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Mantenendo salda la propria fede, la persecuzione è cessata

26 Marzo 2021 |   Di un giornalista Minghui in Cina

(Minghui.org) Da quando, nel luglio 1999, il Partito Comunista Cinese ha iniziato a perseguitare il Falun Gong, una disciplina di coltivazione spirituale, innumerevoli praticanti sono stati arrestati, incarcerati e torturati per la propria fede. Ci sono molti di loro, tuttavia, che mantenendo salda la propria fede mentre {chiarivano i fatti}} sul Falun Gong, hanno visto cessare la persecuzione nei loro confronti. Ecco tre esempi.

La signora Xie Suqiong viene rilasciata senza aver firmato alcuna dichiarazione di rinuncia alla propria fede

La signora Xie Suqiong vive nella città di Chengdu, nella provincia del Sichuan. Il 29 aprile 2020 è uscita per appendere striscioni sul Falun Gong, quando un uomo anziano in sella a un triciclo ha chiamato la polizia e l'ha denunciata: “C’è una praticante del Falun Gong che sta affiggendo degli striscioni!” In poco tempo sono arrivati sul posto alcuni agenti di polizia e hanno portato la donna alla stazione di polizia di Chengxi. Quando gli agenti hanno chiesto alla signora Xie di firmare il verbale dell'interrogatorio, lei ha risposto: “I praticanti del Falun Gong sono brave persone che seguono i principi di Verità, Compassione e Tolleranza”. Dal momento che, durante l'epidemia, il centro di detenzione locale si rifiutava di accettare più persone, è stata in seguito rilasciata. Pochi mesi dopo, la praticante ha ricevuto improvvisamente due telefonate dalla polizia che le chiedeva di presentarsi alla stazione di Chengxi, tuttavia lei non è andata perché ha pensato: “Non ho fatto niente di sbagliato, quindi perché dovrei andare?” Alle 11:40 del 23 novembre 2020, tre agenti si sono presentati a casa sua e le hanno ordinato di andare alla stazione di polizia: “Se ti rifiuti, ti ammanetteremo e ti porteremo via!” La signora Xie è andata con loro. Lungo la strada ha continuato a chiarire i fatti sul Falun Gong agli agenti e chiesto loro: “Pensate che Verità, Compassione e Tolleranza siano buone o no?” Una poliziotta ha sorriso e annuito. Quel pomeriggio, la polizia l'ha condotta al centro di detenzione della contea di Bei dopo averla portata in un ospedale locale per eseguire un esame fisico. Mentre era nel centro di detenzione, la donna ha chiarito continuamente i fatti ai detenuti e li ha convinti a dimettersi dal Partito Comunista Cinese e dalle sue organizzazioni affiliate. Cinque giorni dopo, il 28 novembre, è stata rilasciata senza firmare alcuna dichiarazione.

La signora Liu Zhengzhen viene rilasciata lo stesso giorno in cui è stata arrestata

La signora Liu Zhengzhen, 78 anni, vive nella città di Guangzhou, nella provincia del Guangdong. Il 25 novembre 2020 gli agenti della stazione di polizia di Luopu e del comitato residenziale hanno fatto irruzione nella sua casa e, dopo aver perquisito l'appartamento, l'hanno portata via con la forza. La donna ha continuato a ripetere loro di non aver fatto nulla di male a praticare il Falun Gong e che la polizia stava infrangendo la legge perseguitando persone innocenti come lei. L'agente Li l'ha minacciata: “Se non vieni con noi, strapperemo la foto del tuo Maestro!” e a quel punto la signora Liu non ha avuto altra scelta che andare con loro. Quattro giorni prima, mentre faceva la spesa al mercato, aveva dato al venditore di uova un calendario che riportava le informazioni sul Falun Gong e questi l'aveva denunciata. Alla stazione di polizia, gli agenti Li e Zhang le hanno chiesto dove avesse preso i calendari. Lei ha risposto: “Non posso dirvelo perché trattereste anche l'altro praticante!” I poliziotti hanno ribattuto: “Allora perché hai distribuito questi calendari?” Lei ha affermato: “Per aumentare la consapevolezza pubblica sulla persecuzione!” I poliziotti hanno chiesto: “Ci puoi assicurare che non continuerai a distribuire il materiale informativo sul Falun Gong? Altrimenti, tuo nipote potrebbe avere qualche problema a fare domanda per l'università”. Lei ha detto: “Nessuno può cambiare il destino degli altri”. Gli agenti di polizia hanno cercato di fotografare la praticante e di convincerla a firmare i verbali dell'interrogatorio, tuttavia lei ha rifiutato di collaborare e intorno alle 23:20 è stata rilasciata.

Il signor Cui Xuelei è stato rilasciato il secondo giorno dopo il suo arresto

Intorno alle 18:00 del 28 novembre 2020, il signor Cui Xuelei stava chiarendo i fatti sul Falun Gong nella città di Sanhe, provincia dello Hubei, quando è stato denunciato e arrestato dagli agenti della stazione di polizia di Yingbinbeilu. L'agente l'ha perquisito e gli ha trovato un 'permesso per uscire di casa' (Nota del traduttore: durante il lockdown per l'epidemia, le personepotevano lasciare la loro zona residenziale solo dopo aver richiesto un apposito 'permesso per uscire di casa'), che riportava l'indicazione della sua residenza. I poliziotti sono quindi andati a perquisire il suo appartamento ma non hanno trovato nulla. Durante la notte l'uomo è stato trattenuto alla stazione di polizia, dove ha continuato a raccontare agli agenti i fatti sul Falun Gong. Nel pomeriggio del giorno successivo la polizia lo ha interrogato, ma lui si è rifiutato di rispondere a ogni tipo di domanda. Ha detto loro che il Falun Gong non è sulla lista delle 14 sette emanata dal Ministero della Pubblica Sicurezza e che la libertà di credo religioso è protetta dalla Costituzione cinese. Ha anche riferito agli agenti che perseguitandolo stavano violando le legge. Per evitare che questi poliziotti diventassero inconsapevolmente complici della persecuzione e fossero ritenuti responsabili in futuro, il praticante si è rifiutato di firmare ogni tipo di documento. Mentre l'uomo era in stato di fermo presso la stazione di polizia, gli agenti hanno riprodotto ripetutamente canzoni di propaganda e cercato di fargli il lavaggio del cervello. Nondimeno lui ha semplicemente continuato a chiarire loro i fatti e li ha esortati a non seguire ciecamente il Partito Comunista Cinese. Intorno alle 18:00 del 29 novembre, il signor Cui è stato rilasciato.