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Sichuan: Una coppia sposata gravemente perseguitata per la loro fede

23 Gen. 2019 |   Di un corrispondente Minghui nella provincia dello Sichuan, Cina.

(Minghui.org) Una coppia sposata di Hejiang, nella contea dello Sichuan, aveva penalmente denunciato l'ex leader del Partito Comunista Cinese Jiang Zemin per aver lanciato la persecuzione del Falun Gong e nel novembre 2015 la donna era stata arrestata e poi condannata a cinque anni di carcere, mentre il marito era sfuggito alla cattura, dovendo poi vivere lontano da casa per più di due anni.

Tuttavia il 6 marzo dello scorso anno, poche ore dopo essere tornato finalmente a casa, Xia Chenghui è stato arrestato, interrogato e detenuto. In seguito, essendosi gravemente ammalato, quindici giorni dopo la polizia l'ha rilasciato su cauzione, e una volta a casa, riprendendo a praticare il Falun Gong si è gradualmente ristabilito. I poliziotti non hanno mai smesso di molestarlo e il 26 dicembre si sono presentati a casa sua minacciando di rimandarlo in prigione se non avesse rinunciato alla sua fede.

Il Falun Gong o Falun Dafa, è una pratica di meditazione che comprende dei semplici esercizi e richiede di basare la propria vita sui principi universali di Verità, Compassione e Tolleranza. Tuttavia, da quando nel luglio 1999 Jiang Zemin ha iniziato a perseguitarlo, innumerevoli praticanti sono stati arrestati, detenuti e torturati per aver difeso la loro fede.

Moglie imprigionata e torturata

Xia e sua moglie Liu Xiaolin sono entrambi insegnanti di scuola elementare. Dopo aver presentato delle denunce penali contro Jiang Zemin nel novembre 2015, i funzionari locali li hanno interrogati cercando di costringerli a ritirare le denunce. Quando la coppia si è rifiutata, gli agenti hanno mandato la donna al centro per il lavaggio del cervello, per poi rinchiuderla nel centro di detenzione di Naxi, mentre il marito è riuscito a sfuggire.

Al termine del processo avvenuto il 14 ottobre del 2016, Liu è stata condannata a cinque anni nel carcere di Longquan, dove è stata sottoposta a varie forme di tortura come il digiuno forzato, venire esposta alle intemperie, costretta a stare ferma per lunghi periodi e la privazione del sonno. Di conseguenza è diventata emaciata e spesso in uno stato confusionale.

Il marito arrestato poche ore dopo il ritorno a casa

Xia si era gravemente ammalato poichè era stato costretto a stare lontano da casa per due anni, vagando senza fissa dimora da un posto all'altro per sfuggire alla persecuzione. Il 6 marzo 2018, stanco, emaciato e pallido ha deciso di tornare a casa, ma mentre era disteso sul letto, verso le undici di mattina dello stesso giorno, quattro agenti della Stazione di polizia di Jiuzhi e diversi funzionari locali lo hanno prelevato e portato alla Centrale per l'interrogarlo, confiscandogli anche i 6.000 yuan (circa 770 euro) che aveva in tasca.

Più tardi nel pomeriggio, il capo della stazione di polizia Deng, e Ren Wei, capo dell'Ufficio di Sicurezza Nazionale del Dipartimento di polizia di Hejiang, sono arrivati per continuare l'interrogatorio, chiedendo all'uomo dove era stato negli ultimi due anni e chi avesse contattato.

Anche se Xia diceva loro di avere un grave mal di stomaco, non gli hanno consentito di andare in ospedale per un controllo fino a sera, al contrario è stato portato in un centro di detenzione.

Durante i quindici giorni di reclusione è stato sottoposto a tre esami fisici in un ospedale, per un costo di 3.000 yuan (circa 390 euro), detratti dai precedenti 6.000 yuan che gli avevano confiscato. Xia era così debole che fargli una colonscopia era considerato di alto rischio, e alla fine del controllo medico gli è stata diagnosticata una tubercolosi intestinale. Nonostante l'assunzione di medicine la sua salute si è aggravata, iniziando anche a perdere i capelli, e malgrado tutta questa sofferenza, l'agente Ren è andato frequentemente al centro di detenzione per interrogarlo.

Recupero e molestie continue

Dopo quindici giorni di reclusione, vedendo che Xia era sull'orlo della morte, la polizia ha chiamato la sua anziana madre perché venisse a prenderlo. Quando poi l'uomo e stato portato nell'ospedale della sua città natale, inizialmente i medici avevano rifiutato di ammetterlo visto le sue gravi condizioni fisiche, ma dopo le insistenti richieste della famiglia hanno accettato di provare a curarlo.

Tuttavia, non vedendo alcun miglioramento durante i quindici giorni di ricovero, e avendo già pagato più di 6.000 yuan di spese mediche, ha deciso di tornare a casa e confidare nel Falun Gong. Ben presto, leggendo gli insegnamenti del Maestro e facendo gli esercizi si è ripreso, riacquistando le forze e recuperando un po' di peso.

Da quando l'uomo è tornato a casa, la polizia l'ha sempre sorvegliato, e vedendo che si era ripreso, a novembre l'ufficiale Ren si è recato alla sua abitazione chiedendogli di scrivere una dichiarazione di rinuncia alla sua fede nel Falun Gong. Dopo che Xia ha rifiutato, alcuni giorni dopo Ren e molti altri ufficiali sono ritornati minacciando: "Se rinunci al tuo credo, riceverai una pena più leggera, altrimenti le conseguenze saranno molto gravi. Sai, tua moglie è già stata condannata a cinque anni". Dopodiché se ne sono andati.

Quando il 26 dicembre Ren e gli altri sono ritornati, Xia ha consegnato loro una lettera in cui dichiarava la sua determinazione a continuare a praticare il Falun Gong: "Sia mia moglie che io siamo insegnanti. Mentre lei era detenuta ingiustamente in prigione, ed io mi ero gravemente ammalato a causa della persecuzione, mia madre settantenne che è malata ha dovuto lottare ogni giorno per sostenere la famiglia... Siamo innocenti. Per favore, lasciateci in pace".

Ciononostante gli ufficiali non hanno ceduto e hanno minacciato di ritornare ogni due giorni, dicendogli che non avesse rinunciato alla sua fede, e se non l'avesse fatto avrebbero inoltrato il suo caso alla Procura locale.

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