(Minghui.org) Il signor Wang Yanhui di Baoding, nella provincia dell’Hebei, è stato segretamente condannato a tre anni, il 4 agosto scorso, per aver praticato il Falun Gong, una disciplina per il benessere del corpo e della mente che è perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.
La famiglia di Wang Yanhui non è stata informata né dell’atto d’accusa, né del processo e nemmeno della condanna. Sua moglie non ha appreso della sua ingiusta detenzione fino al 12 settembre scorso, quando gli è stato concesso di chiamarla dalla prigione della provincia dell’Hebei.
Wang è stato inizialmente arrestato il 12 settembre 2021, ma è stato poi rilasciato ai domiciliari a causa delle sue cattive condizioni di salute. La polizia lo ha molestato numerose volte nei 17 mesi successivi, prima di arrestarlo di nuovo il 4 maggio di quest’anno.
Wang vive a Lizhuang, nel distretto di Qingyuan, città di Baoding. Il 12 settembre 2021 si è recato nella vicina città di Ranzhuang (nello stesso distretto), per distribuire del materiale informativo sul Falun Gong. Alcuni agenti della stazione di polizia di Ranzhuang lo hanno arrestato, dopo aver ricevuto una soffiata su quello che stava facendo.
Nel pomeriggio lo hanno portato dai loro supervisori, al dipartimento di polizia di Qinyyuan. È stato sottoposto a visita medica e gli è stata riscontrato un occhio pigro, ipertensione , ipercolesterolemia e trigliceridi e glicemia alti. Lo hanno rilasciato quella stessa sera.
Il dipartimento del distretto di polizia ha assegnato il caso al commissario Wang Pengfei (nessuna parentela + 86-15128960100) della stazione di polizia di Yangcheng nel distretto di Qingyuan.
Il commissario Wang e un agente sono andati ad arrestarlo il 28 ottobre 2021. Non hanno mostrato il distintivo e hanno dichiarato che agivano per conto dell’ufficio di pubblica sicurezza della provincia dell’Hebei. Lo hanno portato al dipartimento di polizia di Qingyuan e accusato di “servirsi di un’organizzazione di culto per minare l’applicazione della legge” un pretesto standard usato per incastrare i praticanti del Falun Gong. Lo hanno anche portato in ospedale per un esame medico. I referti hanno indicato che aveva lo stesso stato di salute della volta precedente e ed è stato di nuovo ritenuto non idoneo al carcere.
Il commissario Wang lo ha rilasciato dopo l’esame medico, ma lo ha convocato al distretto di polizia di Qingyuan il giorno seguente. Dopo averlo costretto a firmare una notifica di arresti domiciliari, lo ha condotto al centro di detenzione di Baoding, tentando ancora di farlo ammettere in carcere, nonostante la notifica di arresti domiciliari. Il centro di detenzione ha fermamente rifiutato di ammettere Wang e il commissario lo ha riportato a casa.
Il 18 aprile dello scorsso anno il commissario Wang e un impiegato della procura distrettuale di Qingyuan hanno chiamato Wang e gli hanno ordinato di presentarsi a rapporto. Wang si è rifiutato, citando le sue condizioni di salute. L’impiegato della procura gli ha dunque ordinato di scrivere una dichiarazione in cui definiva un “crimine” il fatto di praticare il Falun Gong e ha detto che sarebbe passato a prenderla più tardi.
L’8 maggio dello stesso anno, il commissario Wang e un’altra persona hanno fatto irruzione in casa del praticante. Hanno consegnato un mandato d’arresto e gli hanno ordinato di firmarlo. Lui si è rifiutato di farlo e loro sono andati via.
Il commissario è ritornato alcuni giorni più tardi con degli agenti, che hanno ordinato a Wang di seguirli al dipartimento di polizia distrettuale di Qingyuan. Lui si è rifiutato e il commissario ha chiamato due agenti della stazione di polizia di Lizhuang. Alle vivaci proteste di Wang la polizia è andata via senza arrestarlo.
Più di 10 persone guidate dal commissario Wang hanno fatto irruzione in casa del praticante la notte del 27 luglio dello scorso anno. Il commissario ha visto il nipote di Wang giocare con un cellulare a letto e glielo ha preso. Il bambino è rimasto terrorizzato e, quella notte, non è riuscito a dormire.
Il commissario e alcuni agenti in borghese del dipartimento di polizia distrettuale di Qingyuan sono andati a casa di Wang il 12 agosto. Non c’era nessuno, così hanno scattato delle foto della casa e chiesto ai vicini se sapevano dove fosse. Mentre la polizia si attardava a casa di Wang è arrivata la moglie. Ha chiesto loro chi fossero e di vedere i loro documenti identificativi. Un agente ha tirato fuori qualcosa dalla tasca e gliel’ha mostrata, ma l’ha rimessa via prima che lei avesse modo di vedere cosa fosse.
