(Minghui.org) L'azione di sanzionare chi viola i diritti umani ha ottenuto un largo consenso tra i Paesi democratici. Dopo che gli Stati Uniti hanno approvato il Magnitsky Act nel 2016, Canada, Regno Unito e i ventisette Paesi membri dell'UE hanno promulgato leggi simili. E al momento anche Austria e Giappone stanno lavorando nella stessa direzione. In conformità con queste leggi, i praticanti del Falun Gong hanno compilato degli elenchi di autori di crimini coinvolti nella persecuzione della disciplina spirituale negli ultimi anni. Ogni anno presentano diverse liste ai governi democratici, esortandoli a sanzionare i colpevoli nominati. A partire dal 14 luglio scorso i praticanti del Falun Gong in più di trenta Paesi stanno presentando l'ultimo elenco di autori coinvolti nella persecuzione ai rispettivi governi, chiedendo sanzioni per questi violatori dei diritti umani, compreso il divieto di ingresso e il congelamento i loro beni nei Paesi in questione. Tre nomi in questa lista sono Jiang Ping, Chen Yin e Zhang Hua.
Informazioni sugli autori dei crimini
Jiang Ping (姜平)
Genere: maschile Paese: Cina Data/anno di nascita: dicembre 1956 Luogo di nascita: città di Hangzhou, provincia dello Zhejiang
Titolo o posizione:
Da luglio 2013 a maggio 2017: segretario del Comitato per gli Affari politici e legali di Shanghai
Da luglio 2018 ad oggi: consigliere del governo municipale di Shanghai
Chen Yin (陈寅)
Genere maschile Paese: Cina Data/anno di nascita: settembre 1962 Luogo di nascita: sconosciuto
Titolo o posizione:
Da maggio 2017 a marzo 2019: segretario del Comitato per gli Affari politici e legali di Shanghai
Attualmente vicesindaco di Shanghai e direttore del Comitato di gestione del distretto di Lingang, zona di libero scambio di Shanghai
Zhang Hua (章华)
Genere maschile Paese: Cina Data/anno di nascita: febbraio 1965 Luogo di nascita: provincia dello Zhejiang
Titolo o posizione:
Da marzo 2014 ad oggi: vice segretario del Comitato per gli Affari politici e legali di Shanghai
Da marzo 2017 a novembre 2018: direttore dell'Ufficio 610 di Shanghai
Principali crimini
Durante i loro incarichi a Shanghai, Jiang Ping, Chen Yin e Zhang Hua, rispettivamente segretario del Comitato per gli Affari politici e legali, vice segretario del Comitato per gli Affari politici e legali e direttore dell'Ufficio 610, avevano il controllo diretto della sistematica persecuzione dei praticanti del Falun Gong nell'area della città, il che includeva arresti illegali, detenzioni, pene detentive, perquisizioni domiciliari e lavaggio del cervello. Secondo i dati disponibili, dal 2013 centinaia di praticanti del Falun Gong di Shanghai sono stati arrestati, detenuti e condannati. Almeno dieci di loro sono morti a causa della persecuzione: Zhao Bin, Ma Dongquan, Bai Gendi, Li Yuqin, Weng Ping, Yang Xuezhen, Chen Boying, Lu Airong, Jiang Yong e Xi Jiao. Il praticante Li Xiaoying ha avuto un esaurimento nervoso in conseguenza della persecuzione.
