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Cooperare in grandi e piccoli progetti e aiutare a organizzare la prima conferenza della Fa in Croazia

15 Nov. 2022 |   Di una praticante occidentale della Falun Dafa in Australia

(Minghui.org) Saluti, venerabile Maestro! Saluti, amici praticanti!

Ho iniziato a praticare la Falun Dafa nel 2007 mentre lavoravo in Medio Oriente. Mi sono presto trasferita di nuovo in Croazia, dove ho trascorso i primi otto anni della coltivazione e ho chiarito la verità, presentando la Dafa alla gente del posto e lavorando alla traduzione dei libri della Falun Dafa. Sette anni fa mi sono poi trasferita in Australia.

Approfondimenti sul parlare delle proprie esperienze di coltivazione

Recentemente ho parlato con una praticante che ha detto di non voler più condividere le esperienze dopo lo studio della Fa, perché a parlare regolarmente sono soprattutto lei e un paio di altre persone, me compresa. Ha detto che ha iniziato a provare un po' di risentimento nei confronti di coloro che non dicono nulla, perché lei condivide apertamente le sue mancanze e i suoi difetti, mentre sente che gli altri potrebbero giudicarla e nascondere le loro.

Tuttavia abbiamo convenuto che entrambe dovremmo guardarci dentro e continuare a condividere incondizionatamente, senza aspettarci nulla in cambio dagli altri e senza paura di essere giudicate.

Piuttosto che criticare gli altri, dovremmo trovare il modo di motivarli e aiutarli ad aprirsi e a parlare della loro coltivazione. Non tutti sono bravi a parlare o a scrivere, quindi un po' di aiuto per verbalizzare o organizzare le idee può essere utile. Dovremmo offrire gentilmente il nostro aiuto, senza avere aspettative.

Ci siamo anche rese conto che è benefico sentirsi dire ad alta voce le nostre comprensioni basate sulla Fa, perché nel dire le cose si attiva qualcosa e si approfondisce la comprensione. Condividere veramente le esperienze è benefico per sé e per gli altri.

Dopo la nostra conversazione ho sentito che entrambe abbiamo imparato a non giudicare gli altri sulla base delle nostre idee. e anche a trovare il modo di essere proattivi nell’aiutare gli altri a parlare delle loro esperienze. Qualche giorno fa nella nostra chat di gruppo è arrivato un altro messaggio che incoraggiava gli occidentali a scrivere le esperienze di coltivazione per la prossima conferenza della Fa. Avevo già inviato il mio articolo, ma il fatto che lo stesso argomento fosse stato discusso in gruppi diversi, a distanza di soli due o tre giorni, mi ha spinta a riflettere meglio sul motivo per cui condividiamo le esperienze come praticanti.

Il Maestro ci ha chiesto di condividere le esperienze di coltivazione. Sappiamo tutti che il Maestro ha detto quanto segue:

“In occasione della Conferenza della Fa, potete condividere le esperienze di coltivazione e scoprire le vostre carenze, in modo da migliorarvi nella coltivazione in futuro, questo è davvero ottimo! Come discepoli della Dafa, questo è necessario perché solo migliorando voi stessi nella coltivazione potrete fare bene ciò che dovete fare.” ( Saluti alla Conferenza della Fa europea)

Quando ho letto questo passaggio ho percepito davvero l’incoraggiamento del Maestro. Poi ho avuto una comprensione più profonda. Il Maestro ci ha dato lo Zhuan Falun (il libro che comprende gli insegnamenti principali della Falun Dafa) e ci chiede di leggere la Fa, poiché le verità della Fa si riveleranno a noi mentre leggiamo. Tutti noi praticanti ci illuminiamo leggendo la Fa del Maestro, ma l’illuminazione non proviene da noi stessi. Il Maestro non insegna la Fa in dettaglio agli individui, uno per uno. In base ai suoi insegnamenti ho capito che, quanto più dettagliata è la sua spiegazione, tanto maggiore sono gli ostacoli che le vecchie forze ci creano, e il Maestro ci sta proteggendo misericordiosamente. Perciò, oltre alla lettura della Fa, ci ha lasciato la forma di condividere le comprensioni che ci vengono dallo studio della Sua Fa.

