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Jiangsu: Quattordici praticanti del Falun Gong detenuti da oltre un mese

20 Giugno 2021 |   Di un corrispondente Minghui della provincia dello Jiangsu, Cina

(Minghui.org) Il 10 maggio scorso quindici praticanti del Falun Gong sono stati arrestati nella città di Suzhou, provincia dello Jiangsu, per la loro fede nel Falun Gong. Quattordici di loro rimangono tuttora detenuti in cella d’isolamento.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Tranne la signora Zhu Qiuling, che è stata rilasciata dopo due settimane trascorse nel carcere di Huangdai, gli altri quattordici praticanti si trovano ancora in una struttura di detenzione segreta nella città di Changshu, a circa 40 miglia (circa 64 chilometri) da Suzhou.

I praticanti sono: Dong Wanyu, Ji Yong e sua moglie Pan Ning, Cui Ping, Mei Hongjuan, Li Shoujie, Wu Xiaoming, Yuan Huifen, Zhao Haibo, Zhu Ying, Chang Zheng, Han Guixiang, Ji Cuiping e Wen (sesso e cognome sconosciuti).

La maggior parte degli arresti è avvenuta tra le 6:00 e le 10:00 del mattino. Nessuno degli agenti si è presentato in uniforme e molti di loro hanno rivelato che stavano solo eseguendo gli ordini dei loro superiori. Alcuni hanno rivelato di aver monitorato i praticanti per sette mesi e di aver fatto loro molte foto e video. Hanno detto, inoltre, che i praticanti sarebbero stati rilasciati se avessero firmato una dichiarazione di rinuncia al Falun Gong.

Dettagli dell'arresto della signora Ji Cuiping recentemente confermati da Minghui.org

Il 10 maggio sette agenti in borghese hanno fatto irruzione nella sua abitazione. Uno di loro ha sventolato un pezzo di carta che sosteneva essere un mandato di perquisizione e l'ha messo via prima che suo marito potesse leggerlo. Anche se nessuno degli agenti ha mostrato il proprio documento di identità, è stato poi confermato che appartenevano alla stazione di polizia di Baiyangwang ed all'Ufficio 610 di Suzhou, un'agenzia extralegale creata appositamente per perseguitare i praticanti del Falun Gong, la quale ha condotto l'arresto.

Poiché la donna non era in casa, quando la polizia ha fatto irruzione gli agenti hanno trattenuto suo marito e suo figlio, mentre aspettavano che tornasse. Alle 9 del mattino, una volta rientrata, Ji è stata arrestata davanti ai suoi familiari. Gli agenti le hanno anche confiscato cinque libri del Falun Gong, una stampante e diverse risme di carta per stampare.

Qualche giorno dopo gli agenti della stazione di polizia di Baiyangwan hanno detto al marito di portarle dei vestiti. Lui li ha chiamati diverse volte per chiedere notizie della moglie, ma senza risposta. La polizia l’ha anche ingannato per fargli firmare un documento, ma non gli ha mostrato cosa c'era scritto. Gli avevano promesso che l'avrebbero rilasciata se l'avesse fatto ma, dopo averlo firmato, la polizia ha smesso di rispondere alle sue domande.

Il 29 maggio il marito ha chiamato di nuovo l'ufficiale di polizia Wang, che si occupava del caso, e gli ha chiesto dove la moglie fosse detenuta. Wang ha detto che era inutile parlare con lui e che non poteva dirgli niente. "Un bel po' di persone erano lì per arrestare sua moglie, non solo io", ha commentato.

Wang ha detto di averlo informato, per telefono o per lettera, riguardo al luogo di detenzione della moglie, ma il marito ha negato di aver ricevuto tali informazioni. Quando ha pregato il funzionario di non fare del male a sua moglie, Wang ha minacciato di arrestare anche lui.

Dopo essersi recato alla stazione di polizia per chiedere il rilascio della moglie, gli agenti l’hanno picchiato e non gli hanno permesso di sporgere denuncia.

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Informazioni di contatto dei responsabili delle torture:

Stazione di polizia di Baiyangwan: +86-512-65333627

Wang, ufficiale di polizia: +86-13913125333