La polizia è andata via, ma il commissario Wang ha poi parlato del praticante con i funzionari governativi di Lizhuang.
Il pomeriggio del 18 settembre qualcuno del municipio di Lizhuang ha chiamato la moglie di Wang e le ha ordinato di presentarsi il giorno seguente alla stazione di polizia locale, con il segretario del villaggio.
Intorno alle 22.:00 quella sera quattro agenti del distretto di Qingyuan e della stazione di polizia di Lizhuang sono andati a casa del padre di Wang.
L’anziano si è rifiutato di aprire il cancello così la polizia ha scalato la recinzione ed è saltata nel cortile. Gli agenti hanno busso alla porta e chiesto se suo figlio fosse lì. Il padre li ha rimproverati per il fatto di perseguitare cittadini rispettosi della legge e loro sono andati via 20 minuti dopo. Il giorno dopo il padre di Wang è andato alla stazione di polizia di Lizhuang e il commissario Guo Liwen gli ha detto che il commissario Wang aveva chiesto che anche lui fosse implicato nel caso di suo figlio.
Il 23 settembre dello scorso anno, Wang e sua moglie sono stati convocati alla stazione di polizia, dove hanno trovato ad attenderli il commissario Wang, il commisssario Guo e degli agenti del distretto di Qingyuan. La polizia faceva pressioni e minacciava la moglie e lei, mentre suo marito non guardava, ha firmato la notifica degli arresti domiciliari. La polizia ha quindi permesso alla coppia di andare via. Non è chiaro il motivo per cui la polizia abbia richiesto di nuovo la firma di Wang nel giorno dell’arresto domiciliare, quando il commissario Wang lo aveva già fatto firmare il 28 ottobre 2021. Potrebbe essere perché il primo arresto domiciliare era scaduto. Si sta indagando sui dettagli.
Alcuni giorni dopo due dipendenti del Dipartimento di giustizia distrettuale di Qingyuan si sono recate a casa di Wange lo hanno fotografato, dicendogli che era stato formalmente messo in stato di arresto domiciliare.
Il 18 aprile di quest’anno il commissario Wang ha costretto il praticante e sua moglie a recarsi presso la procura della contea di Gaoyang per evadere alcune pratiche burocratiche, al fine di estendere gli arresti domiciliari di altri tre mesi. Un impiegato della procura ha detto a Wang che poteva presentare ricorso contro gli arresti domiciliari entro 10 giorni.
Wang si è dunque recato alla procura della contea di Gaoyang il 26 aprile scorso per presentare richiesta di revoca degli arresti domiciliari e chiudere il caso. Per legge, il procuratore dovrebbe dare risposta entro tre giorni, ma Wang non ha più ricevuto notizie.
Il 4 maggio Wang è andato al dipartimento di polizia distrettuale di Qingyuan per sporgere denuncia contro il commissario Wang e quanti erano coinvolti nella sua persecuzione. Il dipartimento di polizia ha rifiutato di accettare la sua denuncia e lo ha indirizzato alla Procura della contea di Gaoyang, la quale lo ha mandato alla Commissione Ispezioni che a sua volta l’ha mandato all’Ufficio Ricorsi. Gli è poi stato detto di presentare la denuncia alla stazione di polizia di Yancheng. Quando è andato lì lo hanno arrestato.
La moglie di Wang è andata alla stazione di polizia per chiedere il suo rilascio e le è stato detto che il commissario Wang non c’era e che loro non avevano idea di dove fosse stato portato suo marito. Ha in seguito appreso che era stato condotto al centro di detenzione di Baoding.
L’avvocato di Wang gli ha fatto visita al centro di detenzione il 15 maggio e ha appreso che le guardie non gli permettevano di redigere una nuova denuncia.
Il 22 maggio la moglie di Wang ha spedito per posta la denuncia che lui aveva già scritto al dipartimento di polizia distrettuale di Qingyuan, chiedendo loro di non emettere un mandato di arresto formale contro di lui. E’ andata al dipartimento di polizia il 30 maggio e le è stato detto che suo marito era stato formalmente arrestato. Lei ha poi ricevuto una notifica formale del mandato di arresto datato 12 maggio.
La donna si è recata alla procura della contea di Gaoyang il 5 giugno per presentare una richiesta di revoca del mandato d’arresto formale di suo marito, ma il procuratore ha rifiutato di accettare la sua richiesta dicendo che il caso di suo marito era stato trasferito al tribunale di Gaoyang. Lei vi si è recata e le è stato detto che il caso non era ancora stato messo agli atti.
Il procuratore e il tribunale non le hanno dato nessun aggiornamento sul caso. Ha poi ricevuto una telefonata dal marito il 22 settembre ed ha così appreso della sua condanna alla reclusione.