(Minghui.org) Il 30 marzo scorso una praticante residente ad Hailin, nella provincia dell'Heilongjiang, è stata incastrata e condannata a sei anni e tre mesi di prigione per la sua fede nel Falun Gong.
Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale e di meditazioneperseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
Il 29 ottobre dell'anno scorso, Yao Shuxia, residente nella città di Hailin, provincia dell’Heilongjiang, è improvvisamente scomparsa. Anche i suoi libri del Falun Gong erano spariti dalla sua abitazione. Il giorno dopo, i suoi familiari hanno confermato che era stata arrestata, in seguito ad una denuncia per aver affisso adesivi informativi sulla pratica.
Mentre si trovava nella prigione di Hailin, le è stato negato il diritto di ricevere visite. La polizia ha prolungato il fermo amministrativo iniziale di quindici giorni, con un altro periodo altrettanto lungo, dopodiché è stata posta in detenzione penale e trasferita nella prigione della città di Mudanjiang.
Il 4 dicembre dello scorso anno, i familiari sono venuti a sapere che la polizia aveva sottoposto il suo caso al procuratore che l'ha incriminata, con la proposta di condannarla a sette anni di detenzione.
Il 30 marzo scorso, Yao è apparsa dinnanzi alla corte di Hailin. Il tribunale ha aspettato il giorno dell'udienza per informare la sua famiglia, pertanto non si è potuta presentare in compagnia dell'avvocato.
La donna ha testimoniato durante l'udienza che, in seguito al suo arresto, la polizia l'ha spinta contro un palo della luce, costringendola a metterci le mani sopra, quindi le ha scattato delle foto. Hanno presentato le foto come prova dell'accusa, sostenendo che le avevano scattate mentre stava attaccando gli adesivi.
Yao ha specificato che, oltre a falsificare le accuse, la polizia ha presentato pure diversi testimoni "che presumibilmente l'hanno vista attaccare gli adesivi" e le hanno scattato delle foto allo scopo di incastrarla.
L'8 aprile scorso quando la figlia si è recata in tribunale per chiedere informazioni, il giudice Jiang Xinkun ha riferito di aver condannato la madre a sei anni e tre mesi. La donna ha dieci giorni di tempo per ricorrere in appello contro il verdetto.