(Minghui.org) È stato recentemente confermato da Minghui che nel 2020 una donna originaria di Nanchang, nella provincia dello Jiangxi, è stata condannata a tre anni di prigione per la sua fede nel Falun Gong, dopo essere stata arrestata a Nanjing, nella provincia dello Jiangsu, dove risiede sua figlia.
Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
Negli ultimi anni la settantenne Wan Xin’er ha viaggiato tra Nanchang e Nanchino, dopo che sua figlia si è trasferita. A metà maggio 2019 la donna è stata arrestata a Nanchino e la sua residenza è stata messa a soqquadro. Dopo trentasette giorni di detenzione è stata rilasciata su cauzione.
Quando è tornata nella sua abitazione, la polizia di Nanchino l'ha seguita e ha messo a soqquadro anche l’appartamento di Nanchang.
A fine ottobre 2020 il tribunale distrettuale di Xuanwu a Nanchino ha condannato Wan a tre anni di prigione. La donna ha fatto ricorso in appello contro la sentenza, ma il tribunale intermedio locale ha deciso di confermare il verdetto originale. La donna è stata nuovamente arrestata e condotta nel carcere di Nanchino, dov’è tuttora detenuta.
Negli ultimi due decenni Wan è stata ripetutamente presa di mira per la sua fede nel Falun Gong. Dopo l'inizio della persecuzione, poiché vendeva libri del Falun Gong nella sua libreria, è stata perseguitata dalla polizia.
All'inizio del 2000 lei e altri quattro praticanti si sono recati a Pechino per chiedere il diritto di praticare il Falun Gong, ma sono stati arrestati.
Dal momento che, il 17 febbraio 2000, le guardie del centro di detenzione della contea di Nanchang hanno trovato dei libri del Falun Gong nella sua cella, hanno trascinato lei e altri quattro praticanti in una stanza vuota e hanno ammanettato le loro mani sinistre ai piedi destri e le loro mani destre ai piedi sinistri. In seguito le guardie li hanno picchiati e tenuti ammanettati per due giorni. Durante questo periodo, i praticanti non potevano usare il bagno né avere coperte per dormire.
In seguito, Wan è stata condannata a due anni di prigione, trascorsi nel carcere femminile della provincia dello Jiangxi. Poiché si è sempre rifiutata di rinunciare alla sua fede nel Falun Gong, le guardie l’hanno tenuta in cella d’isolamento e l’hanno sottoposta a intense sessioni di tortura.