(Minghui.org) Lo scorso 14 dicembre, il Philadelphia Inquirer, il più grande quotidiano della Pennsylvania, ha pubblicato nella sezione lettere all’editore un breve pezzo intitolato "L'eredità di Jiang Zemin". Il signor Hui Huang, residente in Pennsylvania, ha raccontato di essere stato imprigionato e torturato per cinque anni in Cina per aver praticato il Falun Gong e per essersi attenuto ai suoi principi di Verità-Compassione-Tolleranza.
Huang ha raccontato che Jiang, ex leader del Partito Comunista Cinese, ha lanciato la persecuzione del Falun Gong nel luglio 1999, che ha portato all'arresto e all'incarcerazione sua e di molti altri praticanti in Cina. Di seguito la lettera:
“L’eredità più orribile dell’ex capo del Partito Comunista Cinese Jiang Zemin, è quella di aver ordinato nel luglio 1999, una campagna di genocidio per sradicare il Falun Gong, una pratica tradizionale basata sul Buddismo che segue i principi universali di Verità, Compassione eTolleranza. Negli ultimi ventitré anni, tra i 70 e i 100 milioni di persone sono state aggredite, imprigionate, torturate e persino uccise attraverso il prelievo forzato di organi. Io sono una delle vittime”.
"Sono stato arrestato nel dicembre 2000 mentre studiavo all'Università Tsinghua (chiamata anche MIT cinese) di Pechino come dottorando e sono stato imprigionato per i successivi cinque anni solo perché praticavo il Falun Gong. Sono stato sottoposto a lavori forzati di sedici ore al giorno, torturato con bastoni elettrici, privato del sonno per trenta giorni di fila e costretto a stare accovacciato per tre giorni interi. Sono quasi crollato mentalmente. La morte di Jiang fa sperare che la gente in Cina segua la propria coscienza e smetta di partecipare a questa feroce campagna di annientamento".