(Minghui.org) Lo scorso 28 settembre Guo Chunhuai, un residente della città di Fuxin, del Liaoning, è stato multato di 5.000 yuan (circa 632 euro) e condannato a un anno e mezzo di detenzione. La famiglia ha presentato ricorso in appello contro il verdetto. È la seconda volta che viene condannato per la sua fede nel Falun Gong; infatti già nel 2013 era stato condannato a quattro anni.
Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è un'antica disciplina spirituale e di meditazione che dal 1999 viene perseguitata dal regime comunista cinese.
Guo è stato arrestato il 16 novembre 2019 per aver distribuito materiale informativo sul Falun Gong e lo scorso 18 settembre è stato processato in videoconferenza presso il Centro di detenzione di Xindi dal tribunale del distretto dello Xihe.
Sua figlia, che lo ha assistito dichiarandolo non colpevole, racconta che durante l’udienza Guo era seduto da solo in una stanza con le mani e i piedi ammanettati.
Il pubblico ministero, Zhang Qingdong, ha accusato il praticante di "minare l’applicazione della legge con un organizzazione di culto" (un pretesto standard usato per incriminare i praticanti del Falun Gong) affiggendo manifesti del Falun Gong negli edifici residenziali.
La figlia ha sostenuto che la descrizione del caso e il materiale del Falun Gong confiscato al padre durante il suo arresto poteva solo provare che egli pratica il Falun Gong e che ha distribuito informazioni al riguardo. Ma non è riuscita a stabilire come abbia minato l’applicazione della legge o si sia impegnato in attività di culto esercitando il suo diritto costituzionale alla libertà di credo.
Mentre interrogava il pubblico ministero per la mancanza di una base giuridica per le accuse, il giudice presidente, Liu Haibo, l'ha fermata e l'ha accusata di aver aggredito il pubblico ministero, dicendo: «Dovrebbe smettere di parlare di cose non collegate a questo caso e non ha il diritto di interrogare il pubblico ministero».
Quando la donna ha parlato di come le autorità abbiano violato la legge nella persecuzione e con il coinvolgimento nel caso di suo padre dell "Ufficio 610, un’agenzia extralegale creata per perseguitare il Falun Gong, il giudice l’ha di nuovo accusata di attacchi personali e ha ordinato agli ufficiali giudiziari di trascinarla fuori dall’aula.
Guo ha negato tutte le accuse contro di lui e ha detto che durante il suo arresto la polizia lo ha maltrattato e picchiato.
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Mr. Guo Chunhuai from Liaoning Province Unjustly Imprisoned