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Heilongjiang: Donna muore dopo vent'anni di persecuzione per la sua fede, cercando di sfuggire all’ennesimo arresto

05 Gen. 2020 |   Di un corrispondente Minghui della provincia dell’Heilongjiang, Cina

(Minghui.org) Il 7 dicembre di quest’anno, intorno alle 20:00, una squadra di agenti di polizia ha bussato alla porta di un appartamento, urlando:

«Gong Fengqiang, sappiamo che sei qui! Ti prenderemo anche se non apri la porta!».

Nel frattempo Li Yanjie di quarantuno anni, moglie di Gong, ha tentato di contattare la sua famiglia per chiedere aiuto, ma il segnale era bloccato.

Poi hanno sentito la polizia bussare alla porta del vicino dall'altra parte del pianerottolo, per chiedere delle informazioni su Gong, che non è riuscito a sentire la risposta.

Dopo un po’ la polizia ha bussato di nuovo alla loro porta, e nell’attesa gli agenti hanno deciso di chiamare un fabbro. Dopo circa trenta minuti il fabbro non arrivava, così gli ufficiali hanno cominciato a parlare di una motosega per aprire la porta di metallo.

Avendo subìto vent’anni di molestie, incarcerazioni e torture per non aver rinunciato alla loro fede nel Falun Gong, non volevano più vivere lo stesso incubo, quindi Gong (48 anni) e sua moglie Li hanno deciso di fuggire dal loro appartamento che era al sesto piano.

Hanno costruito una corda legando insieme più lenzuola e tende, fissandola alla finestra.

Il rumore della motosega era sempre più forte e proprio quando gli agenti stavano per entrare in casa, la coppia è riuscita ad uscire dalla finestra lungo la fune improvvisata.

Quando erano all’altezza del quarto piano, le lenzuola annodate hanno ceduto, facendoli precipitare a terra.

Diverse ore dopo, quando Gong si è risvegliato, ha trovato accanto a lui il corpo freddo e senza vita di sua moglie.

Gli agenti erano ancora nell’abitazione al piano di sopra e le macchine della polizia avevano ancora le luci accese. Probabilmente la polizia non si aspettava che Gong fosse sopravvissuto alla caduta.

Senza perdere tempo e per non farsi trovare in giro, Gong è riuscito a fuggire tutto dolorante.

All'alba la polizia aveva già rimosso il corpo di Li e le lenzuola appese alla finestra, mentre la porta rotta è stata sostituita con una nuova.

La mattina del 9 dicembre la polizia ha trovato i genitori ottantenni di Li sul luogo dell’accaduto, e senza dare alcuna spiegazione sulla morte di Li, li ha minacciati per avere informazioni a riguardo di Gong.

Distrutta la vita felice della giovane coppia

Li è nata in una piccola città della contea di Yilan, nella provincia dell’Heilongjiang.

Quando il Falun Gong (noto anche come Falun Dafa, un'antica disciplina spirituale) è stato presentato al pubblico nel 1992, si è diffuso rapidamente nel college che Li stava frequentando. La donna è rimasta colpita dai valori universali che insegnava, "Verità, Compassione, Tolleranza", e ha iniziato la pratica.

Dopo la laurea è tornata nella sua città natale, ed è diventata un'insegnante di scuola materna. In seguito ha incontrato il suo futuro marito Gong, che lavorava come camionista per la compagnia carboniera locale.

Nel 1997 Li ha aperto, con la sorella maggiore, una fabbrica di noodle che ha avuto un notevole successo.

Mentre Li e Gong vivevano insieme una vita agiata, Gong era afflitto da una malattia difficile da curare. Dopo aver provato di tutto, nel luglio del 1997 si è rivolto al Falun Gong e in breve tempo si è rimesso in salute.

La vita felice dei due praticanti è stata sconvolta quando il regime comunista cinese, nel luglio del 1999, ha dato inizio alla repressione nazionale del Falun Gong a causa della sua immensa popolarità. Ogni praticante del Falun Gong in ogni angolo del paese è stato preso di mira durante la"campagna di lotta".

Per non aver rinunciato alla loro fede, i due praticanti sono stati ripetutamente molestati, arrestati e detenuti. Gong è stato licenziato e in seguito gli sono stati assegnati una pena di due anni nel campo di lavoro e cinque anni di prigione. La tortura subìta lo ha lasciato mentalmente disabile e in fin di vita.

Molestie durante la gravidanza

Nel 2015 Li ha intentato una causa contro Jiang Zemin, ex capo del regime comunista cinese, per aver avviato la persecuzione del Falun Gong. Ha descritto nel dettaglio alcune delle persecuzioni subìte dalla sua famiglia nei vent’anni precedenti.

