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Heilongjiang: Donna di sessantacinque anni condannata al carcere dopo un anno e mezzo di detenzione

11 Feb. 2021 |   Di un corrispondente di Minghui della provincia dell’Heilongjiang, Cina

(Minghui.org) All'inizio dello scorso mese di gennaio una donna di sessantacinque anni della città di Jiamusi è stata condannata ad un anno e otto mesi per la sua fede nel Falun Gong.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una pratica spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Li Shulan

Il 27 luglio 2019 Li Shulan è stata arrestata a casa durante una retata della polizia.quando i suoi familiari sono andati alla stazione di polizia di Xinli per chiedere il suo rilascio gli agenti hanno comunicato loro che sarebbe stata rilasciata dopo quindici giorni di detenzione a Jiamusi.

Tuttavia dieci giorni dopo la polizia ha messo la praticante in reclusione penale e l'ha trasferita al centro di detenzione della città di Jiamusi senza informare la sua famiglia; solo nel novembre dello stesso anno la sua famiglia è stata informata che il suo caso era stato sottoposto alla Procura del distretto di Xiangyang.

L'8 dicembre scorso, dopo un anno e quattro mesi di detenzione, Li è comparsa innanzi al tribunale distrettuale di Xiangyang; il suo avvocato ha presentato una dichiarazione di non colpevolezza per conto suo ed ha anche testimoniato in sua difesa negando ogni illecito.

A metà gennaio Song Tao, il giudice che presiede il caso, ha informato l’avvocato che la praticante è stata condannata ad un anno e otto mesi, con una multa di 5.000 yuan (circa 640 euro). Il giudice le ha ordinato di finire di scontare la pena nel centro di detenzione della città di Jiamusi senza che venga spostata nella prigione femminile della provincia dell’Heilongjiang.

Persecuzioni passate

Li soffriva di molti gravi disturbi, tra cui l’ipertensione, la cataratta e la pielonefrite (infiammazione dei reni). Solo un mese dopo aver iniziato a praticare il Falun Gong tutte le sue malattie sono scomparse e la qualità della sua vita è migliorata significativamente.

Il 29 ottobre 2000 è andata con quattro praticanti del Falun Gong a Pechino per lanciare un appello a favore del Falun Gong; il 30 ottobre hanno esposto uno striscione in piazza Tiananmen e hanno gridato: «La Falun Dafa è buona!». La polizia è arrivata e li ha arrestati. Tutti loro sono stati torturati dopo essere stati portati al centro di detenzione del distretto di Haidian a Pechino.

Il 20 dicembre 2000 Li è stata condannata ad un anno di lavori forzati e trasferita direttamente al campo di lavoro forzato di Xin'an nella contea di Daxing, senza essere stata riportata nell’Heilongjiang.

Al suo ritorno a casa dopo aver scontato la pena la polizia ha continuato amolestarla; lei e la sua famiglia sono stati costretti a spostarsi da un posto all'altro per evitare le molestie.

Con l'ondata di denunce penali da parte dei praticanti del Falun Gong nel 2015 contro Jiang Zemin, l'ex capo del Partito Comunista Cinese che ordinò la persecuzione del Falun Gong nel 1999, anche Li e suo marito, Pei Kegang, un veterano ed ex direttore dell'ufficio economico del distretto di Qianjin, hanno presentato le loro denunce nel giugno 2015.

All'inizio del 2017 la polizia ha continuato a molestare la coppia ex il loro figlio. Sottoposto ad una tremenda pressione mentale Pei è caduto mentre faceva la doccia e ha subito gravi lesioni al fegato ed alla cistifellea. Ha subito due interventi chirurgici, ma è comunque deceduto il 26 marzo 2017 all'età di settantotto anni.