(Minghui.org) Il 10 agosto scorso, quando ho saputo della scomparsa di Zou Xiuju, non riuscivo a smettere di piangere. L'ho conosciuta mentre eravamo in prigione per la nostra fede condivisa nella Falun Dafa.
La prima volta che l’ho incontrata è stato nel maggio 2005, quando ero detenuta nel famigerato campo di lavoro forzato di Masanjia. Sono stata portata in una stanza al terzo piano dell'edificio e ho visto una donna che puliva il pavimento. Nel momento in cui abbiamo incrociato lo sguardo, lei mi ha sorriso, ha alzato la mano e l’ha chiusa a pugno davanti al petto. Sapevo che anche lei era una praticante della Falun Dafa, e mi stava incoraggiando a rimanere forte. Sebbene non potessimo parlare l'una con l'altra perché le detenute ci stavano guardando, il contatto visivo che abbiamo avuto è stato più potente di mille parole. Ero felicissima perché, durante quel periodo buio, era la prima praticante che vedevo da 22 mesi.
Meno di un anno dopo l’ho incontrata di nuovo. Solo allora ho scoperto come si chiamava. Quando la guardia Ma Jishan e altre l’hanno chiamata per nome insultandola e picchiandola, io sono stata appesa per i polsi in una stanza vicina a dove era lei. Le guardie hanno chiuso la porta per torturarla e solo grazie al resoconto Minghui sono venuta a conoscenza della brutale alimentazione forzata e delle torture per impiccagione che ha dovuto subire in quel periodo.
Verso la fine del 2006 le praticanti, che inizialmente erano detenute insieme, sono state riassegnate a reparti diversi. Anche se non ero più nello stesso gruppo di Zou, spesso la incontravo durante le pause per andare in bagno. Le detenute che ci sorvegliavano non ci permettevano di parlare tra di noi, e a volte ci sgridavano, ma siamo riuscite ugualmente a trovare il modo di comunicare. Così abbiamo saputo come hanno fatto i praticanti del campo di lavoro forzato di Dalian a resistere alla persecuzione. Anche noi abbiamo iniziato a resistere e le torture, per un certo periodo, si sono attenuate.
Sebbene le mie interazioni con Zou fossero molto limitate, l'empatia che avevamo l'una per l'altra era molto speciale per me. Anche se per ora ci ha lasciato, è ancora viva nel mio cuore.
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