Il 20 luglio del 1999 Li è andata alla sede del governo provinciale a fare appello per il Falun Gong, ma è stata arrestata e tenuta in uno stadio per un giorno. Lo stadio era pieno di praticanti trattenuti contro la propria volontà, mentre attraverso gli altoparlanti si diffondeva la propaganda che diffamava il Falun Gong e il suo fondatore.

Il 18 febbraio del 2000 Gong è stato arrestato a Pechino, mentre faceva appello per il diritto di praticare il Falun Gong. È stato trattenuto nel centro di detenzione della contea di Yilan, dove è stato picchiato, torturato e ustionato con i bastoni elettrici.

Durante la sua detenzione durata un mese, la polizia ha diffuso voci secondo cui Gong non si preoccupava dei suoi familiari e del suo lavoro, al fine di incitare l'odio contro il Falun Gong nella sua famiglia e nei suoi colleghi. Poi hanno anche perquisito la sua casa senza un mandato e un ufficiale ha minacciato la moglie Li, che era già in attesa di quattro o cinque mesi, dicendole che l'avrebbe arrestata e torturata se non fosse stata incinta.

Un altro ufficiale in un altro episodio l’ha minacciata di farla abortire.

Otto colleghi di lavoro di Gong hanno monitorato costantemente la moglie Li, 24 ore su 24, mentre mangiava, dormiva, andava in bagno, o anche quando andava a fare visita al marito nel centro di detenzione. Ha vissuto nella costante paura di essere arrestata.

La polizia l’ha messa sotto pressione per costringerla a scrivere una dichiarazione per rinunciare al Falun Gong. Lei ha rifiutato, così le hanno confiscato il documento d’identità, preso le impronte digitali con la forza e altre informazioni personali, tra cui altezza e numero di scarpe.

La polizia ha successivamente estorto 8.000 yuan (circa 1.000 euro) dalla famiglia di Gong prima di rilasciarlo.

Dopo che Gong è stato rilasciato, il suo datore di lavoro gli ha sottratto 900 yuan (circa 115 euro) per pagare le spese di viaggio del personale che è andato a Pechino per riportarlo a casa, poi gli ha ridotto la retribuzione mensile da 1.900 yuan (circa 244 euro) a 180 yuan (circa 23 euro) come punizione, aggiungendo che l'unica ragione per cui gli hanno ridato il lavoro, era impedirgli di tornare a Pechino.

Coloro che si sono prestati a controllare Li sono rimasti fino all'inizio di luglio del 2000, quando il suo bambino stava per nascere. Appena andati via, Li ha colto l’occasione ed è partita da sola alla volta di Pechino per fare appello per il Falun Gong, tanto era forte il desiderio di chiedere giustizia.

Quando le autorità hanno scoperto che Li non era a casa quella sera, hanno arrestato Gong e lo hanno tenuto in una struttura di detenzione locale.

Nel frattempo Li non è andata molto lontano. È stata arrestata nella città di Harbin a circa 290 chilometri da Yilan e la notte stessa è stata riportata a casa.

Il 15 luglio ha dato alla luce una bambina.

Solo diciotto giorni dopo la nascita di sua figlia, la polizia ha arrestato di nuovo Gong. Lo hanno cercato in ogni angolo della casa, anche sotto il letto della bambina. La madre di Gong, che aveva una grave malattia cardiaca, gli è corsa dietro ma è svenuta nel cortile.

Durante la detenzione di Gong, la moglie Li ha dovuto chiudere la fabbrica di noodle perché non riusciva più a gestirla.

Gran parte della famiglia non le ha più dato alcun aiuto, temendo un coinvolgimento nella persecuzione.

Moglie costretta al trasferimento, marito torturato in detenzione

Il 26 dicembre del 2000, poco dopo il rilascio di Gong, la coppia con la bambina di cinque mesi e mezzo sono andati a Pechino per fare appello per il Falun Gong, dove sono stati arrestati perché hanno esibito uno striscione in Piazza Tiananmen.

Sebbene Li e sua figlia siano state rilasciate dopo tre giorni di detenzione, le hanno comunque costrette a trasferirsi per diciassette mesi per evitare un altro arresto.

Gong invece è stato portato nel centro di detenzione di Fengtai a Pechino per ventiquattro giorni dove è stato brutalmente picchiato. Il 23 gennaio del 2001 è stato riportato al centro di detenzione n° 2 della contea di Yilan e in seguito ha ricevuto una condanna di due anni ai lavori forzati.

