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Jilin: Donna segretamente processata e condannata per la sua fede

02 Nov. 2021 |   Di un corrispondente Minghui della provincia dello Jilin, Cina

(Minghui.org) La signora Zhang Guixiang, cinquantottenne di Changchun, nella provincia dello Jilin, senza rappresentanza legale è stata segretamente processata e condannata a tre anni, in soli dieci minuti di udienza, per aver praticato il Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Arrestata e incriminata

La mattina del 20 ottobre dello scorso anno Zhang, ex dipendente della Compagnia di Import - Export automobilistica di Changchun, è stata arrestata nella sua casa. La polizia ha messo a soqquadro l’abitazione e le ha confiscato tutti gli oggetti del Falun Gong.

Dopo l’arresto della donna, gli ufficiali non hanno fornito alcuna informazione alla famiglia sul luogo di detenzione. Quando i familiari hanno scoperto che si trovava presso il centro di Weizigou, le guardie non hanno permesso loro di farle visita o di inviarle i beni di prima necessità. Hanno avuto solo il permesso di fare un deposito per lei per comprare cose all'interno.

La polizia ha poi detto alla sua famiglia che l'arresto era stato eseguito solo per raggiungere una quota numerica e che l'avrebbero rilasciata in dieci giorni. Allo scadere dei giorni però, la polizia si è rifiutata di rilasciarla e l'ha trasferita al centro di detenzione n. 4 di Changchun.

In seguito il suo caso è stato sottoposto alla Procura del distretto di Chaoyang. Il 24 febbraio la sua famiglia ha saputo dal procuratore Liu Yang che era stata incriminata, che il suo caso era stato trasmesso presso il tribunale di Chaoyang il 5 febbraio e che il giudice assegnato al caso era il signor Qu Dong.

L'avvocato non può rappresentare la sua cliente

Quando Xie Yanyi, l'avvocato di Zhang, a marzo si è recato in tribunale per presentare la sua procura, il giudice Qu si è rifiutato di accettarla, sostenendo che nessun avvocato fuori dalla provincia dello Jilin era autorizzato a difendere i praticanti del Falun Gong.

Il 4 giugno la famiglia si è recata con l'avvocato Xie al tribunale di Chaoyang ed ha presentato una denuncia contro il giudice Qu per aver impedito all'avvocato di rappresentare Zhang. I familiari inoltre hanno presentato reclami simili alla procura dello Jilin ed a quella di Chaoyang. Entrambe hanno risposto che era loro responsabilità esaminare il caso, ma che avevano anche un ordine del governo della città di non accettare alcun reclamo relativo al Falun Gong.

Il giorno dopo l'avvocato e la famiglia della donna si sono presentati presso il tribunale intermedio di Changchun per lamentarsi del giudice Qu che aveva privato la loro parente del suo diritto alla rappresentanza legale.

Il 14 giugno, controllando il conto corrente bancario di Zhang, i familiari hanno scoperto che l'ufficio locale della previdenza sociale aveva sospeso la sua pensione dal mese di aprile. Quando hanno chiamato l'ufficio per chiedere spiegazioni, la persona che ha risposto si è rifiutata di parlare, dicendo semplicemente che ne avrebbero parlato quando la donna sarebbe stata rilasciata.

La Procura dello Jilin il 21 giugno ha risposto al reclamo della famiglia suggerendole di comunicare direttamente con il tribunale.

Successivamente la famiglia si è recata più volte in tribunale e ha chiamato più volte il giudice Qu per chiedere giustizia per lei ma il giudice ha affermato: “Se pensate che gli agenti di polizia le abbiano fatto un torto, dovreste presentare una denuncia contro di loro. Non c'è bisogno che me lo diciate. Se la polizia o il procuratore pensano che ci sia qualcosa di sbagliato nel caso e vogliono ritirarlo, non ho obiezioni neanche a questo”.

