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Giovane smarrita ritrova la via di casa

02 Maggio 2022 |   Di una giovane praticante della Falun Dafa in Cina

(Minghui.org) Sono una praticante della Falun Dafa sulla ventina. Quando avevo circa un anno mio padre è morto per un incidente sul lavoro. Mia madre è stata arrestata e mandata in prigione per essersi rifiutata di smettere di praticare la Dafa; sono quindi stata cresciuta dai miei nonni. Loro vivevano in campagna. Non andavo a scuola e passavo le mie giornate a giocare con altri bambini che come me non ci andavano. Di conseguenza ho preso molte cattive abitudini. Quando vedevo un giocattolo che mi piaceva nei negozi me lo prendevo. Anche quando vedevo giocattoli interessanti nelle case di altre persone li rubavo. I genitori di mia madre in seguito mi hanno riportata in città per farmi frequentare la scuola. Gli insegnanti hanno detto che piangevo e che mi piaceva parlare durante le lezioni. La mia salute è peggiorata. Ero anemica e col viso pallido. All’improvviso potevo sentirmi stordita e debole. I miei linfonodi si gonfiavano, mi ammalavo ogni mese e dovevo andare in ospedale per iniezioni endovenose, che costavano oltre 1.000 yuan (circa € 150) l’una. Ogni volta che mia nonna parlava delle disgrazie che io e mia madre avevamo attraversato, piangevamo entrambe. Avevo spesso incubi e mi svegliavo madida di sudore. Quando i miei nonni cercavano di svegliarmi li scambiavo per fantasmi e iniziavo a urlare. Di conseguenza avevo il terrore di addormentarmi. Quando ero alle elementari, mia madre è uscita dal carcere. È stata costretta a rinunciare a praticare la Dafa a causa delle torture subite ed è diventata irascibile. Quando ero cattiva o facevo qualcosa di sbagliato andava su tutte le furie e mi picchiava. Anche la preside della mia scuola era sempre di cattivo umore ed era severa con tutti gli studenti. Faceva commenti sarcastici e picchiava persino chiunque la infastidisse. I miei voti erano mediocri e spesso non prestavo attenzione in classe, così venivo inevitabilmente rimproverata dall’insegnante. In giovane età, conducendo una vita così difficile e dolorosa, ho capito che l’esistenza è uno stato transitorio. Certo avevo paura che la vita sarebbe finita dopo la morte. Mia madre mi aveva detto quanto meravigliosa fosse la Falun Dafa, così un giorno le ho detto che volevo andare negli Stati Uniti per poter praticare apertamente. Mi ha detto: “Devi studiare sodo se vuoi essere accettata da un’università americana”. Dopo un po’ ho pregato mia madre di insegnarmi a fare gli esercizi della Falun Dafa. Mi ha aiutata a procurarmi una copia dello Zhuan Falun e in seguito anche lei ha ripreso a coltivare. Grazie alla lettura dello Zhuan Falun ho capito lo scopo della vita e che gli umani attraversano il ciclo della reincarnazione. L’obiettivo dell’essere umano è tornare alla propria vera origine. Ero entusiasta di poter praticare la Dafa in questa vita e le parole non possono descrivere la gioia che ho provato nel mio cuore. Ho iniziato a comportarmi secondo i principi della Dafa nella mia vita quotidiana e ho fatto uno sforzo per essere una brava persona. Quando i compagni di classe mi picchiavano non mi vendicavo. Quando venivo criticata rimanevo calma e persino sorridevo alla persona che mi aveva ferita. Ero meschina, ma dopo aver iniziato a praticare ho imparato a prendere le cose alla leggera. Se avevo del cibo delizioso ne condividevo metà con gli amici. Un anno c’è stato un enorme terremoto a Wenchuan. Ho pianto quando ho visto sui notiziari coloro che avevano perso la casa. Quando la scuola ha chiesto a studenti e insegnanti di fare una donazione alle vittime ho dato alla preside 100 yuan (circa € 15), che era una cifra importante per me. L’insegnante conosceva la situazione finanziaria della mia famiglia ed è rimasta commossa dal mio gesto. Mi ha elogiata davanti alla classe e ha persino parlato agli altri insegnanti della mia generosità. Ero