(Minghui.org) Il Maestro Li ha detto:
“La coltivazione dei discepoli della Dafa non è solo per il compimento personale, ma anche per assistere il Maestro nel salvare esseri senzienti. Avete una missione da compiere, questo è il motivo per cui siete potuti diventare discepoli della Dafa”.
(“Saluti ai discepoli della Dafa che partecipano alla Conferenza della Fa in Europa!”)
Quando il virus del PCC (COVID-19) è apparso per la prima volta, i praticanti della mia zona hanno capito che la grande epidemia stava arrivando. In precedenza, parlavamo di uscire per aiutare le persone a salvarsi, ma sembrava che quello fosse il “momento decisivo”.
Nei primi giorni, anche il sito web Minghui non aveva materiale disponibile sulla pandemia. Quindi siamo usciti e abbiamo prodotto degli adesivi con la scritta: “La Falun Dafa è buona” e “Verità, Compassione e Tolleranza sono buone” e li abbiamo distribuiti insieme ad altre informazioni e a degli amuleti. Abbiamo anche spiegato alla gente il beneficio di recitare la frase “La Falun Dafa è buona” e di lasciare il Partito Comunista Cinese (PCC) e le sue organizzazioni affiliate.
La mia famiglia mi ha impedito di uscire perché temevano che mi sarei infettata. Ho inviato pensieri retti per eliminare gli elementi che li controllavano e interferivano con me. Sono rimasta a casa i primi due giorni del Capodanno cinese, successivamente sono uscita tutti i giorni.
Ero impaziente perché volevo che tutti conoscessero la verità sulla Dafa e recitassero le frasi “La Falun Dafa è buona” e “Verità, Compassione e Tolleranza sono buone” per mantenersi al sicuro dal virus del PCC.
Il nostro coordinatore locale ha proposto alcuni opuscoli semplici da capire e da accettare. Il titolo era: “La via segreta per sfuggire alla pandemia”. Poiché in quei giorni c’erano poche persone per strada, abbiamo portato questi ‘segreti’ nelle case. Abbiamo chiesto loro di recitare le preziose frasi “La Falun Dafa è buona” e “Verità, Compassione, Tolleranza sono buone”.
Ho sempre detto di voler aiutare il Maestro a salvare le persone, ma non ho mai avuto un senso di urgenza come stavolta; ero smaniosa e avevo un solo pensiero: “Voglio salvare delle vite”. Di giorno uscivo a parlare con la gente e di notte consegnavo opuscoli nelle case.
La casa di mio figlio era piena di scorte di magazzino inerenti la sua attività, quindi condividevo una stanza con lui. La notte quando uscivo dovevo sgattaiolare perché avevo paura che se mi avesse sentita non mi avrebbe lasciato uscire. Questo mi causava parecchio stress. Inviavo pensieri retti, ma sentivo ancora molta pressione. Gli amici praticanti mi hanno ricordato che questa era una prova che dovevo superare.
Un giorno, ho detto solennemente a mio figlio: “Tua madre ha una missione. Devo salvare la gente in mezzo alla pandemia”. Gli ho spiegato che dovevo uscire di notte per consegnare alle persone il ‘segreto’ per sfuggire a questo disastro. Mio figlio mi ha risposto: “Mamma, ti ho sentita ogni volta che uscivi”. Ho provato un grande sollievo. La pressione era sparita. Quella sera quando sono uscita mi ha persino ricordato di coprirmi con qualcosa di caldo.
Ogni volta che esco porto con me almeno un centinaio di opuscoli. Con pensieri retti, mi ricordo sempre che il Maestro è con me. Molte volte quando torno a casa mi fanno male le gambe e ho sia la giacca che il cappello inzuppati di sudore.
Un giorno ho preso con me duecento opuscoli e li ho distribuiti in 17 complessi condominiali. Mentre salivo al sesto piano dell’ultimo palazzo, facevo fatica a respirare. Ho chiesto aiuto al Maestro e rapidamente il mio respiro è ritornato alla normalità. Poco dopo ho pensato: “Ho finito la zona che mi ero promessa di coprire. Dovrei fare una pausa”. Ma poi sono venuta a conoscenza che altri praticanti non avevano iniziato a distribuire il materiale e alcune aree non erano nemmeno coperte; ho pensato alla mia missione e ho deciso di continuare.
Quando mi sono imbattuta in una telecamera di sorveglianza puntata sull’ingresso di un edificio, ho chiesto al Maestro di aiutarmi impedendo alla telecamera di vedermi. Ho saputo che in un giorno c’erano stati più di 10.000 nuovi casi di contagi nel Paese, speravo sinceramente che tutte le persone avessero a cuore i ‘segreti’ portati a casa dai praticanti e che potessero sfuggire alla calamità.
Sono passata davanti ad alcune comunità dove in precedenza avevo distribuito opuscoli e mi sono stupita di essere riuscita a coprire aree così ampie. Sapevo che era perché sono un discepolo della Falun Dafa. Con la protezione del Maestro, i pensieri retti e l’incoraggiamento dei praticanti ho superato quei giorni e quelle notti.
Nel processo mi sono anche liberata degli attaccamenti alla paura e di cercare la comodità. A volte, non sono stata continua con lo studio della Fa e i miei pensieri retti non erano forti, quindi si sono presentati pensieri come: “Ho già fatto molto, non ho bisogno di fare di più”. Avevo anche l’attaccamento all’invidia e alla competizione, mi sentivo molto indietro rispetto ai praticanti diligenti. Devo recuperare il tempo perduto e liberarmi di questi attaccamenti. Seguendo la guida del Maestro, studierò di più la Fa e continuerò a fare ciò che un discepolo della Dafa dovrebbe fare.