(Minghui.org) Dopo aver sopportato due decenni di ripetuti arresti, detenzioni e torture per la sua fede nel Falun Gong, una donna della città di Chengdu, provincia del Sichuan, è stata condannata alla prigione dopo il suo ultimo arresto in una retata della polizia.
Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è un'antica disciplina spirituale e di meditazione perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
Signora Guo Lirong
La signora Guo Lirong, è stata sequestrata dalla polizia, in un arresto di gruppo di oltre quaranta praticanti il 10 luglio 2019. È stata reclusa nel centro di detenzione della città di Chengdu. È apparsa al tribunale distrettuale di Chenghua il 20 ottobre scorso e condannata ad un anno e otto mesi tramite una videoconferenza. Ha presentato appello contro il verdetto.
Guo, un ex ingegnere elettronico di sessant’anni, ha iniziato a praticare il Falun Gong nel 1997. Accredita la pratica per aver curato il suo problema al collo causato da incidenti sul lavoro. A causa del mantenimento della sua fede, è stata arrestata più volte, detenuta in un centro di lavaggio del cervello quattro volte e scontato due condanne in un campo di lavoro.
Arrestata per aver fatto appello per il Falun Gong
Il 20 maggio 2000, è stata arrestata e detenuta per diciassette giorni. La polizia le ha estorto 5.000 yuan (circa 640 euro). Alcune settimane dopo, il 30 giugno, è stata nuovamente arrestata e detenuta brevemente.
Il 7 luglio 2000, è andata a Pechino per fare appello per il diritto a praticare il Falun Gong ed è stata arrestata in piazza Tienanmen. È stata riportata a Chengdu e detenuta per un mese. Tornata a Pechino nel dicembre dello stesso anno, è stata nuovamente arrestata e detenuta per otto giorni.
Due condanne al campo di lavoro
Il 14 febbraio 2001, Guo è fuggita da un arresto e costretta a nascondersi e spostarsi continuamente ma il 7 ottobre, otto mesi dopo, è stata arrestata per aver distribuito materiali del Falun Gong.
Al dipartimento di polizia della contea di Pengshan, è stata interrogata, schiaffeggiata sul viso, scioccata da bastoni elettrici e legata in posizione di aquila aperta. La polizia l’ha reclusa per un anno al campo di lavoro forzato femminile di Nanmusi. In custodia, ha sviluppato un versamento pleurico ed è stata rilasciata il 2 novembre 2001.
Nello stesso anno, l'azienda di elettronica per cui lavorava la licenziò.
La donna è stata nuovamente arrestata il 12 dicembre 2002, dopo che si è scoperto che aveva spedito lettere con informazioni sul Falun Gong alla provincia dello Xinjiang. La polizia locale ha viaggiato per quasi 2.000 miglia (circa 3218 chilometri) fino a Chengdu per arrestarla. È stata poi portata nello Xinjiang ed ha trascorso tre anni nel campo di lavoro forzato femminile di Urumqi. Era emaciata e incapace di camminare dopo alcuni mesi di torture ed è stata riportata a casa il 19 marzo 2003.
Quattro casi di detenzione nei centri di lavaggio del cervello
L'ottavo arresto di Guo è avvenuto il 1 settembre 2005. È stata detenuta presso il centro di lavaggio del cervello di Chenghua e rilasciata sul punto di morte il 7 settembre.
Un anno dopo, l'8 settembre 2006, la polizia l'ha nuovamente arrestata. Mentre faceva uno sciopero della fame per protestare contro la persecuzione, è stata portata all'ospedale del distretto di Qingyang, designato per detenere i praticanti del Falun Gong. Dopo aver ricevuto flebo IV, continuava a vomitare e ad avere disturbi su diversi organi. È stata poi rilasciata l'8 ottobre.
Il 31 luglio 2008, a seguito del suo arresto, è stata portata presso il famigerato centro di lavaggio del cervello Xinjin dove è stata nuovamente torturata fino all'orlo della morte.
Ha ricordato che i direttori del centro di lavaggio del cervello, Bao Xiaomu e Yin Shunyao, hanno ordinato alle guardie di alimentarla forzatamente. Nella sessione di alimentazione forzata, una persona le ha tenuto la testa ed un'altra le ha pizzicato il naso. L'apribocca le ha causato un dolore enorme. Yin, ha incaricato le guardie di nutrirla con uova crude o di mescolare grandi quantità di sale nel cibo. Sentiva il petto in fiamme e aveva molta sete, così le guardie la alimentavano forzatamente con acqua ogni ora, finendo quasi soffocata.
Quando è stata rilasciata tre mesi dopo, soffriva di atrofia muscolare e aveva perso la capacità di camminare. Il suo sistema digerente era gravemente danneggiato, i suoi capelli diventarono grigi e la sua memoria diminuita.
Centro di lavaggio del cervello Xinjin
In meno di un anno, il 18 luglio 2009, la polizia ha arrestato di nuovo Guo mentre andava al lavoro. È stata portata presso il centro di lavaggio del cervello di Xinjin per la terza volta e tenuta lì fino al 21 agosto 2009.
La donna è stata arrestata ancora una volta il 30 ottobre 2012 e portata al centro di lavaggio del cervello Xinjin per la quarta volta. All'arrivo, un membro del personale l’ha presa a calci in testa sbattendola a terra. Ha vomitato sangue ed è svenuta.
Dopo che ha tenuto uno sciopero della fame per protestare contro la persecuzione, è stata nuovamente alimentata forzatamente e le sono state somministrate droghe sconosciute. Si sentiva assonnata e la sua mente era insensibile ogni giorno. È stata rilasciata il 21 novembre 2012.
Un altro arresto
Il 28 settembre 2014, è stata nuovamente arrestata per aver presentato il suo resoconto della persecuzione a una squadra ispettiva del governo centrale. Quando sua sorella ha cercato di impedire alla polizia di portarla via, gli agenti le hanno ferito un braccio e sbattuto la testa contro il muro. Il loro anziano padre ottantenne era così infuriato per il suo arresto che si è ammalato subito dopo ed è stato ricoverato in ospedale.
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