I funzionari del tribunale intermedio di Changchun hanno chiamato i familiari il 24 giugno chiedendo loro se fossero soddisfatti della loro risposta alla denuncia. Quando questi hanno risposto che la questione non era ancora stata risolta, i funzionari hanno detto loro che si sarebbero informati. Un'ora dopo Zhang Dan, il giudice che presiede il tribunale di Chaoyang, li ha richiamati chiedendo loro di andare in tribunale per poterli aiutare a risolvere il problema.

All’arrivo dei familiari, il giudice Zhang ha detto loro che era impegnato in una riunione e che non poteva riceverli. Qualche giorno dopo il giudice li ha richiamati per comunicare loro che non poteva risolvere il problema e che avrebbero dovuto occuparsene loro stessi.

Non sapendo cos’altro fare, i familiari hanno chiesto ai dipendenti del tribunale, ma con rammarico la loro risposta è stata: “Potete continuare a presentare denunce”.

Udienza segreta

La mattina del 20 luglio le guardie del centro di detenzione hanno ordinato a Zhang di indossare le manette per presentarsi ad un'udienza. La donna pensava che si sarebbe tenuta in un'aula di tribunale, ma con sorpresa si è ritrovata in una stanza separata del centro di detenzione per una video conferenza.

Zhang ha chiesto al giudice dove fosse il suo avvocato, ma le stato risposto che, se si fosse dichiarata colpevole, avrebbe nominato un avvocato per lei, altrimenti le sarebbe stata negata un rappresentanza legale. Zhang ha insistito sul fatto di non aver violato alcuna legge nel praticare il Falun Gong e così il giudice ha concluso l'udienza solo dopo dieci minuti.

I familiari della donna hanno detto di essersi recati in tribunale per incontrare il giudice Qu il giorno prima dell'udienza, ma lui ha taciuto sostenendo che stava gestendo il suo caso secondo la legge.

Durante un altro incontro tra i due e Li Zhuo, l'assistente del giudice Qu, il 5 agosto, il giudice Zhang ha scattato diverse foto ai membri della famiglia di Zhang ed ai loro documenti. Ha anche chiesto loro informazioni personali ed un ufficiale giudiziario ha filmato l'intero incontro.

La famiglia della donna ha detto che le autorità hanno violato le procedure legali in ogni fase del processo e che, quando è stato detto loro che tutti coloro che hanno partecipato alla persecuzione sarebbero stati assicurati alla giustizia in futuro, Li li ha derisi.

La famiglia ha anche chiesto a Li di informarli se il tribunale avesse fissato un'udienza, non svelandogli che aveva già avuto luogo due settimane prima.

Solo il 26 agosto l’avvocato di Zhang ha scoperto l'udienza segreta, quando gli è stato finalmente permesso di farle visita. Prima di allora la sua famiglia aveva chiamato più volte i giudici Zhang e Qu, così come Li, per sapere lo stato del suo caso, ma questi si erano tutti rifiutati di rispondere alla chiamata.

Il 29 settembre i familiari hanno scoperto che è stata condannata segretamente a tre anni. Alla domanda se fossero presenti dei testimoni, il giudice Qu ha risposto che aveva i resoconti per iscritto e che non c'era bisogno di farli comparire in tribunale. Ha anche rifiutato di fornire la base legale sulla quale ha condannato Zhang, dicendo: “Non ho alcun obbligo di spiegarvelo”.

Il giudice si è anche rifiutato di fornire una copia del verdetto sostenendo che non c'era alcun obbligo legale. Ha affermato che nemmeno i figli della donna avevano il diritto di appellarsi al verdetto per suo conto.

Informazioni di contatto dei perpetratori:

Liu Yang (刘扬), procuratore, Procura del distretto di Chaoyang: +86-431-85887057

Qu Dong (曲栋), giudice, tribunale del distretto di Chaoyang: +86-431-88559231, +86-13596166414, +86-17643109105

Jiang Hui (姜辉), giudice, tribunale del distretto Chaoyang: +86-431-88559354, +86-431-88559352

(Altre informazioni di contatto dei colpevoli sono disponibili nell'articolo originale cinese).

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