yi e il capo della stazione di polizia della città di Yizhou, hanno riportato Zhuo alla stazione di polizia della città di Yizhou e prima di trasferirlo nel centro di detenzione della contea di Yi, è stato interrogato per diverse ore. Inoltre la polizia si è recata nella sua abitazione e gli ha confiscato 2.500 calendari del Falun Gong, più di 600 yuan(circa 80 euro) in valuta cartacea e quattro chiavette USB che contenevano informazioni sul Falun Gong.
Dal momento che nessuna legge in Cina dice che praticare il Falun Gong è un crimine, durante la detenzione Zhuo ha fatto uno sciopero della fame per protestare contro la detenzione illegale e il quarto giorno di digiuno è stato condotto in un ospedale locale per essere alimentato forzatamente. Un testimone ha visto che lo tenevano con le mani ammanettate dietro la sua schiena, ma lui si è fermamente rifiutato di essere alimentato in quel modo e la polizia, vedendo la sua resistenza, lo ha riportato nel centro di detenzione.
Il giorno seguente lo hanno riportato all’ospedale, dove i dottori lo hanno alimentato forzatamente con del porridge e hanno lasciato il tubo di alimentazione nella sua narice. Non era in grado di muoversi perchè aveva le mani ammanettate e i piedi incatenati.
Circa venti giorni dopo, la gamba e la mano destra hanno cominciato a mostrare i sintomi di una flebite, non poteva camminare o tenere nulla in mano e i dottori hanno detto che aveva la pressione alta. Quella notte il direttore del centro di detenzione ha persuaso il P.M. Wang Guoping ad approvare la sua richiesta di cauzione.
Il mattino seguente la figlia lo ha portato a casa prendendolo in braccio e dopo alcune ore due ufficiali si sono presentati a casa loro per fotografarlo e filmarlo.
Presunta colpevolezza
Dieci giorni dopo l’arresto, il suo caso è stato presentato alla Procura locale e Tian Guojun, capo dell'ufficio di sicurezza nazionale della contea di Yi, ha incluso nel processo prove con parti di confessioni passate di molti altri praticanti locali del 2008.
Il 22 dicembre del 2017 suo figlio lo ha portato in aula per l’udienza perché non si era ancora ripreso dalla flebite e dalla pressione alta
e non appena è iniziato il processo, il giudice assistente Liang ha chiesto a Zhuo: "Ammetti di essere colpevole?"
Il praticante ha risposto di no e ha scosso la testa in segno di diniego, mentre il pubblico ministero Wang Guoping procedeva a leggere ad alta voce l'accusa contro di lui.
Sforzandosi per cercare di parlare chiaramente a causa delle sue condizioni, è riuscito a dire: "Ho diritto alla libertà di credo! È legale per me seguire la mia fede spirituale!"
Il giudice Liang ha chiesto a Zhuo di scrivere una dichiarazione in cui prometteva che non avrebbe mai acquistato attrezzature di stampa per produrre nuovamente materiale del Falun Gong per i praticanti locali. Il giudice presidenziale Sun Chunmei ha minacciato di rimandarlo al centro di detenzione se si fosse rifiutato di conformarsi.
Un impiegato gli teneva la mano per potere mettere le sue impronte digitali sul procedimento giudiziario.
Costretto a nascondersi
Nell'aprile 2018 il giudice Sun ha presentato una sentenza preliminare al tribunale intermedio della città di Baoding, dove non è chiaro quale sia stata la proposta di pena detentiva.
La corte superiore ha ordinato una seconda udienza per modificare il verdetto, allora Zhuo è scappato di casa prima del processo.
Arresti precedenti
La sua famiglia è estremamente preoccupata per la sua salute e non sa dove sia. Il suo ultimo calvario ha risvegliato in loro i ricordi di ciò che ha sofferto nel passato per la sua fede nel Falun Gong.
Zhuo è stato arrestato la prima volta non molto tempo dopo l'inizio della persecuzione nel luglio del 1999. Gli erano stati assegnati tre anni di lavori forzati e il 23 settembre del 2001 era stato inviato al campo di lavoro forzato di Tangshan. Quel giorno la guardia Liu Weidong lo ha colpito sulla testa con un bottiglia piena d'acqua e il giorno dopo lo ha colpito sulla testa e sulle natiche con una tavola di legno per mezz'ora. Qualche Ora dopo Liu e la guardia Zhang Jianzhong gli hanno ustionato con dei bastoni elettrici la testa, le ascelle, la bocca e l'addome per più di quaranta minuti.
Il 16 febbraio 2003 la polizia locale teneva il telefono di Zhuo sotto controllo e così quando ha telefonato a suo fratello per dirgli che sarebbe andato a far visita ad un parente nella provincia dello Xinjiang, lo hanno scoperto e l’hanno arrestato due giorni dopo all'aeroporto, trattenendolo per quattro giorni. Suo fratello è stato costretto a pagare 7.000 yuan (circa 940 euro) in cambio della sua liberazione, inoltre i poliziotti hanno minacciato gli altri fratelli di non far pubblicare la notizia dell'arresto su Minghui.org.
Il 3 giugno del 2004 è stato arrestato per la terza volta e quindici giorni dopo è stato portato al campo di lavoro forzato della città di Baoding. Solo allora è stato informato che gli avevano dato altri tre anni di lavori forzati, così per protesta ha fatto uno sciopero della fame di diciotto giorni ed è stato rilasciato l'8 luglio del 2004.
Il 16 ottobre del 2007 alle ore 23:00, un gruppo di agenti ha fatto irruzione nella sua casa, svegliando e spaventando tutta la sua famiglia; ma Zhuo non era in casa ed è sfuggito all'arresto.
Il 7 ottobre del 2011 i poliziotti sono tornati casa sua e hanno confiscato un computer portatile, una telecamera, tre telefoni cellulari, oltre cento carte telefoniche e oltre 8.000 yuan (circa 1100 euro) in contanti.