1. Casi di morte a causa della persecuzione
Caso 1: La signora Bai Gendi muore dopo essere stata drogata in prigione La signora Bai Gendi, sessantacinque anni, è stata imprigionata per quattordici anni per essersi rifiutata di rinunciare alla sua fede nel Falun Gong. Il suo ultimo arresto è stato nel settembre 2012. Il 3 maggio 2013 è stata illegalmente condannata a sei anni e mezzo di carcere. Dal momento in cui è stata trasferita alla prigione femminile di Shanghai a metà del 2013, la donna è stata sottoposta a varie forme di torture e abusi. Il 24 agosto 2016 è stata portata d'urgenza al pronto soccorso e ricoverata per diversi giorni. In seguito ha detto alla sua famiglia che il suo cibo era stato più volte corretto con della droga. Il giorno in cui è stata portata di corsa al pronto soccorso, secondo quanto riferito, ha avuto le vertigini e perso conoscenza dopo aver fatto colazione. Le condizioni della signora Bai hanno continuato a peggiorare e il 15 giugno 2017 è morta. Caso 2: La polizia taglia acqua ed elettricità e impedisce il salvataggio di un anziano La mattina del 19 gennaio 2016 diversi poliziotti del Dipartimento di sicurezza nazionale hanno tentato di entrare in casa del signor Li Yuqin per perquisirla, tuttavia la famiglia si è rifiutata di aprire la porta. Vedendo che non riuscivano a forzare la porta, gli agenti hanno interrotto la fornitura di acqua e di elettricità all'appartamento. Quel pomeriggio, sopraffatto dalla paura e dallo stress, il signor Li è svenuto. La famiglia ha spiegato le condizioni del loro caro agli agenti che stavano sorvegliando la casa e chiesto il ripristino dell'acqua e dell'elettricità, ma loro non ne hanno voluto sapere. La polizia ha rifiutato di farlo anche dopo che la squadra di soccorso è arrivata e ha chiesto di ripristinare immediatamente l'elettricità. Il signor Li è morto alle tre del mattino successivo. Aveva sessantotto anni. Caso 3: Il signor Lu Airong muore poco dopo essere stato dimesso da una casa di cura Il signor Lu Airong è stato arrestato alla fine del 2013 e in seguito condannato, il 16 gennaio 2014, a tre anni di reclusione. A causa della pressione alta, l'uomo ha scontato la pena sotto sorveglianza, fuori dalla prigione; è stato costretto a indossare un braccialetto alla caviglia per ventiquattr'ore al giorno. In seguito l'Ufficio 610 locale l'ha costretto a trasferirsi in una casa di cura. Circa sei mesi dopo il signor Lu ha avuto un ictus a causa di una trombosi cerebrale e in conseguenza metà del suo corpo è rimasta paralizzata. A volte, mentre era nella casa di cura, era legato al letto con entrambe le braccia e le gambe immobilizzate. Quando è stato riportato a casa aveva il corpo completamente ricoperto di pustole dall'odore terribile. Il 25 dicembre 2017, solo tredici giorni dopo il suo rilascio, è morto. Caso 4: La signora Weng Ping muore sette mesi dopo essere stata scarcerata La signora Weng Ping è stata arrestata il 2 giugno 2015 e condannata, il 18 settembre 2016, a sedici mesi di carcere. In attesa del processo presso il centro di detenzione di Changning ha accusato gravi problemi di salute, tra cui ipertensione e calcoli biliari. La sua famiglia ha chiesto che fosse rilasciata per motivi di salute, ma le autorità locali hanno rifiutato. Quando è stata rilasciata, aveva perso un terzo del suo peso corporeo. Il 30 aprile 2017 è morta. Caso 5: Il signor Jiang Yong muore a causa di una emorragia cerebrale Il 24 aprile 2019 il signor Jiang Yong è stato arrestato e ha subito il saccheggio della sua casa. Quello stesso giorno ha avuto un ictus e poiché il centro di detenzione locale si è rifiutato di ammetterlo, è stato rilasciato su cauzione due giorni dopo. Dopo il suo ritorno a casa è stato continuamente molestato dalle autorità dell'Ufficio 610 e la stretta sorveglianza lo ha reso profondamente angosciato. Il 19 novembre ha subito una grave emorragia cerebrale ed è diventato incosciente. È morto sette giorni dopo, all'età di cinquantuno anni.
2. Detenzione in una struttura psichiatrica e in un centro di lavaggio del cervello
La signora Tang Weimin, un'artista che lavorava presso lo Shanghai Dramatic Art Center, è stata arrestata e detenuta sette volte per la sua fede nonché costretta a frequentare tre sessioni di lavaggio del cervello. Il suo settimo arresto è avvenuto il 14 maggio 2016, a seguito del quale è stata trattenuta in un centro di detenzione per trenta giorni prima di essere rinchiusa in un ospedale psichiatrico per venti mesi. Come risultato dell'assunzione di droghe sconosciute, la donna ha sviluppato allucinazioni uditive e i suoi capelli sono diventati grigi. Meno di sei mesi dopo il suo rilascio, avvenuto il 7 agosto 2018, la polizia del distretto di Xuhui ha fatto irruzione nel suo appartamento, ha confiscato i suoi effetti personali e l'ha portata al centro di detenzione di Xuhui. Due giorni dopo, la signora Tang è stata mandata in un centro di lavaggio del cervello.
