(Minghui.org) Il sito Minghui.org ha recentemente confermato che un residente della città di Guang’an, provincia del Sichuan, è stato condannato a quattro anni presso il carcere di Jiazhou per la sua fede nel Falun Gong, una pratica spirituale per il benessere di mente e corpo perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
Il signor Tuo Wanxue è stato sequestrato dalla polizia intorno alle 8:00 del mattino del 23 aprile 2019 in un arresto di gruppo. È stato riferito che gli agenti dell'ufficio di sicurezza interna di Guang’an, hanno arrestato decine di praticanti, tra cui Tuo, seguendo una lista di nomi.
Anche se la maggior parte dei praticanti è stata successivamente rilasciata, Tuo, il signor Liu con sua moglie, ed un altro di nome Qiu sono stati tenuti in custodia. Quest’ultimo è stato condannato a due anni e mezzo nel mese luglio e gli è stato ordinato di scontare la pena fuori dal carcere. Non è ancora chiara la data della condanna di Tuo. Ulteriori dettagli sugli arresti e sulla loro condanna sono oggetto di indagine.
Prima del suo ultimo mandato l’uomo è stato arrestato più volte per essere andato a Pechino ad appellarsi al Falun Gong. La polizia l’ha colpito con bastoni elettrici, causandogli gravi ustioni su tutto il corpo.
È stato arrestato nuovamente nel dicembre 2000 per aver stampato materiale informativo sul Falun Gong, scontando una pena sconosciuta presso la prigione di Deyang.
Le guardie hanno usato vari metodi di tortura contro i praticanti del Falun Gong che si rifiutavano di rinunciare alla loro fede, tra cui scosse elettriche ad alta tensione, alimentazione forzata, percosse selvagge, isolamento e lavaggio del cervello.
Hanno anche istigato i criminali ad essere i loro "messaggeri" per monitorare da vicino la vita quotidiana dei praticanti e, quando i praticanti si rifiutavano di collaborare, i detenuti li picchiavano e abusavano verbalmente di loro.
Una volta un detenuto ha minacciato di spingere i praticanti giù dal terzo piano per poi dire che si erano suicidati. Uno di loro ha detto: «Ci sono così tante persone in Cina, anche se ti picchiamo a morte la terra continua a girare. Qual è il problema? Eravamo assassini prima di venire qui, ora siamo protetti dalle guardie. Non ci assumiamo alcuna responsabilità per avervi picchiati a morte. Se non collaborate con noi, useremo la forza contro di voi».
Una volta alcuni detenuti hanno tappato la bocca di Tuo con del nastro adesivo, gli hanno legato gli arti e l’hanno tenuto in una cella d’isolamento per tre giorni. Durante questo periodo non gli è stato dato né cibo né acqua, e gli è stato negato l’uso del bagno.
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