quella che aveva donato di più nella mia classe. Anche la mia salute è migliorata. Ho smesso di andare in ospedale e i miei linfonodi raramente si sono più gonfiati. Mi svegliavo meno spesso di notte e riuscivo a dormire normalmente. Mi sentivo in pace e riuscivo a finire i compiti che mi assegnavano. Prestavo attenzione in classe e i miei voti erano sopra la media. Alle medie ero la prima della classe. Venivo ammirata dagli insegnanti e sono diventata un esempio per gli altri. Mi è stato anche assegnato il premio come “studente più educato della scuola”. Successivamente sono entrata in un liceo prestigioso e sebbene eccellessi in molte materie e partecipassi spesso a spettacoli scolastici, ho mantenuto un basso profilo. Sono stata gentile e generosa con i miei compagni di classe, li aiutavo e a loro piaceva essermi amica. All’università dovevo vivere nel dormitorio studentesco e l’ambiente di coltivazione non era così rilassato rispetto a quando stavo a casa. Ho fatto uno sforzo ogni giorno per studiare la Fa e fare gli esercizi. Ho fatto del mio meglio per fare le cose in modo responsabile in modo da mostrare alla gente quanto è buona la Dafa. Quando compravo del buon cibo lo condividevo con i miei coinquilini. Pulivo la stanza e lavavo il lavabo quando si sporcava. Sorridevo sempre quando ero con i compagni di classe e parlavo con loro amichevolmente. Quando mi chiedevano una mano col lavoro scolastico gliela davo con pazienza. Praticare la Dafa ha sbloccato la mia saggezza e sono diventata brava in molte materie. Una volta la nostra scuola ha organizzato un concorso per eleggere la “studentessa più brava”. Sono stata nominata dal capoclasse e la maggior parte degli studenti era d’accordo con la scelta. Io però sentivo di non essere abbastanza brava e ho rifiutato. Nei miei studi, ogni volta che lasciavo andare il mio attaccamento ai risultati e mettevo la Dafa al primo posto, le cose andavano in modo inaspettato. Per fare un esempio, una volta l’insegnante di educazione fisica voleva che imparassimo a giocare a ping pong e facessimo un esame alla fine del semestre. Non ero brava in quello sport, ma avevo una certa conoscenza del gioco da quando ero giovane, quindi non me la sono cavata troppo male durante le prove. I miei coinquilini l’hanno invece trovato stressante. All’esame dovevamo gareggiare in coppia. Di solito facevamo coppia con una coinquilina, ma io ho scelto di collaborare con una ragazza di un’altra stanza che era la peggior giocatrice e nessuno avrebbe voluto giocarci assieme. Inizialmente dovevo continuare a raccogliere palla perché la mia compagna di squadra giocava male. Ero sconvolta, ma mi sono ricordata poi di essere un coltivatore e che dovevo restare calma. A poco a poco mi sono calmata e ho pazientemente corretto i movimenti della sua mano. Ho anche fatto del mio meglio per lavorare assieme a lei. Prima della lezione spesso arrivavamo prima per esercitarci. Abbiamo imparato a coordinarci bene. Durante le prove, contro le mie aspettative, abbiamo totalizzato tanti punti. Sapevo che il Maestro Li mi stava incoraggiando perché avevo fatto la cosa giusta. I miei compagni di classe dicono che sono gentile a differenza degli altri e non litigo né prendo le cose delle altre persone. Il mio coinquilino ha detto che sono una persona che non litiga per raggiungere guadagni mondani. Una volta ho parlato alla mia coinquilina della Falun Dafa e lei mi ha chiesto se fossi una praticante. Quando ho risposto di sì mi ha detto: “Allora so che è buona perché penso che tu sia una persona fantastica”. Dopo questo episodio mi sono resa conto che coltivando bene me stessa le mie azioni rifletteranno la verità. Sento che il più grande onore di questa vita è quello di poter praticare la Falun Dafa. La Dafa mi ha trasformata da bambina cattiva in una giovane ben educata. Mi ha aiutata, a me bambina smarrita, a ritrovare la strada che porta alla mia vera casa e a non continuare a sguazzare nel fango. Grazie Maestro!