(Minghui.org) Una donna residente a Jiamusi, nella provincia dell'Heilongjiang, è stata recentemente condannata ad un anno di prigione per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
La cinquantaseienne Wang Shub, che ha iniziato a praticare il Falun Gong nel 1995, attribuisce alla pratica il merito di aver migliorato la sua salute e di aver elevato il suo carattere morale. Dopo l'inizio della persecuzione nel 1999, è stata arrestata per essersi recata a Pechino allo scopo di sostenere il Falun Gong ed è stata detenuta per due mesi. È stata rilasciata dopo che i funzionari hanno estorto una somma di 7.000 yuan (circa 893 euro) ai suoi familiari.
L'ultimo arresto di Wang è avvenuto il 14 settembre dell'anno scorso, per aver parlato alla gente dei benefici apportati alla salute dal Falun Gong. La polizia ha perquisito la sua casa e le ha confiscato i libri della pratica, il computer e la stampante. Mentre la stavano interrogando, gli agenti le hanno ordinato di scrivere una dichiarazione di rinuncia al Falun Gong, ma lei ha rifiutato. La polizia l'ha quindi portata al centro di detenzione della città di Jiamusi.
Il 25 dicembre scorso la donna è stata processata dal tribunale del distretto di Xiangyang. Il suo avvocato ha presentato un'istanza di non colpevolezza per conto suo. Il procuratore ha suggerito una condanna da un anno e mezzo a due anni, ma quel giorno non è stato pronunciato alcun verdetto.
Lo scorso 18 gennaio, l'avvocato della donna ha informato i familiari che Wang era stata appena condannata ad un anno di pena detentiva assieme ad una multa di 5.000 yuan (circa 641 euro).