A mio avviso si tratta di una trasmissione in qualche modo indiretta. In questo modo può subire meno interferenze da parte delle vecchie forze. Pertanto, quando discutiamo delle nostre esperienze basate sulla Fa, espandiamo la capacità di comprensione non solo di noi stessi, ma dell'intero corpo dei coltivatori. Si deve illuminare alla Fa e comprenderla razionalmente con la propria coscienza principale. Nel fare questo sento che stiamo lentamente riempiendo lo spazio che ciascuno di noi corrisponde nel nuovo universo con la Fa che abbiamo illuminato. Una persona può trovare difficile riempire questo spazio da sola, quindi dobbiamo agire collettivamente.

Quando condividiamo con altri praticanti, c'è ancora il processo di credere o non credere, di essere d'accordo o non essere d'accordo, quindi c'è ancora questione d’illuminazione.

Il Maestro ci ha chiesto di condividere le esperienze e ci devono essere molte ragioni profonde e stratificate che alla fine sono legate alla compassione e alla saggezza. Credo che nulla sia vano o abbia un solo scopo.

La praticante che ho menzionato ha condiviso le sue intuizioni dopo lo studio di gruppo della Fa di questa mattina. Ha detto che, se passa un po' di tempo e non ha esperienze di coltivazione da raccontare dopo lo studio della Fa, questo è un grande allarme per lei. Lo ha spiegato in questo modo: “Studiamo la Fa e coltiviamo la Coscienza Principale, quindi le situazioni quotidiane ci aiutano a migliorare. Se passano due settimane e non ho collegato nulla di ciò che è accaduto nella mia vita come una lezione di coltivazione, come una comprensione, penso che a quel punto non stia più coltivando”.

Inizialmente ho pensato che le sue parole sembrassero troppo drastiche, ma quando ci ho riflettuto ne ho capito la logica. Quante settimane o mesi passano senza condividere le nostre esperienze? Con le conferenze Fa che si tengono ogni anno, dovremmo considerare la presentazione di una condivisione come un requisito e un'opportunità per riorganizzare i nostri pensieri e adempiere al nostro dovere nei confronti di altri praticanti e del Maestro.

Aiutare a organizzare la prima conferenza della Fa in Croazia

Anche se mi sono trasferita in Australia nel 2015, sentito ancora di fare parte del gruppo di praticanti in Croazia e in altri Paesi dell'ex Jugoslavia. Anche se la distanza tra noi è notevole, questo non ci ha impedito di comunicare e collaborare.

Quando qui in Australia è mattina presto, in Europa è sera, così posso partecipare al loro studio della Fa online, mentre mio figlio piccolo e mio marito, non praticante, stanno ancora dormendo. Questo è una disposizione molto benevolente da parte del Maestro, e cerco di partecipare regolarmente a questo studio della Fa.

Quando ho sentito che i praticanti in Croazia volevano organizzare la prima conferenza della Fa, ho voluto aiutarli. Alcuni hanno detto che volevano invitare la Tian Guo Marching Band a venire in Croazia per la prima volta e organizzare attività su larga scala da tenersi nei due giorni precedenti la conferenza della Fa. Mi piaceva l'idea che la banda venisse in Croazia, ma ho pensato: “È una cosa che richiede molto lavoro e un team di praticanti dedicato”. Ero un po' preoccupata, perché il numero di praticanti attivi nel Paese è piuttosto esiguo. Vedendo l'ottimismo e l'impegno di alcuni praticanti chiavi, ho deciso di aiutarli il più possibile, anche se mi trovo in Australia.

Durante i preparativi sono stati scambiati molti messaggi di testo, di solito quando qui in Australia era già notte.

Ho rifiutato l'idea di essere “disturbata” da tutto ciò e mi sono assicurata di leggerli e di rispondere. Mi sono resa conto di avere attaccamenti alla comodità e al “tempo personale”, quindi non volevo alimentarli. Dopo aver iniziato i preparativi è diventato chiaro che il carico di lavoro era davvero grande. Dovevamo ottenere tutti i permessi necessari per le parate e le attività, i visti per i membri della band, le opzioni di trasporto in due diverse città della Croazia, le opzioni di alloggio, lo spazio in cui la band potesse esercitarsi, ecc. I pochi praticanti locali in Croazia avevano molto da coordinare. Ci sono state anche differenze di opinione e ostacoli amministrativi da superare, ma tutto è andato avanti. La collaborazione è stata complessivamente buona e i risultati sono stati visibili.