3. Disabilità causata dalla tortura
Il 6 marzo 2014 la signora Dong Yuying, sessantacinque anni, è stata portata nella prigione femminile di Shanghai. Mentre era reclusa è stata messa sotto “stretto controllo” anche quando la sua pressione sanguigna ha raggiunto 210/140 mmHg ed è stata tenuta legata per diversi giorni di fila. Da giugno 2015 a febbraio 2016 la polizia ha incaricato le altre detenute di torturarla ripetutamente schiaffeggiandola, prendendola a calci, pizzicandola, calpestandola e altro ancora, per costringerla a rinunciare alla sua fede. Di conseguenza, la donna aveva l'intero corpo coperto di lividi e le mani, i piedi e le ginocchia costantemente gonfie. Ad oggi la signora Dong soffre ancora per le ferite alle gambe, alle braccia e ai legamenti. Ha difficoltà a camminare e non riesce a piegare il braccio sinistro abbastanza da toccarsi la schiena.
4. Molestie, arresti e condanne illegali
Secondo i dati disponibili del sito web Minghui, nel 2018, a Shanghai, sono stati molestati decine di praticanti del Falun Gong, oltre 70 sono stati arrestati, almeno 17 sono stati processati e 20 sono stati condannati. Il 23 marzo 2018 il signor Deng Chenglian è stato arrestato senza mandato. La polizia ha sequestrato i suoi beni personali e lo ha portato alla centrale, dove è stato interrogato per un giorno intero e tenuto senza cibo né acqua. Durante la detenzione l'uomo è stato ammanettato e incatenato per quindici giorni e legato su un letto della morte per diciassette giorni. Il 16 aprile 2019 è stato condannato a quattro anni di carcere. In un periodo di due anni mentre era in prigione, ha dovuto essere portato in ospedale più volte. Nel 2019 almeno 15 praticanti del Falun Gong di Shanghai sono stati condannati e multati, 16 sono stati processati, 56 sono stati detenuti e 105 sono stati arrestati e hanno subito il saccheggio delle loro case. Il 24 aprile 2019 il signor Zhang Qin, ingegnere in pensione di sessantacinque anni, è stato arrestato in una stazione della metropolitana di Shanghai. Il 6 luglio dello scorso anno è stato condannato a cinque anni di carcere. Nel 2020 sono stati arrestati a Shanghai almeno 87 praticanti del Falun Gong, 71 sono stati molestati, 24 sono stati condannati e 1 è stato perseguitato a morte. Dal luglio dell’anno scorso le autorità hanno prelevato con la forza dei campioni di sangue e sottratto informazioni personali a decine di praticanti del Falun Gong di Shanghai. Si sospetta che i recenti identificatori biometrici e campioni di sangue raccolti dai praticanti vadano a far parte di un enorme database di corrispondenza di DNA e organi, nonché servano a migliorare la sorveglianza dei praticanti attraverso l'ampia rete di monitoraggio cinese. Altre informazioni raccolte dalla polizia dai praticanti includono calligrafia, impronte digitali, altezza, foto e numeri di telefono. Nel 2020 sono stati prelevati con la forza campioni di sangue a più di trenta praticanti e ad almeno sei quest’anno, inclusi praticanti anziani e paralizzati.
5. Diffamazione del Falun Gong
Per molto tempo il Comitato per gli Affari politici e legali e l'Ufficio 610 di Shanghai hanno fabbricato e diffuso menzogne per diffamare il Falun Gong, specialmente attraverso la propaganda e le organizzazioni culturali ed educative. Il 10 luglio 2018 il vice segretario del Comitato per gli Affari politici e legali Zhang Hua e il direttore dell'Ufficio 610 di Shanghai, hanno partecipato alla Mostra culturale anti-culti malvagi di Shanghai 2018 nel distretto di Huangpu. Nel 2019 oltre duecento persone nel distretto di Chongming sono state “addestrate” alle attività denominate: “Stai lontano dal culto del male e vivi scientificamente”. Nel 2020 il Comitato per gli Affari politici e legali di Shanghai ha dichiarato giugno come “Mese della propaganda contro i culti malvagi” e ha organizzato una serie di attività che diffamano il Falun Gong. Nel pomeriggio del 10 giugno dello scorso anno il Comitato per gli Affari politici e legali di Shanghai e quello del distretto di Fengxian hanno co-organizzato la cerimonia di inaugurazione del Centro educativo giovanile contro i culti malvagi di Shanghai e del Centro educativo giovanile contro i culti malvagi del distretto di Fengxian – in sostanza centri di lavaggio del cervello – presso l'Accademia militare del distretto di Fengxian.