(Minghui.org) Dopo aver trascorso dieci terribili anni in prigione, un cinquantenne residente a Pechino è stato condannato ad altri nove anni per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
Signor Shi Shaoping
Il 18 novembre 2019 Shi Shaoping, che ha conseguito un master presso l'Istituto di fotochimica dell'Accademia cinese delle scienze, è stato prelevato dalla sua casa a Pechino. La polizia ha minacciato i suoi familiari e si è rifiutata di fornire loro aggiornamenti riguardo al suo caso.
Solo nell'aprile scorso suo fratello minore ha ricevuto l'avviso che Shi era stato condannato a nove anni. Sconterà la pena nella prigione n. 2 di Pechino, la quale viene usata principalmente per i prigionieri nel braccio della morte o quelli condannati all'ergastolo, così come per i praticanti del Falun Gong.
Prima della sua ultima condanna, Shi era stato arrestato nel 2001 e condannato a dieci anni. Le guardie della prigione di Qianjin a Pechino hanno selezionato prigionieri violenti per controllarlo e torturarlo, al fine di costringerlo a rinunciare alla sua fede.
L'uomo veniva picchiato ed insultato. Gli è stato anche limitato l'uso del bagno per un mese intero, durante il quale non ha avuto alcun movimento intestinale.
I detenuti, durante l’inverno, aprivano la finestra per esporlo al vento gelido. L'uomo, che indossava solo un sottile strato di vestiti, tremava e batteva i denti per il freddo.
L’hanno spesso privato del sonno e costretto per anni a stare seduto su un piccolo sgabello senza muoversi, per quasi venti ore al giorno.
I muscoli delle sue gambe si sono atrofizzati a causa della lunga seduta forzata. La mancanza di sonno e l'enorme pressione mentale hanno avuto pesanti ripercussioni sulla sua salute.
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