Ho osservato che si stava facendo molto per quanto riguarda i due giorni di attività, ma in qualche modo l'organizzazione della conferenza della Fa era in ritardo. Allora ho pensato: “Se avessi notato che mancava qualcosa, invece di pensarci o di farlo notare, avrei dovuto aiutare attivamente a completarlo”. Così ho contattato il coordinatore delle attività, gli ho offerto il mio aiuto e lui ha accettato.

Durante quella conversazione telefonica ci siamo resi conto che dovevamo cercare una sede più grande per la conferenza, dato che il numero di partecipanti cresceva di giorno in giorno. Ci siamo anche resi conto che l'audio e l'illuminazione della sede non erano adeguati e che non era stata predisposta l'attrezzatura per la traduzione. Quando abbiamo terminato la telefonata mi sono resa conto che il mio lavoro era già stato preparato da tempo, aspettava solo che assumessi il mio ruolo e iniziassi. Avevo già detto al team che avrei aiutato a tradurre in inglese le condivisioni. Ma per quanto riguarda l'organizzazione dell'audio della sala della conferenza e la prenotazione di cabine di traduzione e ricevitori, non avevo mai fatto nulla prima, soprattutto perché non mi trovavo nello stesso Paese. Il coordinatore delle attività locali aveva provato a contattare le aziende che noleggiano cabine di traduzione, ma la maggior parte di esse non gli aveva mai risposto con un preventivo.

Mi sono resa conto che il fatto che io fossi in Australia non avrebbe dovuto essere un ostacolo, perché tutte le aziende hanno un indirizzo email e la maggior parte di loro è felice di comunicare tramite applicazioni online, a patto che si tratti di un cliente serio e disposto a pagare.

Ho modificato il mio programma e ho iniziato a contattare le aziende croate che si occupano di audio e affittano cabine di traduzione e attrezzature. Mi sono resa conto che il coordinatore delle attività locali non aveva mai chiesto un preventivo a nessuna di queste aziende, perché questo doveva far parte del mio voto, qualcosa che dovevo fare io. Se il ruolo è mio, devo fare tutti i passi necessari per portarlo a termine, e non funzionerebbe se lo facessero altri. Questa comprensione mi ha spinta ad andare avanti. Sentivo che ogni passo era già stato organizzato.

Il prezzo finale richiesto per la sala e per tutte le attrezzature è stato molto più alto di quanto mi aspettassi. Sapevo che i praticanti locali stavano già coprendo la maggior parte dei costi e, quando ho guardato il mio conto in banca, mi è stato chiaro che avevo esattamente la somma necessaria per coprire il prezzo richiesto, senza che ciò influisse sulle necessità della mia famiglia. Pertanto non mi sarei spinta agli estremi.

Tuttavia una parte di me si sentiva a disagio per farmi carico della somma. Ho avuto alcuni pensieri negativi come: “Non sarai nemmeno lì fisicamente a partecipare, eppure stai donando così tanto denaro”. Mi sono guardata dentro e ho scoperto che ero attaccata alla sicurezza, ad avere un po' di “soldi in più” sul mio conto su cui contare. Lasciare andare quel denaro mi faceva sentire un po' a disagio. Allo stesso tempo è stato come se potessi osservare quell'entità che era a disagio e ho visto che non era il mio vero sé. Ho rafforzato i miei pensieri retti, ho preso una decisione ferma e ho lasciato andare l'inquietudine.

Con le spesse assicurate era ora di procedere con la prenotazione, ma ho scoperto che la sala conferenze doveva essere prenotata da un'entità commerciale, e non da un'organizzazione non-profit o da un individuo. Il coordinatore locale mi ha detto che non potevamo procedere con la prenotazione secondo le regole.

Ho contattato un'imprenditrice che conoscevo, ex praticante in Croazia, con cui avevo parlato qualche giorno prima. L'ho invitata a venire a vedere l'esibizione della Tian Guo Marching Band. È stata felice di sentirmi e ha detto che desiderava vedere la banda. Le ho chiesto se poteva aiutarci, visto che ha un nome commerciale registrato. Ho sottolineato che avremmo coperto tutti i costi. Mi ha risposto che era disposta ad aiutarci e mi ha fornito i dati della sua società. Dopo la nostra conversazione mi sono sentita un po' a disagio. Mi sono chiesta se fosse in linea con i principi di Verità prenotare la sala conferenze con il nome della sua società. Poi ho pensato: “Beh, se questo è l'ostacolo che ci blocca e abbiamo una soluzione in cui questo ex praticante sceglie volontariamente di sostenerci, allora non dovrebbe essere così male”. Ho detto sinceramente al Maestro: “A questo punto non abbiamo altra strada, altrimenti non avremo una sala conferenze”. Ho accettato che, anche se la soluzione non era perfetta, non avevamo un'opzione migliore o, in altre parole non avevamo una saggezza superiore per pensare a qualcosa di meglio in quel momento.

