(Minghui.org) Quando la cinquantatreenne Liu Junmao è finalmente tornata a casa dopo aver trascorso nove anni in prigione per la sua fede nel Falun Gong, è rimasta sconvolta nell'apprendere che i suoi genitori erano morti ad un anno di distanza l'uno dall'altro, tra il 2017 ed il 2018, e che la sua unica figlia era troppo spaventata per riconoscerla.
La tragedia familiare di Liu è una triste e crudele realtà che molti praticanti in Cina stanno affrontando dal luglio 1999, quando il regime comunista cinese ha iniziato a perseguitare il Falun Gong, un'antica disciplina spirituale e di meditazione.
Giorno dopo giorno, numerosi praticanti ed i loro familiari sono costretti a vivere nella paura. Alcuni cedono alle pressioni e muoiono.
Liu non soltanto ha perso i suoi genitori e lo stretto legame con sua figlia nella persecuzione, ma ha trascorso anche un totale di tredici anni della sua vita in prigione, oltre a perdere il suo lavoro d'insegnante elementare. Suo marito ha divorziato da lei mentre era a metà del suo primo periodo di quattro anni di prigione.
Le pene detentive e le continue molestie subite, così come la propaganda demonizzante contro il Falun Gong diffusa dal regime comunista, hanno lasciato sua figlia traumatizzata e depressa. Dopo che sua madre è stata rilasciata dalla sua ultima prigionia, la figlia ha preso le distanze da lei.
Liu, residente a Chishui, nella provincia del Guizhou, è stata arrestata per la prima volta nel 2001 per aver scritto "La Falun Dafa è buona" su un palo della luce. Il tribunale l'ha condannata a quattro anni che ha scontato nella prigione femminile del Guizhou. Suo marito ha divorziato da lei nel marzo 2003.
Dopo che è stata rilasciata nel 2005, essendo stata licenziata dalla scuola in cui lavorava, si è trasferita nella vicina contea di Xishui, situata a circa 60 miglia da Chishui (circa 96 chilometri), per insegnare in un asilo. Non è passato molto tempo prima che venisse trovata dalla polizia e riportata a Chishui.
Anche se Liu ha trovato in seguito un lavoro part-time presso un ristorante della città, è stata comunque costretta a trasferirsi nel 2006, a causa delle continue molestie della polizia.
Dopo alcuni anni di allontanamento, nel 2012 ha trovato lavoro in una fabbrica di leghe di alluminio a Guiyang, nella medesima provincia. Lo stipendio non era molto alto, ma le bastava per tirare avanti.
Nemmeno questa condizione è però durata a lungo. Intorno alle 19:00 del 12 aprile 2012 un gruppo di agenti ha fatto irruzione nel suo appartamento condiviso con altre due praticanti del Falun Gong. Liu, assieme a Zhao Mingli e Yuan Xueli, nel loro tempo libero stampavano materiale informativo da distribuire, allo scopo di aumentare la consapevolezza sulla persecuzione.
Senza un mandato di perquisizione la polizia ha confiscato le loro undici stampanti, tagliacarte, masterizzatori DVD, oltre 400 libri del Falun Gong, un computer, 8.000 yuan (circa 1.024 euro) in contanti, e molto altro materiale da ufficio. La polizia ha anche preso la carta d'identità di Zhao e l'ha usata per prelevare 20.000 yuan (circa 2.560 euro) dal suo conto, poco dopo il suo arresto.
Alle 23:00, dopo aver passato ore a saccheggiare la casa delle praticanti, gli agenti li hanno condotti alla stazione di polizia. Il giorno dopo sono stati trasferiti in una prigione locale e dieci giorni dopo in un centro di detenzione.
Verso la fine di settembre 2012 tutte e tre le donne sono state condannate a dieci anni di prigione. Si sono appellate contro il verdetto, ma il tribunale intermedio della città di Guiyang ha deciso di confermare le loro sentenze. Il 13 marzo 2013 sono state trasferite nella prigione femminile del Guizhou, alla periferia sud-ovest di Guiyang.
La prigione, potenziata dal campo di lavoro forzato Yang'ai, è una di quelle predilette per ospitare i praticanti del Falun Gong condannati nella provincia. È stato confermato che almeno 130 praticanti abbiano scontato la pena all'interno delle sue mura, e sette di loro siano stati perseguitati a morte.
Sebbene sia Liu che Zhao, che ha sviluppato gravi problemi alle gambe ed ha difficoltà a camminare, siano state rilasciate prima del tempo, Yuan sta ancora scontando la pena, nonostante le sue gravi condizioni di salute.
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