(Minghui.org)
Nome cinese: 刘希永
Genere: Maschio
Età: 80
Città: Dalian
Provincia: Liaoning
Occupazione: N/A
Data della morte: 29 dicembre 2021
Data del più recente arresto: 9 aprile 2018
Luogo di detenzione più recente: Prigione n. 3 della città di Dalian
Il 29 dicembre scorso un uomo di ottant’anni, che era stato condannato a quattro anni subito dopo aver finito di scontarne tre per aver praticato il Falun Gong, è deceduto in prigione.
Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una pratica spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
Liu Xiyong
Il 9 aprile scorso Liu Xiyong, di Dalian, avrebbe dovuto essere rilasciato, dopo la fine del suo mandato triennale. I suoi familiari sono andati a prenderlo quel giorno alla prigione di Dongling, ma i funzionari della prigione hanno detto loro che era stato portato via da agenti della stazione di polizia di Shihezi.
Per 114 giorni non hanno potuto avere alcun aggiornamento sulla situazione del loro caro, ed erano estremamente preoccupati. Più tardi hanno saputo che era recluso nel centro di detenzione di Sanli, nel distretto di Jinzhou, e che era stato torturato per aver fatto uno sciopero della fame per protestare contro la persecuzione.
Il 3 settembre alla famiglia è stato intimato, dal centro di detenzione, di fare un deposito in contanti per comprargli le necessità quotidiane, solo allora sono stati autorizzati a visitarlo, ma era già stato ricoverato in ospedale. Hanno riferito che sembrava molto debole, ciononostante le autorità l’avevano ammanettato ed incatenato al letto d'ospedale. Il medico ha detto alla sua famiglia che aveva il diabete ed un accumulo di liquidi nel petto.
Il 27 settembre, quando i suoi familiari gli hanno fatto nuovamente visita in ospedale, è stato detto loro che la polizia lo avrebbe trasferito in una prigione il giorno successivo. Le autorità si sono rifiutate di rivelare di quale prigione si trattasse, ma i familiari hanno poi scoperto che era stato condannato a quattro anni da scontare nel centro di detenzione n. 3 della città di Dalian.
Il 9 dicembre la prigione ha informato i familiari che il praticante soffriva di gravi problemi di salute e che presto sarebbe stato portato in ospedale, ed è stato chiesto loro di incontrare le guardie dell'ospedale. Vi si sono precipitati ed hanno visto arrivare un furgone della polizia che trasportava Liu: era su una sedia a rotelle ed era rinchiuso in una gabbia di metallo nel retro del furgone.
La famiglia è rimasta sconvolta nel vedere che il volto, le mani e i piedi dell’uomo erano tutti gonfi, sembrava disabile e non era in grado di parlare chiaramente. Quattro guardie l’avevano circondato e, quando sua nipote ha cercato di ristemargli la mascherina, le guardie l'hanno intimidita e non hanno permesso alla famiglia di avvicinarsi.
Le guardie hanno anche preteso che la famiglia pagasse tutte le spese mediche, ed hanno incolpato l’uomo di aver avuto una malattia preesistente al suo arresto, sostenendo di non avere alcuna responsabilità nei suoi confronti. La famiglia ha chiesto se fosse possibile chiedere la libertà condizionata, ma una guardia ha risposto che non c'era modo di rilasciarlo, a meno che non avesse rinunciato al Falun Gong. La famiglia ha fatto altri tentativi per richiedere la libertà condizionata per lui, ma senza successo.
Alle 10 del mattino del 29 dicembre Liu è deceduto all’ospedale di Dalian.
I funzionari della prigione non hanno permesso al figlio di portare il suo corpo a casa, perché temevano che i familiari avrebbero presentato una denuncia contro di loro. La polizia ha portato il corpo alle pompe funebri di Nanshan e l’ha monitorato da vicino, anche mentre la famiglia lo puliva e lo truccava per il funerale. La polizia era presente anche quando, il 1° gennaio, il suo corpo è stato cremato.
La moglie di Liu
Nell’agosto 1997, prima di iniziare a praticare il Falun Gong, Liu aveva diversi problemi di salute, in particolare aveva male alle gambe, ma i medici non riuscivano a trovare il problema o a dargli sollievo. Più tardi il dolore alle gambe era così forte che non riusciva a lavorare, nè a prendersi cura di sé.
Nell'agosto 1997 ha iniziato a praticare il Falun Gong ed a vivere secondo i principi di Verità, Compassione e Tolleranza. Ha migliorato il suo carattere ed ha risolto i conflitti che aveva da anni con i suoi vicini. Il dolore alle gambe che l’aveva tormentato per molti anni è scomparso e, dopo aver riacquistato le forze, aiutava sempre gli abitanti del villaggio, che spesso commentavano quanto buono fosse.
Dopo l'inizio della persecuzione, Liu è stato ripetutamente incarcerato per aver sostenuto la sua fede e per aver aumentato la consapevolezza della gente riguardo alla persecuzione. Dopo un arresto, nell'aprile 2002, è stato condannato a due anni di lavori forzati ed il 24 luglio 2008 a tre anni e mezzo. Dopo il suo ultimo arresto, avvenuto il 9 aprile 2018, è stato nuovamente condannato a tre anni senza processo. Mentre sua moglie chiedeva disperatamente il suo rilascio alla stazione di polizia locale un ufficiale le ha detto: “Lo lasceremo morire dentro questa volta!”.
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