Più tardi, quella sera, mentre parlavo con un praticante di un Paese vicino, mi ha raccontato la sua esperienza quando aveva organizzato la prima conferenza della Fa. Mi ha detto che ogni volta che aveva chiesto ai nuovi praticanti di completare qualcosa durante l'organizzazione della conferenza, quella cosa in qualche modo non veniva fatta, o qualcosa andava storto. Ha aggiunto che, quando chiedeva ai praticanti veterani di fare la stessa cosa, i problemi non esistevano e le cose venivano completate senza problemi. La sua comprensione era che, per portare a termine le cose con successo, la persona deve avere il gong (energia di coltivazione) necessario, e il gong proviene dalla coltivazione.

Dopo la nostra conversazione mi sono chiesta: “Cosa succederà con la prenotazione della sala conferenze, se la persona che deve firmare il contratto non è più un praticante?”. Presto ho avuto la risposta.

Il giorno dopo ho provato a chiamarla più volte, ma non ha risposto. Quella sera finalmente abbiamo parlato e mi ha detto che non poteva andare da nessuna parte né firmare alcun documento perché aveva avuto forti dolori addominali per tutta la notte e il giorno. Mentre mi raccontava la sua difficile situazione, mi sono subito resa conto che chiederlo a lei era stato inopportuno e che si trattava di una grossa lacuna. La gente comune chiede favori ad altri, e in Croazia è comune usare le conoscenze commerciali di amici o familiari per aggirare gli ostacoli amministrativi o i problemi con le tasse. Mi sono comportata in modo irresponsabile, perché i praticanti devono essere in linea con i principi di verità in tutto ciò che fanno, e non usare i modi corrotti della gente comune. Inoltre lei non praticava più, quindi dove è il gong richiesto? Le ho detto subito di concentrarsi sulla guarigione e di non preoccuparsi di firmare nulla. Avremmo sistemato tutto nel modo giusto. L'ho incoraggiata a concentrarsi solo sul miglioramento. Molto presto mi ha detto che il suo malessere era quasi scomparso.

Ho comunicato la mia comprensione al coordinatore locale e ho insistito affinché andasse a parlare personalmente con il direttore del locale e spiegasse la situazione. Sentivo davvero che non potevo cercare vie traverse per affrontare la situazione. Se il gestore avesse dovuto perdere gli incentivi fiscali per non aver affittato il locale a un'azienda, allora avrei dovuto offrirmi di coprire l'importo. Non ci avrebbe rimesso finanziariamente e noi avremmo potuto procedere e prenotare tutto onestamente. Alla fine siamo riusciti a prenotare la sede a nome del coordinatore, senza costi aggiuntivi. Questa è stata davvero una grande lezione per me.

Attività del club della Falun Dafa dell’università

Lavoro in un'università in cui ci sono vari club e attività a cui gli studenti possono aderire. I membri del nostro club sono per lo più praticanti che si sono già laureati in quell'università, o studenti che stanno imparando gli esercizi e che sono interessati alla Dafa, ma che non hanno ancora iniziato a praticare. Quei praticanti veterani, che si sono laureati anni prima, sono membri del club per il giusto desiderio di sostenerlo, ma ho anche sentito che non sono molto attivi nelle attività regolari.

La mia idea è che sia importante che una famosa università abbia un club della Falun Dafa attivo, soprattutto perché ci sono molti studenti internazionali, specialmente dalla Cina. È davvero un’opportunità perfetta per loro di vedere che la Falun Dafa è praticata liberamente al di fuori della Cina e sentire finalmente la verità. Hanno l’opportunità predestinata di studiare all’estero, e questo è un riflesso della grazia salvifica del Maestro. Il Maestro ha detto:

“Nel momento in cui ho iniziato a insegnare la Fa queste Divinità sono scese come fiocchi di neve – erano così tante. Ho calcolato la loro età ora e da quando ho iniziato a insegnare la Fa fino ad ora, sarebbero dei giovani di 25 anni circa, molti dei quali davvero non sono stati ancora salvati; erano tutte Divinità, venute giù sulla terra e si sono disperse in tutte le zone del mondo;….” (Insegnamento della Fa alla Conferenza della Fa di New York 2016, Insegnamento della Fa nelle conferenze XIV)

In termini di fasce d’età la stragrande maggioranza degli studenti appartiene a questo gruppo di “fiocchi di neve”, quindi non c’è dubbio che dobbiamo fare uno sforzo per salvarli.

