(Minghui.org) In Cina, la persecuzione del Falun Gong è in corso da venti anni. Nonostante la minaccia di arresto, detenzione e tortura, i praticanti hanno perseverato nell'aumentare la consapevolezza pubblica della persecuzione. Di conseguenza, non solo molte persone si sono risvegliate, ma anche alcuni degli autori dei crimini ai danni dei praticanti hanno cambiato il loro atteggiamento nei confronti del Falun Gong.
Nel luglio 2019, in una città della provincia del Guangdong, due praticanti anziani stavano distribuendo materiale del Falun Gong e parlando con le persone della persecuzione, quando un uomo ne ha afferrato una e ha chiamato la polizia. Venti minuti dopo sono arrivati gli agenti e l'hanno portata in una stazione di polizia.
I poliziotti hanno perquisito la borsa della praticante e le hanno chiesto il nome, l'indirizzo e da dove provenissero i materiali. Lei ha detto solamente: “Sono una praticante del Falun Gong”, e si è rifiutata di rispondere a qualsiasi altra domanda. I poliziotti, frustrati, le hanno urlato contro e alla fine hanno chiamato il capo dell'Ufficio 610, un'agenzia extralegale incaricata di sradicare il Falun Gong e con il potere di scavalcare il sistema giudiziario.
Quando è arrivato il capo dell'Ufficio 610, ha riconosciuto la praticante e affermato: “Oh, sei di nuovo tu! Puoi praticare a casa se vuoi, perché non vogliamo davvero arrestarti...”. Si è poi voltato e ha detto ai poliziotti: “Non maltrattiamola!”.
Sentendo le sue parole, gli agenti hanno moderato il loro atteggiamento. Un'ora dopo hanno chiamato la famiglia della donna e sua nuora è andata a prenderla per riportarla a casa.
Un anno prima di questo episodio alcuni praticanti locali avevano parlato del Falun Gong faccia a faccia con il capo dell'Ufficio 610, che aveva anche ricevuto lettere con informazioni sulla disciplina spirituale. Grazie a tutto questo la sua coscienza si è risvegliata e ha cambiato il suo atteggiamento nei confronti del Falun Gong. Il suo cambiamento a sua volta ha aiutato sempre più agenti alla stazione di polizia locale, incluso il capo della polizia, a capire che i praticanti del Falun Gong sono persone buone e innocenti.