(Minghui.org) Li Anying una residente di Deyang, nella provincia dello Sichuan, è stata processata per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
La famiglia di Li si è recata alla stazione di polizia locale cercando di fare giustizia, tuttavia sono stati solo ostacolati e presi in giro, scoprendo alla fine che la loro cara era già stata incriminata.
Ostacolati dalla polizia
Li è stata arrestata il 26 giugno di quest’anno, per aver chiarito la verità ad un’anziana. La polizia ha perquisito la sua casa intorno alle 12:00 e l'ha portata nel centro di detenzione di Deyang nel pomeriggio.
La famiglia della praticante è andata alla stazione di polizia dopo il suo arresto e ha chiesto il suo rilascio, ma la polizia li ha indirizzati alla divisione di sicurezza interna, dichiarando che non erano responsabili del caso.
Gli ufficiali della divisione di sicurezza interna a loro volta hanno dichiarato di essere molto impegnati e di non avere il tempo di incontrarli. Hanno detto che avrebbero seguito la procedura legale e hanno chiesto ai parenti di andare via e attendere ulteriori indicazioni.
La famiglia ha poi scritto diverse lettere agli ufficiali della divisione di sicurezza interna e ha detto loro come il Falun Gong aveva cambiato la vita della praticante. Prima della pratica Li aveva una miriade di malattie ma non poteva permettersi cure mediche, ma poco dopo aver iniziato a praticare il Falun Gong nel 1999, i suoi sintomi erano scomparsi ed era diventata una persona più premurosa e gentile.
Per essere rimasta fedele alla pratica, è stata ripetutamente arrestata, detenuta e torturata. Era in procinto di morire quando è stata liberata da un campo di lavoro nel 2006. Ha recuperato la sua salute solo dopo aver ripreso a praticare il Falun Gong. La sua famiglia ha inviato delle lettere alle autorità con le quali ha sostenuto che Li non aveva fatto nulla di male praticando il Falun Gong e che non avrebbe dovuto essere imprigionata per averne parlato alla gente.
L’accusa
Gli ufficiali della divisione di sicurezza interna non hanno mai risposto alle lettere, tuttavia hanno segretamente presentato il caso di Li al procuratore senza informare la sua famiglia.
Dopo che i familiari della praticante lo hanno scoperto, hanno cercato di parlare con gli ufficiali, che si sono rifiutati di tenere un incontro e hanno richiesto alla sicurezza di impedire loro di entrare nella stazione di polizia.
Il 26 Settembre la famiglia di Li è andata alla Procura del distretto di Jingyang per presentare un documento, con il quale chiedevano al pubblico ministero di indagare sulle violazioni legali compiute dagli ufficiali di polizia arrestando la loro cara e tenendola in custodia per la sua fede. Chiedevano anche al procuratore di ritirare il caso di Li e di rilasciarla.
Poiché anche il personale di sicurezza della procura ha bloccato loro l'ingresso, hanno atteso a lungo davanti all’entrata prima che uscisse Liu Zhian, il capo del dipartimento per le accuse. Non appena l'hanno visto la famiglia ha consegnato il documento a Liu, che tuttavia si è rifiutato di prenderlo, affermando che il procuratore non aveva ancora ricevuto il caso della praticante.
I famigliari hanno spiegato che stavano presentando la richiesta in anticipo, tuttavia Liu ha insistito sul fatto che non avrebbero accettato il documento e ha detto di aver visto abbastanza di queste cose.
Ad ottobre la famiglia di Li ha chiamato Zhang Han, il capo della divisione di sicurezza interna e ha chiesto di incontrarlo. Anche Zhang si è rifiutato di riceverli e ha chiesto loro di non chiamarlo più, poiché il caso era già arrivato alla procura.
La famiglia di Li a quel punto è andata alla procura per indagare sul caso. Tuttavia il personale della reception ha detto loro che il sistema informatico era guasto e che avrebbe impiegato settimane per essere riparato.
In seguito hanno scoperto che il procuratore Li Hai (nessun legame di parentela con la praticante Li) era stato incaricato di supervisionare il suo caso e così hanno cercato di fissare un appuntamento con quest’ultima, ma senza successo, ogni volta gli veniva detto che non era in ufficio. Sono tornati diverse volte alla procura, ma senza successo.
Quando il 20 novembre la famiglia di Li è tornata per l'ultima volta alla procura e ha chiesto di incontrare il procuratore Li, ha saputo che la loro cara era già stata incriminata e il suo caso era stato presentato alla corte distrettuale di Jingyang due giorni prima. Ora il caso è stato assegnato al giudice Luo Hui.