(Minghui.org) Il 27 aprile scorso una coppia di sposi della città di Chengdu, nella provincia del Sichuan, è stata condannata ad otto anni di prigione per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
Il 10 luglio 2019 Liu Wei e Ai Chaoyu sono stati arrestati durante una retata della polizia contro quaranta praticanti locali del Falun Gong. Gli agenti hanno fatto irruzione ed occupato la casa della coppia. Secondo un addetto alle pulizie del condominio, la polizia ha estratto una dozzina di video dalla telecamera di sorveglianza, probabilmente alla ricerca di altri praticanti che avessero visitato la coppia.
Il 17 agosto la polizia ha trattenuto i coniugi al centro di detenzione della contea di Pi ed ha approvato il loro arresto. Il procuratore ha rinviato due volte il loro caso per insufficienza di prove. Nel tentativo di incastrarli la polizia ha cercato di estorcere loro delle confessioni con la forza e li ha minacciati di mettere in pericolo la loro famiglia ed i loro figli, ma la coppia ha insistito nel dire di non aver fatto nulla di male nel praticare il Falun Gong.
Il 3 aprile dello scorso anno i coniugi sono stati incriminati dalla Procura del distretto di Chenghua. Il 18 aprile il loro avvocato li ha visitati nel centro di detenzione ma, a causa della pandemia, la prigione ha permesso all'avvocato di parlare con la coppia solo in videoconferenza ed ha anche limitato l'incontro a venti minuti.
L'avvocato si è anche recato al tribunale distrettuale di Chenghua per rivedere i documenti del caso, ma l'addetto alla reception ha affermato che il caso non era ancora stato messo in agenda e si è rifiutato di dargli l'accesso ai documenti.
Il 9 marzo scorso, dopo altri undici mesi di reclusione, la coppia è stata processata in videoconferenza nel centro di detenzione. Le guardie non hanno fornito loro sedie o microfoni pertanto sono stati costretti a rimanere in piedi per tutta la durata dell’udienza ed hanno dovuto gridare nel microfono posto sul muro per parlare con il giudice.
Il 30 marzo, dopo una seconda udienza, il giudice ha condannato entrambi ad otto anni. I coniugi hanno fatto ricorso in appello contro le sentenze.
Oltre alla coppia, altri quattro praticanti sono stati arrestati lo stesso giorno e condannati: a Mao Kun sono stati dati undici anni e mezzo, Du Rong è stato condannato a nove anni con una multa di 10.000 yuan (circa 1.280 euro), Zhang Zhenhua è stata condannata ad otto anni con una multa di 8.000 yuan (circa 1.020 euro) e Chen Shigui è stata condannata a sette anni e mezzo con una multa di 6.000 yuan (circa 770 euro).
In attesa dell’esito del suo appello, Mao il 9 aprile scorso è stata improvvisamente ricoverata in ospedale ed è morta[1] due giorni dopo. La sua famiglia sospetta che possa essere stata torturata in custodia.
Prima di intraprendere il Falun Gong, nel novembre 1997, Ai soffriva di diversi disturbi tra cui reumatismi, rinite e grave anemia, la sua salute si era ripresa rapidamente dopo aver imparato gli esercizi del Falun Gong.
Per aver sostenuto la sua fede di fronte alla persecuzione è stata sottoposta a continue molestie ed è stata spiata quotidianamente. Incapace di sopportare la pressione, nel febbraio 2002 suo marito, sposato nel 2004, ha divorziato da lei. La polizia ha continuato a molestarla ed è stata costretta più volte a vivere lontano da casa per evitare la persecuzione.