(Minghui.org) Gu Jinping, una donna di Danyang, nello Jiangsu, ha ricevuto una condanna ad un anno di prigione per aver diffuso informazioni sulla sua fede nel Falun Gong, una pratica spirituale e meditativa che dal 1999 è perseguitata dal regime comunista.
Il 13 febbraio di quest'anno la donna è stata giudicata colpevole dal Tribunale di Danyang e al momento della stesura dell'articolo, si trova nel centro di detenzione di Zhenjiang.
Tutto è iniziato quando il 17 giugno dello scorso anno era stata segnalata per aver distribuito un DVD con informazioni sul Falun Gong a un estraneo lungo la strada. Due settimane dopo, il 4 luglio, la polizia si è recata sul posto di lavoro e l'ha arrestata.
Più tardi, dopo averle perquisito l'abitazione, l'hanno rinchiusa nel centro di detenzione per due settimane e poi messa agli arresti domiciliari.
Durante la libertà vigilata, la polizia ha presentato il suo caso al Procuratore che a sua volta l'ha inoltrato al Tribunale ed è stata accusata di "minare le forze dell'ordine con un'organizzazione di culto", un pretesto standard utilizzato dal sistema legale cinese per imprigionare i praticanti del Falun Gong.
La donna ha subito respinto la richiesta del giudice Zhang Suqin che prima dell'udienza in tribunale aveva minacciato di condannarla dai tre ai sette anni di prigione, se non avesse scritto una dichiarazione di rinuncia al Falun Gong.
Quando poi durante la seduta la praticante ha chiesto al testimone dell'accusa di comparire in tribunale per il controinterrogatorio, Il procuratore, oltre che risponderle che per loro non era necessario, ma se voleva avrebbe potuto parlare privatamente col testimone dopo l'udienza, l'ha anche accusata di avergli fatto perdere tempo, causando il ritardo della sessione.
Tuttavia la praticante non si è arresa ed ha esposto al PM e al Giudice le motivazioni della sua innocenza, chiedendo loro di specificare quale legge lei avesse violato, e quale avesse mai criminalizzato il Falun Gong.
Incapace di rispondere alle sue domande, il giudice Zhang ha aggiornato l'udienza e il 13 febbraio, durante la sua seconda seduta, ha condannato Gu ad un anno di prigione senza lasciarle leggere l’arringa che aveva preparato in sua difesa.