(Minghui.org) Come praticante della Falun Dafa, sono pienamente consapevole che la mia missione è di aiutare il Maestro a rettificare la Fa e a salvare le persone. In particolare, quando la pandemia stava devastando il mondo, ho sentito che era ancora più urgente denunciare la persecuzione della Falun Dafa da parte del Partito Comunista Cinese (PCC) e dire alle persone come stare al sicuro durante la pandemia.
Di solito lavoro con un’altra praticante, Xia, distribuiamo materiali informativi per chiarire la verità; lei ha 70 anni e vive in un villaggio più grande, circa mille case, a quattro miglia di distanza. L’anno scorso, prima del Capodanno cinese, le ho preparato 400 copie di materiali della Dafa da distribuire nel suo villaggio, ma a causa di problemi familiari ero troppo occupata per consegnarglieli. Così, quando mio marito mi ha chiesto di andare al villaggio di Xia per fare la spesa, sono stata molto felice e finalmente sono riuscita a portarle il materiale.
Ho visto un triciclo taxi e ho fatto cenno all’autista di fare un giro. Proprio quando mi sono girata per prendere il mio pacco, un’auto in corsa mi ha investita. Sono volata a quattro metri di distanza e mi ci sono voluti alcuni minuti per realizzare cosa fosse successo.
Quando il conducente dell’auto si è avvicinato e mi ha chiesto se stessi bene, ho detto: “Sono una praticante della Falun Dafa. Starò bene”.
Prima che potessi dire altro, l’auto si è allontanata. Il conducente del triciclo mi ha aiutata a mettere il mio pacco nel bagagliaio. “Lei è così gentile. Oggi le persone come lei sono rare”, mi ha detto.
Ho colto l’occasione per parlargli della Falun Dafa e di come insegni alle persone a essere buone. Gli ho dato un amuleto della Dafa come portafortuna e gli ho chiesto di recitare le frasi di buon auspicio: “La Falun Dafa è buona; Verità, Compassione, Tolleranza sono buone”. L’ha accettato, ha sorriso e mi ha accompagnata a destinazione.
Davanti al palazzo di Xia, muovevo le gambe con difficoltà, ho anche notato che stavano sanguinando. Sopportando il dolore lancinante e con l’aiuto del Maestro, mi sono letteralmente arrampicata fino a casa di Xia, al terzo piano.
Xia è rimasta sorpresa nel vedere che ero ferita, le ho raccontato dell’incidente. Ormai i miei pantaloni erano intrisi di sangue e c’era un taglio di due centimetri sotto il ginocchio sinistro che sanguinava copiosamente. Ho lavato la ferita con acqua pulita e l’ho fasciata. La gamba destra era rossa e gonfia. Ma mi sentivo bene. Dopo una breve pausa, ho salutato Xia e sono andata al mercato a fare la spesa di cui avevo bisogno.
Quando sono tornata a casa, la gamba destra era così gonfia che ho avuto difficoltà a togliermi i pantaloni e la ferita sulla gamba sinistra era molto profonda. Non volevo che mio marito mi vedesse in quello stato, così ho inviato pensieri retti per eliminare l’interferenza. Con mia grande sorpresa, il gonfiore si è attenuato notevolmente.
Tuttavia, il dolore persisteva, quindi mi sono seduta e ho iniziato a guardarmi dentro; ho scoperto subito il mio problema: ero arrabbiata con mio marito che aveva venduto il nostro terreno agricolo a suo fratello. Disapprovavo l’accordo e in seguito sono rimasta anche turbata e risentita.
Coltivavo da tanti anni, ma avevo ancora un attaccamento al guadagno personale, mi vergognavo del mio attaccamento.
Quando stavo per fare la meditazione, non sono riuscita a sedermi nella posizione del loto completo. Ho chiesto aiuto al Maestro e sono riuscita ad incrociare le gambe. Dopo aver fatto la meditazione per due ore, mi sono sentita molto meglio e il dolore si è attenuato. Senza alcun intervento medico, sono guarita in 20 giorni. Il Maestro ha vegliato su di me durante la mia guarigione.
Grazie a questa tribolazione, ho capito che quando svolgiamo i nostri compiti, possiamo cadere nella routine delle cose da fare. Ma dobbiamo coltivare sulla base della Fa e rimuovere le nostre nozioni e i nostri attaccamenti, invece di fare le cose solo per il gusto di farle. Solo quando eliminiamo il nostro cuore umano possiamo salvare più persone e compiere la nostra missione.