(Minghui.org) In occasione della Giornata dei diritti umani del 10 dicembre scorso, i praticanti del Falun Gong di 38 Paesi hanno presentato ai loro governi una nuova lista di colpevoli, chiedendo di sanzionare queste persone per la persecuzione del Falun Gong, tra cui il divieto di ingresso e il congelamento dei beni all'estero. Questi Paesi sono Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda, 22 Paesi dell'Unione Europea e altri 11 Paesi dell'Asia, dell'Europa e delle Americhe. Tra i responsabili elencati c'è Gao Yichen, ex vicedirettore dell'Ufficio centrale 610 del Partito Comunista Cinese (PCC).
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Informazioni sull'autore del reato
Nome completo dell'autore del reato: Gao (cognome) Yichen (nome) (高以忱)
Sesso: Maschio
Paese: Cina
Data/Anno di nascita: Marzo 1950
Luogo di nascita: Provincia dell’Heilongjiang
Titolo o posizione
Ottobre 2016-ad oggi: membro principale del Comitato consultivo di esperti della Federazione per l'eredità della civiltà dell'Associazione per la ricerca sulla cultura di Yanhuang e vicepresidente dell'associazione.
Fine 2005-Ottobre 2016: vice segretario generale del Comitato Centrale per gli Affari Politici e Legali, responsabile dell'ufficio del Gruppo centrale per la stabilità, vice direttore dell'Ufficio Centrale 610 e consulente anziano dell'Associazione per la cura della Cina (alias Associazione anti-culto della Cina, un gruppo istituito dal PCC a nome di organizzazioni non governative per perseguitare il Falun Gong).
2005: vicedirettore esecutivo dell'Ufficio 610 del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese (PCC).
Prima del 2005: viceministro del Ministero della Sicurezza di Stato del PCC.
Crimini principali
Il 10 giugno 1999 il PCC ha istituito l'Ufficio 610, un'agenzia extralegale specificamente incaricata di perseguitare il Falun Gong. Il suo nome ufficiale è "Gruppo dirigente del Comitato centrale del PCC per la gestione della questione del Falun Gong".
Oltre all’Ufficio 610, il Comitato per gli Affari Politici e Legali (PLAC) è un’altra agenzia extragiudiziaria creata per supervisionare le operazioni quotidiane della persecuzione a livello nazionale.
Da quando Gao è diventato vice direttore dell'Ufficio 610 e vice segretario generale del PLAC centrale nel 2005, ha seguito da vicino la persecuzione e ha partecipato a molti eventi pubblici per pronunciare discorsi che diffamavano il Falun Gong.
Dal 22 al 26 novembre 2007 la Conferenza annuale dell'Associazione cinese anti-culto è stata ospitata dall'Associazione provinciale anti-culto di Zhejiang nella città di Hangzhou, nella provincia dello Zhejiang. Gao ha partecipato alla conferenza in qualità di vicedirettore dell'Ufficio centrale 610 e ha tenuto un discorso sugli attuali obiettivi della repressione del Falun Gong. Ha anche partecipato alla cosiddetta serata culturale "Anti-culto, Promozione dell'armonia" ospitata dall'Ufficio 610 della provincia dello Zhejiang.
Il 6 dicembre 2010 si è tenuto a Pechino il "Seminario sulle tendenze di sviluppo delle religioni emergenti", organizzato dall'Istituto delle religioni mondiali dell'Accademia cinese delle scienze sociali. Gao ha partecipato all'incontro in qualità di consulente veterano dell’Associazione per la cura della Cina.
Dal 13 al 14 novembre 2010 si è tenuta all'hotel dell’amicizia di Pechino la conferenza per il 10° anniversario della fondazione dell'Associazione anti-culto cinese (China Caring Association). Gao ha partecipato alla conferenza in qualità di vice direttore dell'Ufficio centrale 610 e ha tenuto un discorso.
