(Minghui.org) Nell'arco di due mesi prima della fine del 2017, tra i ventinove praticanti del Falun Gong arrestati per la loro fede nell’Heilongjiang, c'era anche Shi Fenglan, che durante la detenzione è stata maltrattata al punto da non riuscire più a camminare. In seguito è stata rilasciata su cauzione, ma alcuni mesi dopo è stata riportata in carcere.
Il 24 luglio dell’anno scorso Shi è apparsa in tribunale insieme a un gruppo di oltre dieci praticanti. Un mese dopo è stata di nuovo rilasciata su cauzione a causa della pressione alta e alla paralisi degli arti inferiori.
Il primo marzo di quest’anno un funzionario del Tribunale di Yilan (Zhang Anke) si è presentato a casa di Shi, con diversi agenti di polizia, comunicandole che oltre a prolungarle la cauzione di sei mesi, era stata anche condannata a otto anni di carcere con una multa di 55.000 yuan (circa 7.100 euro). Quando la famiglia ha chiesto in base a quale legge era stata condannata, Zhang non ha risposto e se n’è andato con la sua squadra.
Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina di meditazione per il benessere di corpo e mente, basata sui principi di Verità, Compassione e Tolleranza, e perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.
Arresto di massa
Prima di praticare il Falun Gong, Shi soffriva di artrite reumatoide, problemi al cuore e all'arteria cerebrale, e altri malanni. Nessuna cura medica era stata in grado di aiutarla e i sintomi continuavano a peggiorare. Nel 1998 le articolazioni di tutto il suo corpo si sono deformate provocandole dolori sempre più forti, poteva a malapena camminare o prendersi cura di sé. Tuttavia dopo aver iniziato a praticare il Falun Gong, nel novembre del 1998, tutti questi problemi sono scomparsi nel giro di un mese.
A causa della persecuzione in corso in Cina, tra il 31 agosto e il 13 ottobre 2017 a Yilan e Huachuan, la polizia di Harbin ha arrestato ventinove praticanti del Falun Gong.
Shi, residente a Jiamusi, è stata catturata il 31 agosto 2017 e poi rinchiusa nel secondo centro di detenzione di Harbin, dove a causa degli abusi fisici e dello stress mentale causatole, non è stata più in grado di prendersi cura di sé. Suo marito e suo figlio hanno fatto numerose richieste per il suo rilascio, ma senza alcun risultato.
Il 18 gennaio dello scorso anno, quando la sua condizione fisica è deteriorata, i funzionari del centro di detenzione l'hanno rilasciata su cauzione, e così la sua famiglia ha appreso della paralisi agli arti inferiori, la quale non gli permetteva di essere autosufficiente.
Riportata in custodia
Il 17 luglio dell’anno scorso, il funzionario del tribunale Zhang si è recato dalla famiglia di Shi, chiedendo di poterla portare al Tribunale di Yilan per una verifica di controllo sul suo stato di salute, promettendo che dopo l'avrebbe riportata a casa. Ha inoltre aggiunto che un altro esame era previsto all'Ospedale di Medicina Tradizionale Cinese di Yilan e se la diagnosi confermava la sua cagionevole salute, non sarebbe stato necessario che comparisse in tribunale.
Tuttavia dopo che Shi è arrivata in tribunale, è stata immediatamente inviata al Dipartimento di polizia di Yilan e durante la visita medica nell’ospedale di Harbin, le hanno trovato la pressione pericolosamente alta.
Incurante del problema, Zhang ha tentato prima di farla rinchiudere nel secondo centro di detenzione di Harbin, che però l'ha rifiutata a causa del suo stato di salute, poi ha provato anche all’ospedale 211, ma anche lì non è stata accettata. Infine è ritornato al secondo centro di detenzione che ha nuovamente rifiutato di ammetterla.
Non sapendo più che fare, Zhang ha contattato molti funzionari e alla fine l’ha reclusa nel quarto centro di detenzione locale, che in realtà è un ospedale della polizia utilizzato per ospitare detenuti di sesso maschile. Durante la permanenza, la pressione sanguigna di Shi è sempre rimasta alta.
Di nuovo rilasciata su cauzione dopo il processo
Il 24 luglio dello scorso anno, in collaborazione con la Procura e la Polizia di Yilan, il Tribunale di Songbei di Harbin ha processato tredici praticanti; dodici di Yilan e uno da Jiamusi.
Dopo il processo Shi è stata riportata al secondo centro di detenzione di Harbin, dove la sua salute ha continuato a peggiorare, con la pressione sanguigna che saliva a livelli sempre più alti. I funzionari le hanno anche prelevato campioni di sangue e costretta a prendere farmaci sconosciuti.
Più tardi, notando che la sua pressione era aumentata fino a 230, i funzionari del centro di detenzione hanno tentato di portala in ospedale e poi nel secondo centro di detenzione di Yilan, ma viste le sue condizioni, nessuno dei due posti è stato disposto a prenderla. Quindi il 24 agosto è stata di nuovo rilasciata su cauzione.
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