(Minghui.org) Il 27 settembre di quest’anno, Quartz, un giornale online di informazione economica e politica, ha pubblicato un articolo di Olivia Goldhill dal titolo: "Il mercato più nero, la Cina è accusata di prelevare decine di migliaia di organi per fornire un mercato globale in crescita".
L'articolo si apre con il seguente paragrafo:
“Han Junqing, di Pechino, è morto a soli due mesi dalla sua incarcerazione. Era stato imprigionato perchè era un praticante della disciplina spirituale Falun Gong. Quando alla sua famiglia, più di un mese dopo la sua morte, è stato brevemente permesso di vedere il suo corpo, sua figlia ha scoperto che c'erano dei grossi tagli".
La giornalista ha saputo della tragedia della famiglia Han durante un evento all'Harvard Club di New York, che si è tenuto il 25 settembre in coincidenza con l'Assemblea generale delle Nazioni Unite.
All'evento, la figlia, Han Yu, ha raccontato dei sospetti sulla morte prematura di suo padre, avvenuta nel 2004, e del breve permesso accordato alla famiglia di vedere il suo corpo. I parenti credono che Han Junqing, sia stato vittima del sistema di prelievo forzato di organi da prigionieri di coscienza.
Nel suo articolo, Goldhill, cita il China Tribunal, un tribunale indipendente, che nel giugno di quest'anno ha emesso la sentenza definitiva sulla Cina, affermando che i prigionieri di coscienza vengono uccisi su larga scala per i loro organi senza ombra di dubbio.
Nel pezzo vengono riportate le stime di avvocati e di esperti dei diritti umani, in cui ipotizzano che dal 2001, sono stati uccisi almeno 65.000 praticanti del Falun Gong per i loro organi e che il regime cinese abbia anche ucciso membri di altre minoranze religiose ed etniche, tra cui gli uiguri, tibetani e alcuni cristiani, tutti per i loro organi.
Inoltre ha riportato come uno stimato avvocato del China Tribunal, Hamid Sabi, ha invitato il Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite (UNHCR) ad indagare e ad agire velocemente, sui crimini di prelievo di organi in Cina dicendo loro: “Vittima dopo vittima, una morte dopo l’altra, prelevando cuori e altri organi da persone vive, senza colpe, indifese e pacifiche, si è andata formando una delle peggiori atrocità di massa di questo secolo".
Citando il tribunale indipendente, precisa che il prelievo di organi frutta alla Cina un miliardo di dollari. I cittadini cinesi e i turisti trapiantati hanno approfittato della pronta fornitura di organi, pagando per un fegato fino a 160.000 dollari (145.000 euro). In Cina, i pazienti aspettano solo qualche settimana e in alcuni casi anche solo pochi giorni. I tempi di attesa brevi svelano un’imponente fonte di organi da cui il regime cinese attinge, al di fuori del suo programma ufficiale di donazione. Al contrario, i sistemi di donazione volontaria di organi degli altri paesi civilizzati necessitano di tempi molto lunghi, dove i pazienti aspettano mesi o addirittura anni per un organo. Ciò ha indotto le persone di tutto il mondo a recarsi in Cina.
Anche David Kilgour, ex segretario di stato canadese per l'Asia-Pacifico e coautore di un rapporto del 2016 sul prelievo di organi in Cina, è intervenuto all'evento, dicendo:
«Cosa possono fare legislatori e governi al riguardo? Belgio, Italia, Israele, Norvegia, Spagna e Taiwan hanno già da tempo vietato il turismo in Cina per i trapianti di organi, gli altri paesi dovrebbero seguirne l'esempio. Se americani, canadesi e altri mostrassero un maggiore impegno nel condividere gli stessi valori, il terribile commercio potrebbe finire rapidamente».
Goldhill ha poi descritto nell'articolo la difficile situazione di un'altra famiglia di Chongqing, rappresentata all’evento da Jiang Li, che ha raccontato di come suo padre era stato ucciso, dopo essere stato condannato ai lavori forzati nel 2008, per essere un praticante del Falun Gong.
«Mio padre, Jiang Xiqing, è stato messo in un congelatore mentre era ancora vivo e i suoi organi sono stati prelevati senza il consenso della nostra famiglia», ha detto Jiang ai partecipanti all'evento.
La giornalista ha continuato il racconto dicendo che alla famiglia è stato permesso di vedere il suo corpo sette ore dopo la sua presunta morte, e in quel momento sono rimasti scioccati nello scoprire che il suo corpo, che era in un frigorifero, era ancora caldo. Hanno provato a rianimarlo, ma sono stati trascinati fuori dall'edificio e non sono stati più autorizzati a rivedere di nuovo Xiqing. Successivamente, sono riusciti ad ottenere il rapporto dell’autopsia, che mostrava che le sue costole erano rotte e che gli erano stati prelevati gli organi.