Il 5 settembre 2011 Gao, in qualità di vicedirettore dell'Ufficio centrale 610, ha visitato l'Istituto di lingue straniere della provincia dell’Hebei. Era accompagnato da Zhai Haihun, vicedirettore del Dipartimento dell'istruzione della provincia dell'Hebei, Li Jianfang, vice segretario del PLAC della provincia dell'Hebei e Zhu Xianjun, vicedirettore dell'Ufficio 610 della provincia dell'Hebei.
Persecuzioni durante il mandato di Gao, dal 2005 al 2015
Il Falun Gong è stato perseguitato più duramente mentre Gao era il vice direttore dell’Ufficio centrale 610. A partire dall’agosto 2005 l’Ufficio 610 ha messo in atto un nuovo ciclo di persecuzioni contro i praticanti, con arresti di massa e torture brutali. Durante il mandato di Gao, tra il 2005 e il 2015, sono stati confermati almeno 1.272 decessi di praticanti, di cui 392 solo nel 2005.
Liu Zhifang è stata arrestata nel luglio 2005 e detenuta nella Scuola di formazione legale di Lanzhou (un centro per il lavaggio del cervello mascherato). Poiché si rifiutava di rinunciare alla sua fede, è stata tenuta a lungo in isolamento e ammanettata dietro la schiena. Alla fine del mese è stata torturata a morte. I membri dello staff della Scuola hanno affermato che si è suicidata e hanno censurato la notizia della sua morte.
Nel 2006 è stata confermata la morte di 216 praticanti del Falun Gong in 26 province e municipalità. Yin Anbang, trentotto anni, è stato torturato a morte nella prigione di Tailai, nella provincia dell’Heilongjiang, il 15 agosto 2006. Secondo la sua famiglia, aveva la schiena era piena di lividi e le dita dei piedi incancrenite. Nel 2007, un anno prima dei Giochi Olimpici di Pechino, l’Ufficio 610 ha intensificato gli arresti dei praticanti con il pretesto di mantenere la stabilità sociale per i Giochi Olimpici.
Secondo quanto riportato da Minghui.org il 26 dicembre 2007, le guardie del Centro di detenzione della città di Jilin e della Base di addestramento dei cani poliziotto della provincia dello Jilin hanno percosso i praticanti con bastoni elettrici, li hanno picchiati, alimentati forzatamente e hanno messo sulle loro teste sacchetti di plastica riempiti di polvere di peperoncino.
La signora Mu Ping è stata alimentata a forza con olio di peperoncino, che le ha danneggiato gravemente la gola. Poi il medico del centro di detenzione l'ha operata senza anestesia. Le torture subite l’hanno resa disabile a un braccio, le dita delle mani e dei piedi sono state trafitte con bastoni di bambù e il viso, le mani e i piedi sono stati colpiti con bastoni elettrici.
Il 19 febbraio 2008 il PLAC e l'Ufficio 610 hanno pubblicato in segreto un documento intitolato "Linee guida per mantenere efficacemente la stabilità sociale e garantire la sicurezza delle Olimpiadi di Pechino". Il documento ribadiva l'ordine di perseguitare i praticanti del Falun Gong, con conseguenti arresti di massa e pene detentive.
Secondo le statistiche disponibili, tra la fine del 2007 e l'11 marzo 2008, almeno 1.878 praticanti sono stati arrestati in 29 province e municipalità, tra cui oltre 190 praticanti arrestati a Pechino da dicembre 2007 a metà marzo 2008.
Nel 2010 Minghui ha pubblicato più di 1.680 casi di tortura nei campi di lavoro forzato e nelle prigioni. Le province dell’Heilongjiang, dello Shandong, dello Jilin e dell’Hebei hanno registrato le persecuzioni più gravi. Almeno 78 praticanti sono stati torturati a morte durante la detenzione nel 2010.
Liu Shuling, di cinquantaquattro anni, è stata torturata a morte il 3 luglio 2010 nel campo di riabilitazione e lavoro per tossicodipendenti della città di Harbin, nella provincia dell’Heilongjiang. Secondo un testimone, Liu è stata legata a una sedia di ferro ed è morta per le scosse elettriche. L'orecchio sinistro e il collo erano gravemente ustionati.
