(Minghui.org) Una residente di Suzhou, nel Jiangsu, è stata processata il 22 giugno scorso per via della sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
Arrestata e sottoposta a lavaggio del cervello
Il 20 agosto dell’anno scorso Yao Weimin, mentre era ad un incrocio, ha parlato con una persona del Falun Gong e le ha dato un biglietto con scritto: "Verità, Compassione e Tolleranza sono buone". La persona sembrava essere interessata, ma poi quando se n'è andata ha denunciato Yao alla polizia.
Al suo ritorno a casa la praticante vi ha trovato gli agenti, per lo più in borghese, che la stavano aspettando; hanno perquisito la sua abitazione, senza trovare nulla che avesse a che fare con il Falun Gong e, dopo averla condotta alla macchina della polizia, sono tornati nella sua casa per confiscarle il computer.
Dopo essere stata trattenuta alla stazione di polizia di Shishan per un giorno, Yao è stata rilasciata su cauzione.
Nel novembre dell’anno scorso, Zhang Zhenhua, capo dell’ Ufficio 610 del distretto di Wuzhong, un'agenzia extralegale creata appositamente per perseguitare il Falun Gong, e He Xiaodi, specializzato nel costringere i praticanti a rinunciare alla loro fede, hanno tenuto una sessione di lavaggio del cervello nel tentativo di trasformare Yao.
Zhang e He hanno anche molestato la famiglia della donna. Quando lei ha cercato di spiegare loro che il Falun Gong è perseguitato, l'hanno accusata di avere un atteggiamento arrogante e di non sver ascoltato il Partito Comunista Cinese.
Ripresa in custodia
Zhang ha ordinato alla polizia di sottoporre il caso di Yao alla Procura del distretto di Wujiang, che l'ha incriminata il 14 dicembre 2020 ed ha trasferito il suo caso al tribunale distrettuale.
L'8 gennaio di quest’anno Zhang ha intimato agli agenti di arrestare Yao e, quando la donna ha protestato dicendo che sua figlia stava subendo un intervento in ospedale e che doveva prendersi cura di suo nipote, l'ufficiale di polizia Wang Wei ha chiamato Li Rongshu, il giudice del tribunale distrettuale di Wujiang per avere istruzioni. Il giudice ha acconsentito a ritardare la presa in custodia di Yao, permettendole di sistemare la sua situazione familiare.
Il 27 febbraio, un giorno prima che Wang la portasse al centro di detenzione locale, Yao è andata alla stazione di polizia, con la speranza di convincere l'ufficiale a smettere di partecipare alla persecuzione.
Quando si è recata al commissariato, tuttavia, le è stato detto che Wang era in vacanza e Zhang, il capo dell'ufficio 610 che ha visto per caso Yao, ha ordinato ad altri agenti di arrestarla illegalmente. Yao è rimasta in quarantena alla stazione di polizia di Shishan per un mese, prima di essere portata al centro di detenzione di Huangdai, dove è stata tenuta in quarantena ancora per un mese e trasferita poi in una cella normale.
Il suo avvocato le ha fatto visita il 5 maggio di quest’anno e Yao gli ha riferito di aver sofferto di pressione alta i primi giorni dopo il suo arresto. Il centro di detenzione ha rifiutato di accettare i vestiti ed i beni di prima necessità che la sua famiglia le aveva mandato e ha permesso all'avvocato soltanto di fare un deposito in contanti per lei.
Udienza in tribunale
Yao è stata processata dal tribunale di Wujiang in videoconferenza il 22 giugno scorso ed il suo avvocato ha presentato una dichiarazione di non colpevolezza per conto suo. Con la scusa della pandemia, il giudice ha impedito alla sua famiglia di partecipare all'udienza.
Il procuratore incaricato del suo caso, Zhang Neng, ha accusato Yao di aver distribuito cartoline con la scritta "Verità, Compassione, Tolleranza", i principi fondamentali del Falun Gong. Ha anche citato la sua detenzione di quindici giorni, avvenuta l’anno prima, come un ulteriore reato a suo carico, raccomandando una pena detentiva di sei mesi.
Dopo l'udienza, il giudice Li ha detto alla figlia di Yao: "Non mi importerebbe se tua madre praticasse il Falun Gong a casa, ma poiché è stata denunciata, non ho altra scelta che accogliere il suo procedimento".
La famiglia di Yao non ha informato il padre novantacinquenne del suo arresto, temendo che ciò potesse arrecare danno all'uomo già molto anziano.
Informazioni di contatto dei "perpetratori":
Wang Wei (王伟), ufficiale di polizia della stazione di Shishan: +86-512-68076162
Zhang Neng (张能), procuratore del distretto di Wujiang: +86-512-63421183
Chen Xiaojun (陈晓君), giudice del tribunale di Wujiang: +86-512-63493894, +86-512-63493824