Tuttavia, quando si tratta di organizzare le attività dei club, le cose non vanno sempre così bene. Capita spesso che quando prenoto le sale riunioni si presentino solo in due o che siano in pochi a dare una mano allo stand quando abbiamo delle attività nel campus. La maggior parte delle persone non risponde alle email o ai messaggi di gruppo. Col tempo mi sono stancata. Ho provato anche risentimento e ho pensato: “Perché nessuno si preoccupa di questo? Perché c'è così tanto silenzio e messaggi senza risposta nella chat di gruppo?” Ho iniziato ad avere pensieri negativi e a vedere il club come un peso.

Proprio mentre stavo attraversando una fase di demotivazione nei confronti delle attività di club di quest'anno, l'università ha inviato un invito ai club interessati a candidarsi per una presentazione studentesca di tre giorni. Infine le attività si sarebbero svolte nel campus anziché online. Ho passato l'informazione a tutti i praticanti che fanno parte del club, ma mi hanno risposto che non potevano aiutarmi perché erano troppo impegnati. Naturalmente erano impegnati in altri progetti di convalida della Dafa, oltre che nel lavoro, quindi ho capito.

Poi mi sono guardata obiettivamente e, in realtà, non sono molto attiva nei progetti locali per chiarire la verità. L'unica cosa in cui sono attiva è questo club, quindi non posso vedere le cose solo dal mio punto di vista. Gli altri praticanti sono impegnati in molte altre cose. Dovremmo integrarci e sostenerci a vicenda dove possibile. Ho pensato di registrare le attività del club solo online, perché in questo modo avrei potuto coprire tutto da sola. Ho fatto registrazione per conto del club per solo attività online. Tuttavia, quando l'università ha inviato l'elenco dei club che avevano ottenuto l'approvazione per uno stand, anche il club era incluso, sebbene non avessimo fatto domanda! Ho capito che non era un caso, ma un segno e un incoraggiamento del Maestro. Non devo arrendermi così facilmente!

Il Club Falun Dafa deve essere visibile nel campus per tutti e tre i giorni! Il desiderio di sostenere le attività nel campus è sorto in me dal profondo del cuore!

Improvvisamente mi è venuto in mente che potevamo tenere attività sia online che nel campus, e che era solo una questione di organizzazione, perché i praticanti che non sono membri del club possono aiutare con le attività online. Ho deciso che, se necessario, avrei garantito la mia presenza presso lo stand tutti e tre i giorni e che si sarebbe trovato il modo di organizzare tutto per tempo.

Poi, inaspettatamente, ho ricevuto un'email dal lavoro che mi chiedeva di tenere le lezioni per tre giorni, durante il periodo in cui avrei dovuto essere allo stand del club. Poiché il mio orario di lavoro era stato ridotto durante la pandemia di Covid, sarei stata felice di ricevere questa notizia. Tuttavia non è possibile essere in due posti allo stesso tempo: come posso lavorare ed essere allo stand allo stesso tempo? Ho pensato: “Sono una praticante della Falun Dafa al momento della rettifica della Fa. Ho deciso di andare a sostenere le attività per la Dafa e questo non cambierà”. Tuttavia ho capito che non potevo arrivare agli estremi. È importante essere un buon lavoratore e non creare confusione al lavoro chiedendo un giorno libero quando hanno bisogno di qualcuno che insegni, soprattutto se poi mi vedono allo stand del Falun Dafa Club quello stesso giorno. Cosa dovrei fare?” Ero chiara che non avevo paura di rinunciare al denaro che avrei guadagnato in quei tre giorni di lavoro. Tuttavia non avrei accettato passivamente che le vecchie forze mi portassero via i soldi con il pretesto della cosiddetta coltivazione attraverso le difficoltà. Guardando dentro di me ho visto un'altra nozione negativa che in superficie era mascherata da un pensiero altruistico, che era precisamente “Oh, rinuncerò sia al lavoro che al denaro, tutto per la Dafa”. Era un pensiero estremo, non razionale, e nel suo nucleo cercava fama e autoaffermazione. Un tale pensiero non era veramente retto, perché lo usavo per convalidare me stessa.