Nel 2011 l’Ufficio centrale 610 ha ordinato agli Uffici regionali 610 e alla polizia a tutti i livelli di arrestare i praticanti prima del Congresso nazionale del popolo e della Conferenza consultiva politica del popolo cinese. Da metà giugno al 10 luglio sono stati arrestati 404 praticanti dalla città di Panzhihua, dalla contea di Miyi, dalla città di Dazhou, dalla città di Deyang e dalla città di Guanghan della provincia del Sichuan. È stato confermato che l'Ufficio 610 e il PLAC della provincia del Sichuan hanno ordinato gli arresti.
Secondo Minghui, nel 2011 76 praticanti del Falun Gong sono stati perseguitati a morte. Intorno all'una di notte dell'8 marzo 2011 Liu Chuanjiang è stato torturato a morte nell'ospedale della prigione di Jiamusi. Prima di morire, le guardie l’hanno colpito con quattro bastoni elettrici, gli hanno fratturato le anche e un braccio. La sua famiglia è stata costretta a firmare un accordo per cremare il suo corpo il 10 marzo.
Le carceri nere, come i centri per il lavaggio del cervello, sono spesso mascherate da "scuole di formazione legale". Nel 2012 l'Ufficio centrale 610 e il PLAC hanno stanziato più di due miliardi di yuan per gli Uffici 610 locali per perseguitare il Falun Gong.
La signora Jiang Meilan, di sessantacinque anni, è stata arrestata a casa il 7 settembre 2012 e portata al Centro di formazione legale Laodaohe della città di Changsha, nella provincia dell’Hunan. Alla fine del mese era in punto di morte. Era ricoperta di lividi a causa delle percosse subite. La sua bocca e i suoi organi interni erano feriti e aveva un'emorragia vaginale anomala. È deceduta il 2 ottobre, il giorno dopo essere stata rilasciata.
Nel 2012 almeno 154 praticanti del Falun Gong sono stati torturati a morte.
Nel 2013, nonostante il famigerato sistema dei campi di lavoro forzato sia stato abolito, l'Ufficio 610 si è rivolto ai centri per il lavaggio del cervello per perseguitare i praticanti. Nel 2013 27 province e municipalità hanno tenuto 157 sessioni di lavaggio del cervello e almeno 737 praticanti sono stati detenuti. Sempre nel 2013, sono stati segnalati 108 casi di morte, di cui 74 nel 2013 e 34 avvenuti prima del 2013. Almeno 4.942 praticanti sono stati arrestati, 796 praticanti sono stati condannati e 16 sono stati sottoposti a periodi di lavoro prima che i campi di lavoro venissero chiusi.
La sera del 29 marzo 2013 le autorità della città di Harbin, nella provincia dell’Heilongjiang, hanno inviato un gran numero di agenti di polizia e hanno arrestato almeno 61 praticanti. Le loro case sono state saccheggiate e 14 sono stati condannati al carcere, con pene che vanno dai tre ai tredici anni. Nel 2014 sono stati registrati 6.415 arresti, molti dei quali in gruppo. Il 18 luglio 2014 29 praticanti sono stati arrestati a Changchun, nella provincia dello Jilin. Il 2 settembre più di 30 praticanti e i loro familiari sono stati arrestati nella città di Tonghua, nella provincia dello Jilin. Il più grande arresto di oltre 100 praticanti è avvenuto il 17 settembre a Lianyungang, nella provincia del Jiangsu.
Tra i praticanti arrestati, 969 sono stati detenuti in 158 centri per il lavaggio del cervello in 27 province e municipalità.
Il 9 giugno 2014 l'Ufficio 610 della Mongolia Interna ha emesso un "avviso confidenziale" che ordinava alle autorità locali di "raccogliere i nomi dei praticanti del Falun Gong nella Mongolia Interna". L'avviso richiedeva ai comitati locali, residenziali e di borgata di presentare le loro liste di nomi entro il 10 luglio 2014, e ai governi delle città vicine entro il 15 luglio 2014, pochi giorni prima del 20 luglio, una delle date sensibili del PCC.