Nel corso della sua prigionia ha contratto la scabbia su tutto il corpo e altre patologie fisiche. La polizia ha poi estorto 12.000 yuan (circa 1.550 euro) da suo padre per la cauzione.

Dopo il rilascio di Gong, le autorità hanno continuato a molestare la sua famiglia cercando di costringerli a rinunciare alla loro fede.

Nel maggio del 2006 è stato licenziato dal suo posto di lavoro.

Marito a un passo dalla morte dopo cinque anni di prigionia

Il 12 dicembre del 2006, intorno alle 22:00, Gong è stato nuovamente arrestato.

Gli ufficiali gli hanno versato acqua fredda sul collo e lo hanno picchiato, quando ha perso conoscenza gli hanno versato addosso altra acqua per svegliarlo, gli hanno privato l'uso del bagno e lo hanno alimentato forzatamente per costringerlo a divulgare informazioni su altri praticanti, ma lui non ha ceduto.

Li è stata nuovamente costretta a spostarsi dopo essere sfuggita all'arresto, mentre sua figlia di sei anni è stata portata a casa della nonna. La bambina piangeva spesso e chiedeva dei suoi genitori, a volte teneva in mano la loro foto e piangeva senza sosta.

La bambina una volta ha detto a sua nonna: «Ho visto qualcuno nel parco che assomigliava tantissimo a mia madre, ma c'erano così tante persone intorno a noi. Non ho avuto il coraggio di avvicinarmi, perché temevo che la mamma sarebbe stata nuovamente arrestata».

Gong Yu, figlia di Li, a 7 anni

I genitori di Gong si sono ammalati entrambi dopo il suo arresto.

Il 20 aprile del 2007 Gong è stato condannato a cinque anni di prigione dal tribunale di Yilan. Il 4 giugno è stato poi trasferito nella prigione di Jiamusi.

A causa delle torture subite nel centro di detenzione, Gong ha avuto un esaurimento nervoso e ha perso l'udito.

Nonostante le sue condizioni, gli hanno comunque ordinato di svolgere lavori forzati. Vedendo che non riusciva a svolgere il lavoro, le guardie lo hanno picchiato prendendolo a calci con rabbia. Poi hanno ordinato a quattro detenuti di riportarlo nella sua cella e quando si sono stancati, lo hanno gettato a terra, causandogli gravi lesioni interne.

Quando certi funzionari sono andati ad ispezionare la prigione, le guardie hanno nascosto Gong in un angolo per impedire che lo vedessero.

Nel dicembre del 2008 dopo oltre un anno di continue richieste della famiglia di Gong, è stato finalmente rilasciato in libertà condizionata.

A questo punto Gong aveva perso la memoria, a casa non riusciva a riconoscere nessuno, non riusciva a parlare, mangiare, prendersi cura di sé stesso e in più spesso sveniva. Le sue urine erano bianche come il latte, soffriva costantemente di dolori al petto e aveva difficoltà a respirare. Aveva anche problemi di sudorazione abbondante e spesso si ritrovava con la biancheria del letto e i vestiti inzuppati.

Miracolosamente è sopravvissuto e ha riguadagnato gradualmente la sua memoria dopo aver ripreso a praticare il Falun Gong.

Gong, quando si è sposato

Gong, un mese dopo essere stato rilasciato dalla prigione

Per evitare di essere di nuovo arrestato, Gong e la moglie Li si sono trasferiti nella contea di Yanshou, a circa 160 chilometri da Yilan. Entrambi hanno acquistato un’auto e son diventati tassisti. Li ha ricevuto numerosi elogi dal suo datore di lavoro per la restituzione di oggetti smarriti trovati nel suo taxi.

In poco tempo la polizia di Yilan ha individuato la loro posizione. La coppia è stata costretta a vendere le auto a prezzi estremamente bassi e così ha iniziato a vagare di nuovo. In seguito si sono recati nella città di Qitaihe, nel sud-est di Yilan, a circa 145 chilometri di distanza. Li si guadagnava da vivere insegnando agli studenti delle scuole medie e Gong aveva lavori occasionali.

La polizia di Yilan non ha mai smesso di cercarli.

Durante l'ultima molestia avvenuta il 7 dicembre del 2019, Li è caduta dal quarto piano mentre cercava di scappare, morendo all'età di quarantuno anni. Invece Gong ora vive nascosto, con una profonda angoscia per la morte di sua moglie e per il proprio futuro incerto.

Dato che i due praticanti avevano chiesto alla sorella di Li di prendersi cura di loro figlia mentre erano in fuga, adesso la polizia la sta cercando insieme alla loro figlia, che ha già compiuto diciannove anni.

La famiglia e gli amici di Li hanno promesso di chiedere giustizia per la sua morte.

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