(Minghui.org) Il 16 ottobre scorso una donna residente a Laoling, nella provincia dello Shandong, è stata condannata a tre anni e mezzo di prigione per aver praticato il Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
Il 24 marzo di quest'anno Zang Shuling è stata arrestata mentre viaggiava, alla guida della sua auto, nella contea di Yanshan, nella provincia dell'Hebei. La polizia le ha confiscato sia l'auto che altri effetti personali e l'ha portata nel centro di detenzione di Dezhou, nello Shandong.
Quando il suo caso è stato sottoposto alla Procura della città di Laoling la sua famiglia ha assunto un avvocato, ma Huang Shuai, vice presidente del tribunale, ha cercato di impedirgli di rappresentarla.
Lo scorso 16 ottobre Zang è stata processata attraverso un'udienza virtuale. Il suo avvocato ha presentato per lei un'istanza di non colpevolezza, ma il giudice l'ha condannata a tre anni e mezzo di prigione.
Prima del suo arresto, il 2 giugno dell'anno scorso, alcuni agenti di polizia si sono presentati a casa sua. Il segretario del villaggio, che li accompagnava, ha preso in prestito una scala da uno dei suoi vicini per permettere agli agenti di scavalcare la recinzione. Un altro vicino, che osservava l'accaduto, ha detto alla polizia che era illegale entrare nell'appartamento quando non c'era nessuno. La polizia non l’ha ascoltato ed ha confiscato alla donna più di 10.000 yuan (circa 1.390 euro) in contanti, due banconote da 20.000 yuan (circa 2.780 euro) e due stampanti, oltre alla sua carta di debito. In seguito anche il suo conto bancario è stato congelato.