(Minghui.org) Lo Stato del Texas ha presentato una causa elettorale alla Corte Suprema degli Stati Uniti, sostenuta da 18 Stati, contro Pennsylvania, Georgia, Michigan e Wisconsin. Altri 126 membri della Camera dei Rappresentanti hanno firmato un documento di amicus curiae il 10 dicembre, sollecitando la Corte Suprema a ribaltare i risultati delle elezioni in corso.

Nello stesso giorno il vicepresidente, Mike Pence, ha dichiarato di sostenere la causa del Texas e l’intervento del presidente Trump, nel caso in questione. “Il presidente Donald Trump merita la sua giornata in tribunale - la Corte Suprema... E tutto quello che posso dire è: Dio benedica il Texas”, ha detto in una manifestazione ad Augusta, in Georgia, “Continueremo a batterci fino a quando ogni voto legale sarà contato”.

“19 Stati stanno combattendo per noi, un supporto quasi inaudito!” Il 10 dicembre Trump ha scritto su Twitter: “Enorme sostegno da tutto il Paese. Tutto quello che chiediamo è CORAGGIO E SAGGEZZA a coloro che prenderanno una delle decisioni più importanti nella storia del nostro Paese. Dio vi benedica!”

Nella memoria difensiva al tribunale, i 106 legislatori hanno chiesto alla Corte Suprema di confermare il potere dei legislatori statali nel nominare gli elettori presidenziali. Volevano anche che la Corte si pronunciasse sulla costituzionalità delle votazioni e del conteggio, in base a regole elettorali stabilite da funzionari non legislativi.

“Questo amicus curiae presenta la preoccupazione dei membri del Congresso, e condiviso da innumerevoli milioni di elettori, sulle modalità incostituzionali con le quali si sono svolte le elezioni presidenziali del 2020, mettendo in dubbio il suo esito e l’integrità del sistema elettorale americano”, è scritto nel documento, “Rispettosamente si afferma che l’ampia portata e l’impatto delle varie irregolarità negli Stati convenuti, richiedono un attento e tempestivo esame da parte di questa Corte”.

“Il legislatore di ogni Stato imputato aveva stabilito regole dettagliate in base alle quali avrebbe dovuto essere condotta la nomina degli elettori presidenziali di quello Stato. Tuttavia, nei mesi precedenti alle elezioni del 2020, tali regole sono state deliberatamente modificate da figure statali e non”, spiega il documento, “La chiara autorità di quelle legislature statali di determinare le regole per la nomina degli elettori è stata usurpata in varie occasioni da governatori, segretari di Stato, funzionari elettorali, tribunali statali, tribunali federali e partiti privati”.

“A causa in gran parte di queste usurpazioni, le elezioni del 2020 sono state piene di un numero senza precedenti di gravi accuse di frode e irregolarità. I sondaggi nazionali indicano che attualmente una grande percentuale di americani nutre seri dubbi non solo sull’esito della contesa presidenziale, ma anche sulla futura affidabilità del nostro stesso sistema elettorale”, prosegue il comunicato.

Mike Johnson dalla Louisiana ha guidato la presentazione della memoria difensiva. È stato raggiunto dal leader della Minoranza della Camera, Steve Scalise (Louisiana), membro di grado del Comitato giudiziario della Camera, Jim Jordan (Ohio), il presidente entrante del Comitato di studio repubblicano, Jim Banks (Indiana) e il presidente della House Freedom Caucus, Andy Biggs (Arizona).

Anche The Amistad Project, della società apartitica Thomas More, ha presentato una mozione il 10 dicembre, a nome del pubblico votante, per intervenire nella causa del Texas. La mozione, a cui hanno aderito 15 legislatori del Michigan, sostiene che le diffuse violazioni delle leggi statali e il mancato rispetto della Costituzione degli Stati Uniti da parte dei quattro Stati contesi “mettono a repentaglio l’impegno sociale su cui si basa la nostra intera forma di governo”.