Con la mente calma ho pensato: “Se c’è qualcosa da sacrificare, va bene se questa è la disposizione del Maestro. Ma se è la logica delle vecchie forze a punirmi finanziariamente, allora non lo accetto! La strada giusta ci sarà!”

Alla fine alcuni membri del club mi hanno contattata dicendo che avrebbero potuto dare una mano allo stand. Sono stata presente per due giorni durante le attività mattutine del campus, mentre il resto è stato coperto da altri praticanti. Sono anche riuscita a tenere le lezioni per tutti e tre i giorni! Tutto è stato veramente armonizzato.

Capire chiaramente la cultura del PCC

La partecipazione alle attività del club è sempre un’opportunità per migliorare la propria xinxing e raggiungere nuove comprensioni. A volte queste emergono durante i grandi eventi della Settimana di benvenuto, ma anche nelle piccole interazioni tra soci o sostenitori del club. Di recente è emerso un aspetto apparentemente piccolo, che ritengo debba essere condiviso con tutti.

Un giovane praticante cinese mi ha contattata chiedendo informazioni sui fondi disponibili per le attività del nostro club. L'università mette a disposizione dei club una certa somma di denaro all'anno, quindi voleva sapere se una parte di quel denaro poteva essere utilizzata per i raduni dei giovani praticanti, che stavano cercando un modo per coprire i costi. Le ho chiesto maggiori dettagli e ho capito che stava parlando del raduno durante le attività della conferenza nazionale della Fa, e non delle attività legate al club.

Allora ho risposto apertamente che, anche se abbiamo del denaro disponibile sul conto del club, non mi sentivo a mio agio nell'usarlo per attività diverse da quelle specificamente legate al club. Solo perché si trattava di un incontro di giovani praticanti e potevano essere presenti i nostri soci del club, non si trattava in realtà di un'attività. Ho spiegato che usare i fondi del club per qualcosa di diverso da ciò che l'università sosteneva non sarebbe stato in linea con il principio di verità. Lei era d'accordo e non ci sono state altre discussioni o problemi.

Tuttavia ho pensato che non fosse un caso che mi venisse posta questa domanda. Non è forse una situazione simile a quella in cui ho fatto ricorso alle vie della gente comune quando ho contattato un’ex praticante per utilizzare la sua attività per prenotare la sede della conferenza? Mi sono resa conto che, più o meno nello stesso periodo, su Minghui erano stati pubblicati alcuni articoli sul tema della gestione corretta del denaro, quindi doveva trattarsi di qualcosa su cui riflettere.

Provengo da un ex Paese socialista/comunista in cui le persone prendevano semplicemente gli oggetti dalle aziende in cui lavoravano per usarli a casa, oppure usavano il materiale aziendale per attività personali, pensando che non fosse un grosso problema. Questo concetto di “proprietà comune” è “per tutti” o “non è un problema se prendiamo da uno per dare all'altro” è di natura comunista, secondo me. A volte mi sono comportata così per piccole cose, come usare la stampante dell’ufficio per stampare i materiali personali, pensando che non fosse un grosso problema e che non mi stessi appropriando delle loro risorse. Quel giovane praticante cinese mi ha chiesto se c'erano fondi che potevano andare da un budget a un altro, solo parzialmente correlato. I praticanti parlano spesso di cultura del PCC (Partito Comunista Cinese), ma ritengo che questa descrizione renda facile per gli occidentali pensare di esserne immuni. Secondo la mia esperienza questo non è solo un problema del Partito Comunista Cinese, è un problema comunista, che può essere visto come idee socialiste a cui gli occidentali non sono certo immuni.

Nella società ordinaria se il denaro o le risorse non vengono utilizzati esattamente entro i parametri stabiliti, si tratta di appropriazione indebita di fondi ed è illegale. Pur sapendo che il giovane praticante non aveva cattive intenzioni, ho ritenuto che l’intuizione fosse rilevante e che fosse mio dovere includere anche questo punto nella mia condivisione. Spero che sia utile per smascherare ed eliminare eventuali elementi della cultura del PCC in tutti noi.

Grazie, Maestro! Grazie, amici praticanti! (Presentato alla Conferenza della Fa in Australia 2022)