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Liaoning: Donna condannata a cinque anni di prigione per la sua fede, sottoposta a torture disumane

21 Gen. 2021 |   Di un corrispondente Minghui della provincia del Liaoning, Cina

(Minghui.org) Nel 2015 Chen Yongchun, una donna di quarantanove anni residente nel distretto di Boyujuan della città di Yingkou, provincia del Liaoning, è stata arrestata per la sua fede nel Falun Gong, una pratica mente-corpo che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999. La donna ha subito torture disumane per cinque anni nella prigione di Dabei, della città di Shenyang, anch'essa situata nella provincia del Liaoning.

Chen era disorientata quando è stata rilasciata il 18 ottobre dell'anno scorso. Aveva gli occhi infossati, si sentiva stanca ed era incapace di camminare. Le molestie sono continuate anche dopo il suo rilascio. Suo marito, con il cuore spezzato, non ha avuto altra scelta se non quella di ricoverarla in ospedale.

Ad oggi la donna non si è ancora completamente ripresa e i sintomi del diabete si sono manifestati spesso.

Il potere di guarigione della Dafa

Nel 2008, prima di iniziare a praticare il Falun Gong, Chen soffriva di diverse malattie, tra le quali bronchite, costipazione, insufficiente apporto di sangue al cervello, spondilosi cervicale e vertigini. All'epoca sembrava molto più vecchia della sua età. Un giorno si sentiva dolorante al seno sinistro ed il suo viso mostrava macchie simili a quelle dei pazienti affetti da cancro al seno.

Uno dei suoi dipendenti le ha presentato il Falun Gong. Pochi giorni dopo averlo provato tutte le sue malattie sono scomparse e lei era felice di essersene liberata.

Perseguitata per la sua fede

Chen crede fermamente che il male non sopprime la rettitudine e che il bene e il male saranno ricompensati di conseguenza. Nel maggio 2015, come molti altri praticanti, si è esposta personalmente presentando una denuncia penale nei confronti del dittatore cinese Jiang Zemin, per aver lanciato la persecuzione del Falun Gong.

Il 19 ottobre dello stesso anno la donna è stata arrestata all'interno del suo negozio da molti agenti appartenenti all'ufficio di sicurezza interna di Boyujuan. La polizia le ha anche confiscato il computer, la stampante ed i libri del Falun Gong. La sera stessa è stata portata nel centro di detenzione di Yingkou. Qualche mese dopo è stata illegalmente condannata a cinque anni di prigione e trasferita nel carcere di Dabei.

In prigione Chen è stata costretta a svolgere un pesante lavoro, spesso fin oltre la mezzanotte. La donna è stata ripetutamente torturata da detenute istigate dalle guardie carcerarie. Il lavoro straordinario la privava di tutte le sue attività personali. Le lesioni fisiche e mentali dovute alle torture le hanno fatto perdere rapidamente peso; le mancava l'appetito ed era spesso in uno stato di trance.

Al suo rilascio, il 18 ottobre dell'anno scorso, suo marito, inaspettatamente, è dovuto andare a prenderla nell'infermeria della prigione. A causa della persecuzione, era disorientata, emaciata ed incapace di camminare.

Persone responsabili della persecuzione:

Niu Siqun (牛思群): capo dipartimento di polizia del distretto di Boyujuan, +086- 13941758858

Zuo Yang (左扬): direttore,ufficio del distretto di Boyujuan 610, +086-13840717943

Wang Hongkui (王洪魁): capitano brigata di sicurezza nazionale Boyujuan, +086-13841755119

Zhao Ming (赵明): capo centro di detenzione del distretto di Boyujuan, +086-13704971685