(Minghui.org) Il 18 novembre scorso una cinquantenne residente a Pechino è stata trasferita alla prigione femminile di Tiantanghe, dopo che il suo appello contro la condanna a tre anni e mezzo di prigione per aver praticato il Falun Gong, è stato respinto dal tribunale superiore.
Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
Il 9 novembre 2019 Jia Fengzhi è stata arrestata per aver distribuito calendari con informazioni sul Falun Gong. Il 5 febbraio dell'anno scorso la polizia ha sottoposto il suo caso alla procuradel distretto di Pinggu ed il 20 marzo è stata incriminata.
L'11 agosto dell'anno scorso Jia è stata processata dal tribunale distrettuale, presso il centro di detenzione di Pinggu. Il suo avvocato ha presentato per lei un'istanza di non colpevolezza durante l'udienza, alla quale i suoi familiari non hanno potuto assistere.
Il 7 settembre successivo la sua famiglia è venuta a conoscenza che la donna era stata condannata a tre anni e mezzo di prigione e multata di 35.000 yuan(circa 4.900 euro).
Jia ha fatto ricorso in appello presso il tribunale intermedio di Pechino, ma il giudice Li Yongjing ha deciso di confermare il verdetto originale. Il 18 novembre scorso è stata trasferita alla prigione femminile di Tiantanghe, dopo due anni trascorsi nel centro di detenzione di Pinggu. Al momento della sua ammissione una guardia carceraria le ha detto che, nella loro prigione a Pechino, la persecuzione del Falun Gong è più rigorosa.
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