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Ricordando le complessità di un sogno: Più ci si avvicina alla fine e più è difficile

24 Ott. 2022 |   Di una praticante della Falun Dafa di Hong Kong

(Minghui.org) Mi sono svegliata alle 3.20 di domenica mattina, un’ora prima del mio solito orario di sveglia per fare gli esercizi della Falun Dafa. Ho pensato: “Dovrei alzarmi e fare gli esercizi adesso?” Ripensandoci mi sono detta: “Mi alzerò alle 4:30”. E sono tornata a dormire. Poi ho fatto un sogno.

Nel sogno, stavo uscendo da una stazione della metropolitana, che aveva un ampio tunnel davanti a me. Ho visto l’amica praticante Wen (pseudonimo) che arrivava da un lato e l’ho chiamata per nome. Sembrava che entrambe sapessimo dove stavamo andando. In quel momento, il terreno sotto di noi ha cominciato a lampeggiare, sembrava ci stesse avvertendo. Wen ha detto: “Dobbiamo sbrigarci, tra poco sorgeranno molti ostacoli. Dobbiamo arrivare al traguardo prima che diventi rosso”.

Mentre parlavamo, dal terreno sono spuntate una fila di recinzioni che bloccavano il tunnel davanti a noi. La recinzione era alta meno del ginocchio e pensavo di poterla saltare facilmente ma quando ho cominciato a scavalcarla, ho scoperto che era più difficile che attraversare una normale recinzione. Improvvisamente mi sono resa conto della gravità della situazione, sapendo che sarebbero spuntati altri recinti e che sarebbero apparsi altri ostacoli.

Wen mi ha tirato a sé, indicandomi di correre con lei il più velocemente possibile, mentre dietro di noi sorgevano altre file di recinzioni. Mentre correvamo, abbiamo visto la fine del tunnel, che era una ampia costa. Due fasci di luce tremolanti erano sulla linea del traguardo e un uomo con una maglietta bianca stava lì in piedi. Suppongo che fosse l’arbitro.

A circa 100 metri dal traguardo, le luci lampeggiavano e un allarme si levava dal terreno tra i nostri piedi e la linea del traguardo, indicando che potevano sorgere ostacoli in qualsiasi momento. I due fasci di luce bianca sul traguardo potevano diventare rossi in breve tempo, nel qual caso non avremmo potuto tagliare il traguardo.

In quel momento, ho sentito le mie gambe diventare improvvisamente pesanti e ogni passo è diventato difficile, come se ci fosse attaccato un peso di 1.000 chili che me le tirava giù; contemporaneamente mi allontanavo sempre di più dal centro, finché non mi è apparso un muro accanto. Ho usato la forza delle mani per strisciare lungo il muro verso il traguardo. Non avevo tempo di pensare ad altro, perché il terreno sotto i miei piedi continuava ad emettere allarmi.

Strisciando e rotolando, ho raggiunto finalmente il traguardo. Quando la mia parte superiore del corpo ha attraversato la linea, non era ancora diventata rossa, fiuuu! Ero sdraiata a terra, esausta. Mi sono guardata intorno e ho visto che Wen aveva già tagliato il traguardo. Lei e l’arbitro mi guardavano, aspettando che mi alzassi invece di stare sdraiata sulla linea del traguardo. Ma non avevo più forze in corpo. Poi mi sono svegliata.

Ho capito che il sogno era il riflesso di quello che era successo durante il giorno. Sabato mattina ho avuto un mal di stomaco che è durato a lungo. Gradualmente è passato mentre recitavo costantemente: “La Falun Dafa è buona! Verità, Compassione, Tolleranza sono buone!” Quando ho finito di inviare pensieri retti, a mezzogiorno, non avevo più mal di stomaco ed ero pronta ad uscire e unirmi agli esercizi di gruppo, ma ho pensato: “Oggi ho sofferto molto; lasciatemi fare un pisolino”.

Quel pomeriggio ho incontrato Wen, la coordinatrice del nostro sito di pratica e le ho spiegato perché avevo saltato la pratica del mattino. Wen mi ha risposto: “Potresti considerare di recuperare un po’ oggi”. Ho preso atto delle sue parole, ma in realtà ho pensato: “Da qualche mese partecipo ogni giorno alla pratica mattutina; non dovrebbe essere un problema se salto un giorno”.

Dopo aver terminato lo studio di gruppo e la condivisione delle esperienze la sera, ho pensato: “È sabato. Dovrei fare una pausa prima di tornare al lavoro domani”. Ho comprato due sacchetti di patatine e sono andata a fare una passeggiata al parco. In lontananza, ho visto Wen che faceva il secondo esercizio nel parco, ma erano già passate le 22:00. Mi sono detta: “Ha saltato anche lei gli esercizi del mattino? Come mai sta facendo il secondo esercizio a quest’ora?”

Ho passeggiato in un piccolo giardino prima di rendermene conto: “Oggi non ho fatto gli esercizi come mi aveva suggerito Wen. Se ora la incontro, il Maestro non mi sta forse suggerendo di non saltare gli esercizi? Mi sono affrettata a raggiungerla. Dopo aver finito gli esercizi, mi sono resa conto che Wen aveva fatto il secondo esercizio per due ore, mentre io l’avevo fatto per mezz’ora”.

Riflettendo sul mio sogno del mattino seguente e sul mio rallentamento del giorno prima, mi sono resa conto che più ci si avvicina alla fine, più è diffcile. Wen era diligente e alla fine è diventata ancora più diligente, così ha potuto fare lo sprint finale al traguardo. Io invece ho rallentato e nell’ultima tappa del viaggio ho trovato difficoltà sempre maggiori, tanto da non sapere se sarei riuscita o meno ad arrivare in tempo al traguardo.

Allora perché mi sono rilassata? Mi sono guardata dentro e ho trovato il compiacimento. Pensavo di aver fatto una grande cosa alzandomi presto per partecipare alla pratica mattutina per diversi mesi di seguito. Ma ho trovato attaccamenti all’agio e alla comodità, perché volevo sempre fare una pausa, rilassarmi e riposare ogni tanto, come una persona comune. Ho trovato anche l’attaccamento al cibo. Prima di iniziare a coltivare, mi piaceva fare degli spuntini e non avevo mai cercato seriamente di eliminare questo attaccamento. Inoltre, durante lo studio della Fa, la mia mente tendeva a distrarsi e a volte avevo sonno. Di conseguenza, la mia pratica di coltivazione non era solida. Un mal di stomaco poteva prevalere su tutti i miei pensieri retti. Mi ero considerata come una persona comune e avevo deciso di saltare la pratica.

Grazie, Maestro, per aver svegliato questo discepolo cocciuto! Rimarrò sicuramente diligente e coglierò il tempo rimanente per praticare una solida coltivazione!