(Minghui.org) Il 21 ottobre scorso si è tenuto, presso la Galleria Tianmen di Parigi, un seminario sul crimine del prelievo forzato di organi da parte del Partito Comunista Cinese (PCC).
David Matas, noto avvocato canadese per i diritti umani, ha condiviso le sue decennali indagini su questo orribile crimine, che continua ancora oggi, del quale i praticanti del Falun Gong sono le principali vittime. Ha affermato che la lotta per i diritti umani è una responsabilità che tutti dovrebbero fare del loro meglio per assumersi.
David Matas parla durante il seminario
Nel marzo 2006 una donna cinese, Annie (pseudonimo), ha pubblicato a Washington D.C. una dichiarazione, nella quale ha affermato che il suo ex marito, chirurgo dell'ospedale Sujiatun, della città di Shenyang nella provincia del Liaoning, le aveva rivelato di aver rimosso, tra il 2002 e il 2005, le cornee da 2.000 praticanti del Falun Gong ancora in vita. Altri medici dell'ospedale hanno rimosso altri organi dai praticanti. Ovviamente, durante il processo, queste vittime sono state uccise e i loro corpi sono stati cremati per distruggere le prove. Gli organi venivano venduti a cinesi facoltosi o a stranieri che si trovavano in Cina per il turismo dei trapianti.
Un'organizzazione non governativa canadese ha contattato David Matas e il defunto David Kilgour, ex Segretario di Stato per l'Asia e il Pacifico, invitandoli a condurre un'indagine indipendente sulla questione.
Nel luglio 2006, dopo mesi di indagini, i due hanno pubblicato un rapporto di 140 pagine che ha tratto "la deplorevole conclusione che le accuse erano vere". Hanno anche scoperto che l'atrocità non si è verificata solo nell'ospedale in cui lavorava l'ex marito di Annie, ma anche in molte altre strutture ospedaliere in tutta la Cina.
Matas ha spiegato che, quando sono state svolte le indagini, sono state cercate le prove che supportassero l'esistenza del crimine o che indicassero che tale crimine non era stato commesso. Tutte le prove trovate hanno portato alla stessa conclusione: il prelievo di organi avviene veramente.
Nella loro indagine, hanno intervistato i praticanti del Falun Gong e altri prigionieri reclusi in vari centri di detenzione o prigioni cinesi. Hanno scoperto che i praticanti sono stati sottoposti a esami fisici approfonditi, in particolare a esami del sangue e alla tipizzazione dei tessuti. Tutto ciò non è stato fatto per la loro salute, perché la maggior parte di loro veniva anche sottoposta a selvagge percosse e altre torture. Dalla loro descrizione, è probabile che l'esame sia stato utilizzato per costituire un database che servisse per l'abbinamento degli organi. Allo stesso tempo, le autorità hanno eseguito questi esami solo sui praticanti del Falun Gong e non su altri prigionieri reclusi nelle stesse strutture di detenzione.
Durante il seminario un praticante del Falun Gong, torturato in una prigione cinese e sottoposto a un esame del sangue involontario, ha raccontato la sua esperienza.
Sebbene il numero reale dei trapianti di organi sia un segreto di Stato in Cina, solo sulla base dei numeri limitati pubblicati dal PCC, si può notare che tale numero è aumentato significativamente subito dopo l'inizio della persecuzione del Falun Gong. Il PCC ha affermato che gli organi provengono da donazioni volontarie, ma la Cina non ha un sistema di donazione di organi, ed è anche contro la tradizione cinese donare i propri organi dopo la morte.
Come ulteriore prova, alcuni investigatori hanno finto di essere pazienti e hanno chiamato vari ospedali, chiedendo se avessero a disposizione organi freschi provenienti dai praticanti del Falun Gong, dato che questi hanno uno stile di vita molto sano, a differenza di altri detenuti, che possono essere stati dipendenti dal fumo o dalle droghe. La risposta dei medici è stata: "Sì, abbiamo questi organi, basta prendere un appuntamento e venire".
Alcuni ospedali cinesi hanno elencato i prezzi dei vari organi. È possibile fissare un appuntamento per il trapianto di organi vitali, tra cui il cuore e il fegato.
In Cina esiste una legge che autorizza gli ospedali a prelevare organi dai condannati a morte, senza il loro consenso o quello dei loro familiari. Ciò favorisce il crimine del prelievo di organi, che si è evoluto in un'industria massiccia e lucrativa.
I funzionari del PCC non hanno mai ammesso di aver prelevato organi da praticanti del Falun Gong ancora in vita, hanno affermato che gli organi provenivano da donazioni di prigionieri del braccio della morte, che volevano rimediare alle loro malefatte, ma il numero di prigionieri del braccio della morte era di gran lunga inferiore ai trapianti effettuati.
Nel 2014 il team investigativo ha condotto un'altra serie di ricerche. Consultando online i siti e le pubblicazioni di 169 singoli ospedali cinesi autorizzati dal governo a condurre trapianti, ha raccolto dati relativi ai tipi di interventi eseguiti, alle qualifiche, alle entrate, ai dati demografici dei potenziali pazienti, al numero di posti letto, al personale chirurgico e di supporto, alla capacità e al volume dei trapianti, ai progetti di ricerca, ai rapporti con altri ospedali ed enti correlati, ai finanziamenti, ai brevetti e ai premi.
Sono riusciti a stimare che i trapianti totali eseguiti da questi ospedali erano tra i 60.000 e i 100.000 all'anno, molto più dei 10.000 annuali dichiarati dal PCC, e i numeri sembrano essere aumentati nel corso degli anni. Se questo è vero, il numero di praticanti del Falun Gong "giustiziati" sui tavoli operatori potrebbe arrivare a milioni.
Matas ha dichiarato: "Quello che posso dirvi è che tutti coloro che hanno letto i resoconti della nostra indagine e hanno fatto le loro ricerche, sono giunti, senza eccezioni, alla nostra stessa conclusione. Come ha detto il Tribunale cinese, questo è senza dubbio sensato e reale".
E ha aggiunto: "Poiché sono ebreo e conosco bene l'Olocausto, non sono scioccato dagli straordinari sintomi della violenza. Li vedo! So che possono accadere! Sono deluso, ma è quello che vedo!".
Matas ha detto che per tenere in piedi una rete di uccisioni così massiccia, ci deve essere un gran numero di criminali che la rendano possibile, compresi i medici, gli infermieri, gli agenti che si occupano dei trapianti o qualsiasi altra persona che assiste al crimine del prelievo forzato di organi. Tutti loro dovrebbero essere assicurati alla giustizia.
"Non sarà facile cambiare ciò che sta accadendo in Cina, ma siamo esseri umani, quindi questo riguarda tutti! È importante che tutti si sveglino e diffondano la notizia a titolo personale".
Ognuno di noi ha la sua professione, le sue capacità, le sue conoscenze e i suoi contatti. Ognuno di noi può fare qualcosa che altri non possono fare. I diritti umani sono qualcosa per cui tutti noi dobbiamo fare del nostro meglio per lottare", ha detto Matas.
Un professore di diritto che ha partecipato al seminario ha detto a Matas: "Devo esprimere la mia ammirazione per il suo lavoro. È semplicemente fantastico! Spero che più persone possano sapere del prelievo forzato di organi".