(Minghui.org) Il 20 luglio 2020 Michael Pompeo, segretario di Stato degli Stati Uniti, ha rilasciato una dichiarazione con cui ha invitato il Partito Comunista Cinese (PCC) a cessare immediatamente la persecuzione del Falun Gong.
Michael Pompeo, segretario di Stato degli Stati Uniti
Nella dichiarazione pubblicata sul sito web del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, Pompeo ha condannato il tentativo del PCC di sradicare il Falun Gong, una pratica spirituale basata sui principi di Verità, Compassione e Tolleranza. Ha detto che i praticanti del Falun Gong sono pacifici e che stanno lottando per il diritto di praticare la loro fede in Cina. Numerose prove indicano la brutalità del PCC contro i praticanti negli ultimi ventuno anni.
Pompeo ha detto di aver incontrato, durante l'Incontro ministeriale per la promozione della libertà religiosa dell'anno scorso, la praticante del Falun Gong Zhang Yuhua, che è vittima della repressione. Nella dichiarazione ha scritto: “Dopo essere sopravvissuta a quella che ha descritto come una tortura mentre si trovava in un campo di lavoro e in una prigione in Cina, adesso sostiene il marito imprigionato, Ma Zhenyu, che ha subito mesi di torture perché si rifiuta di rinunciare alla sua fede nel Falun Gong”.
Nella dichiarazione, redatta sia in inglese che in cinese, ha affermato: “Chiediamo al governo della Repubblica Popolare Cinese di porre immediatamente fine agli abusi e ai maltrattamenti depravati nei confronti dei praticanti del Falun Gong, di rilasciare le persone incarcerate a causa delle loro convinzioni religiose, come Ma Zhenyu, e di rivelare il luogo in cui si trovano i praticanti dispersi. Ventuno anni di persecuzioni contro i praticanti del Falun Gong sono fin troppo lunghi e devono finire”.