(Minghui.org) Il 17 giugno scorso a Londra il Tribunale Popolare Indipendente, costituito per indagare sul prelievo forzato di organi da prigionieri di coscienza in Cina, ha annunciato il suo verdetto. Il gruppo di esperti ha concluso che il Partito Comunista Cinese (PCC) per molti anni ha prelevato organi dai praticanti del Falun Gong ancora in vita, e questa brutalità continua ancora oggi.
Molte agenzie di stampa come Reuters, The Guardian, Newsweek, Forbes, ABC Radio Australia, The Globe and Mail, hanno riportato la notizia del giudizio finale del Tribunale.
Rievocazione dello scorso anno a Vienna, in Austria, per dimostrare esistenza del prelievo forzato di organi da parte del Partito Comunista Cinese sui praticanti del Falun Gong in Cina
Reuters: la Cina sta prelevando organi dai praticanti del Falun Gong
Nell'articolo pubblicato il 17 giugno la giornalista Sonia Elks, di Reuters, ha scritto: «La Cina sta assassinando i praticanti del gruppo spirituale del Falun Gong e preleva i loro organi per i trapianti. Lunedi una compagine di avvocati ed esperti hanno affermato di aver richiesto ulteriori indagini per un possibile genocidio».
L'articolo si basa sul giudizio finale del China Tribunal, le cui indagini hanno confermato che il prelievo forzato di organi in Cina è in corso da almeno vent’anni.
Elks ha scritto che sebbene Pechino abbia ripetutamente negato queste accuse, gli esperti membri del Tribunale hanno confermato di avere le prove che questi crimini continuano ancora e che i praticanti del Falun Gong sono probabilmente la fonte principale degli organi.
Ha inoltre citato le parole del presidente del tribunale Sir Geoffrey Nice: «La sentenza finale dimostra che moltissime persone sono decedute in modo indescrivibilmente orribile e senza motivo».
L'articolo prosegue specificando che il China Tribunal è stato istituito dalla International Coalition to End Transplant Abuse in Cina (ICETA). Questo gruppo di sette membri, nel loro giudizio finale del 17 giugno hanno affermato che queste pratiche scorrette si sono verificate su larga scala e sono l'indice di un genocidio: «Crimini contro l'umanità e torture sono stati commessi sia contro il Falun Gong che contro gli uiguri».
Jennifer Zeng, una praticante del Falun Gong, ha testimoniato al tribunale che mentre era in prigione l'avevano sottoposta a esami del sangue e visite mediche, e si augura che grazie ai nuovi sviluppi il Tribunale possa innescare un'azione per fermare questi omicidi.
Newsweek: prigionieri cinesi uccisi per i loro organi
Il 17 giugno Newsweek ha pubblicato un rapposto che dice: «Lunedi un Tribunale Indipendente ha confermato che i prigionieri in Cina vengono ancora uccisi per i loro organi». L'autrice dell'articolo, Katherine Hignett, ha scritto che i praticanti del Falun Gong sono probabilmente la principale fonte di organi, e non ci sono prove che la pratica sia cessata.
Citando il sito web del Tribunale, l'articolo riporta: «Sulla base di molteplici fonti di informazione, è stato confermato che i prigionieri di coscienza vengono uccisi "su ordinazione" al fine di prelevare e usare i loro organi per la redditizia pratica dei trapianti».
L'articolo di Newsweek ha anche citato il racconto che Jennifer Zeng ha esposto al Tribunale mentre era detenuta. Lei e altri praticanti erano stati sottoposti a esami fisici approfonditi, radiografie e analisi del sangue: «Quando notavo che qualcuno era sparito dalla prigione, presumevo che fosse stato rilasciato ed era ritornato a casa... Ma in realtà non potevo confermarlo, poiché non riuscivo rintracciarli dopo il mio rilascio; ora temo che possano essere stati portati negli ospedali, dove uccidono per prelevare organi».
The Guardian: la Cina sta prelevando organi dai detenuti
The Guardian ha riferito che il China Tribunal è stato presieduto da Sir Geoffrey Nice QC, un pubblico ministero presso il tribunale penale internazionale per l'ex Jugoslavia. Con una determinazione unanime ha annunciato a nome di tutti i componenti: «Ero certo che il Falun Gong fosse una fonte, probabilmente la principale, per il prelievo forzato di organi».
«L'esito conclusivo dimostra che moltissime persone sono decedute in modo orribile e indescrivibile, senza alcuna ragione, e che altri stiano ancora soffrendo. Viviamo su un pianeta dove la malvagità più estrema si trova nel governo del Paese che vanta una delle civiltà più antiche conosciute all’uomo moderno».
L'articolo afferma che il Tribunale aveva raccolto le prove da medici esperti, investigatori per i diritti umani e altri, i quali confermano che i tempi di attesa per il trapianto in Cina sono solo di alcune settimane. Quando gli investigatori hanno chiamato gli ospedali cinesi per dei chiarimenti, hanno confermato che la fonte di alcuni organi sono dei praticanti del Falun Gong.
Forbes: Verdetto sul prelievo di organi in Cina
Forbes ha riportato che il verdetto finale del Tribunale Indipendente per il prelievo forzato di organi da prigionieri di coscienza in Cina (China Tribunal), è stato riassunto in un fascicolo di 60 pagine: «Analizzando il crimine di genocidio, il Chinal Tribunal ha riconosciuto che il Falun Gong e gli Uiguri sono i gruppi specificamente presi di mira e che le atrocità perpetrate rientrano nell'ambito dell'articolo 2 della Convenzione delle Nazioni Unite sulla prevenzione e la punizione del crimine di genocidio (Genocide Convention)».
Inoltre, l'articolo riferisce che il China Tribunal ha riconosciuto che i crimini contro l'umanità sono commessi come definito nell'articolo 7 dello Statuto di Roma. Questo include "omicidio; sterminio; reclusione o altre gravi privazioni della libertà fisica in violazione delle norme fondamentali del diritto internazionale; tortura; stupro o qualsiasi altra forma di violenza sessuale di gravità comparabile; persecuzione per ragioni razziali, nazionali, etnici, culturali o religiosi che sono universalmente riconosciuti come non consentiti dal diritto internazionale; ed estinzione forzata".
Durante una discussione alla House of Commons del Regno Unito, la parlamentare Fiona Bruce aveva sollecitato l'intervento del governo britannico, e del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, di emanare delle risoluzioni per stabilire "in primo luogo un relatore speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani in Cina e, in secondo luogo, una commissione di inchiesta per indagare sulle gravi, diffuse e sistematiche violazioni dei diritti umani in Cina".