(Minghui.org) Un anno dopo che Wang Kezhen è stata rilasciata dopo aver trascorso del tempo in prigione per aver praticato il Falun Gong, la donna della città di Hefei, nella provincia dell’Anhui, è stata nuovamente arrestata per la sua fede. Ora rischia di essere perseguita, dopo che la polizia ha recentemente presentato il suo caso al procuratore.
Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
La cinquattottenne Wang ha aiutato una praticante locale, la signora Zhang Ping, dopo che si era ferita durante una caduta. Quando la sera del 3 agosto dell’anno scorso la donna stava per uscire per tornare a casa, la polizia ha fatto irruzione nell’abitazione di Zhang e l'ha arrestata. Il giorno dopo Wang è stata rilasciata su cauzione.
Nel mese di novembre i funzionari della stazione di polizia di Sanlijie hanno presentato il suo caso al procuratore, con l’accusa di essere stata denunciata più volte per aver parlato alla gente del Falun Gong. Il vice capo di polizia Xu Hailin e l'ufficiale Zheng Sipu sono responsabili del suo caso.
Persecuzioni passate
Il 19 maggio 1998 Wang ha iniziato a praticare il Falun Gong. Il suo diabete insipido (un raro disturbo che causa un aumento della sete e frequenti minzioni) è presto scomparso. Dall'inizio della persecuzione, è stata ripetutamente arrestata e condannata due volte, per un totale di sei anni di pena detentiva.
Nel novembre 1999 si è recata a Pechino per appellarsi al diritto di praticare il Falun Gong ed è stata arrestata. Dopo essere stata riportata nell'Anhui è stata trattenuta per tredici giorni nel centro di detenzione di Feidong.
Nel marzo 2000 la donna è tornata a Pechino per fare nuovamente appello. È stata arrestata una seconda volta e portata nel centro di detenzione di Feidong. Durante le sette settimane di detenzione, è stata picchiata per aver praticato gli esercizi del Falun Gong, colpita con i bastoni elettrici e costretta a inginocchiarsi. Per protestare ha fatto uno sciopero della fame e, in seguito, è stata rilasciata.
Nel settembre 2000 si è recata a Pechino ad appellarsi per la terza volta. È stata arrestata in piazza Tiananmen e riportata a Hefei. Questa volta è stata trattenuta per quaranta giorni in un centro per il lavaggio del cervello, dove è stata sottoposta a continui insulti e percosse.
Il 30 giugno 2001 Wang è stata nuovamente arrestata per aver affisso dei manifesti sul Falun Gong. Dopo due giorni è fuggita dalla stazione di polizia ed è stata costretta a vivere lontano da casa, per evitare la persecuzione. Il 22 settembre si è recata a Pechino per la quarta volta ed è stata arrestata. Si è rifiutata di rivelare il suo nome e ha fatto uno sciopero della fame nel centro di detenzione di Shunyi, nella capitale. Le guardie l'hanno rilasciata una settimana dopo, quando era ormai sul punto di morire.
Nell'agosto 2005 è stata denunciata, quando è tornata a casa per far visita al figlio. La polizia è entrata in casa scavalcando una finestra del terzo piano, ma la donna è riuscita a fuggire.
Il 13 giugno 2010 è avvenuto il successivo arresto di Wang, per aver consegnato materiale del Falun Gong ad altri praticanti. È stata condannata a cinque anni di prigione. Poiché si è rifiutata di rinunciare al Falun Gong, le guardie l'hanno torturata.
Il 16 febbraio 2017 Wang è stata nuovamente arrestata, per aver parlato alla gente del Falun Gong, e il 22 febbraio è stata rilasciata.
Quattro mesi dopo, il 6 giugno, è stata arrestata con altri sette praticanti mentre studiavano insieme gli insegnamenti del Falun Gong. È stata trattenuta per otto giorni e, il 14 giugno, è stata rilasciata dal centro di detenzione di Hefei.
Il 3 settembre 2020, mentre era in visita a un praticante anziano, Wang è stata nuovamente arrestata e condannata a un anno di prigione. Allo scadere del termine il Comitato per gli affari politici e legali ha disposto che venisse condotta in un centro per il lavaggio del cervello.