L'Ufficio 610 ha sottolineato l'uso dei sistemi informativi della polizia per ottenere "precisione" nella "battaglia contro il Falun Gong". L'avviso sottolineava anche il "rigoroso controllo della riservatezza e la prevenzione della fuga di informazioni", oltre a "evitare di generare effetti negativi sulla società". Il documento indicava che questa operazione era un'azione a livello nazionale e l'ordine proveniva dall'Ufficio centrale 610 e dal Ministero della Pubblica Sicurezza.
Oltre ai casi di arresto, nel 2014 sono stati condannati altri 983 praticanti, con un aumento del 23,5% rispetto ai 796 del 2013. Almeno 65 praticanti hanno ricevuto pene detentive di sette o più anni, con una pena massima di dodici anni.
Nel 2014 91 praticanti sono stati torturati a morte. Wang Haijin, della provincia dell’Hebei, è stato arrestato il 22 aprile 2014 e la sua casa è stata saccheggiata. Lo stesso giorno è stato trasferito al centro di detenzione della città di Funing. Durante i tre mesi di detenzione, è stato brutalmente picchiato, nutrito a forza e aggredito sessualmente. Il suo corpo tremava quando cercava di camminare e la sua mente era in trance. La sua vista era offuscata ed era estremamente debole. È morto il 9 ottobre 2014. Aveva solo quarantasei anni e gli sono sopravvissuti la moglie e i due figli.
Zhang Shuxian, di cinquantatré anni, è stata arrestata dalla polizia nella città di Tumen, nella provincia dello Jilin, il 7 agosto 2014. È stata torturata a morte nel giro di ventiquattro ore. I suoi familiari hanno visto che il suo corpo era coperto di cicatrici dal petto fino alle cosce; anche la pelle di una gamba era lacerata. Intorno ai genitali sono state trovate bruciature da bastone elettrico. La sua schiena presentava macchie di sangue dopo essere stata presa a calci.
La signora Cui Zhanyun è stata arrestata dalla polizia nella città di Yushu, nella provincia dello Jilin, il 9 settembre 2014. Il 12 settembre è stata portata al Centro per il lavaggio del cervello della città di Yushu. Dopo essere stata costretta ad assumere farmaci sconosciuti, ha iniziato ad accusare dolori alle braccia, al collo e alla schiena. Non riusciva a mangiare. È morta due mesi dopo, il 3 novembre.
Secondo i dati raccolti da Minghui, nel 2015 sono stati segnalati almeno 19.095 episodi di molestie, arresti o detenzioni di praticanti. Nel 2015 sono stati condannati 878 praticanti, tra cui la più giovane è stata Bian Xiaohui, di ventitré anni, della provincia dell’Hebei. Tra i praticanti più anziani condannati figurano la signora Liao An’an della provincia del Gansu e il signor Wang Jiaguo della provincia del Liaoning, entrambi ottantenni.
L'11 luglio 2015 la polizia della città di Harbin ha coordinato l'arresto di oltre 80 praticanti. Quattro praticanti sono stati condannati in seguito.
Nel 2015 95 praticanti sono stati perseguitati a morte. Almeno otto di loro sono stati torturati a morte in prigione.
Dong Hanjie era un ingegnere anziano, condannato a cinque anni di carcere dal tribunale della città di Zhuozhou, nella provincia dell’Hebei, l'11 febbraio 2015. Intorno al 16 agosto i suoi familiari si sono recati al centro di detenzione per fargli visita. In seguito è stato trasferito nella prigione di Jidong. In meno di due mesi, il 10 ottobre 2015, Dong Hanjie è stato perseguitato a morte nella prigione di Jidong. Aveva sessantadue anni.
A causa della persecuzione occulta del PCC nei confronti dei praticanti del Falun Gong e della censura delle informazioni, questi casi confermati sono solo la punta dell'iceberg.