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Prendermi cura del mio complicato suocero

28 Dic. 2023 |   Di una praticante della Falun Dafa nella provincia del Liaoning, Cina

(Minghui.org) Mio suocero, a causa delle cattive condizioni di salute, da oltre dieci anni vive con noi. Negli ultimi dieci anni ho considerato le sfide legate al prendermi cura di lui come opportunità per migliorare me stessa secondo i principi della Falun Dafa.

Quando si è trasferito da noi, si comportava come se fosse il proprietario della casa e dettava regole da seguire. Spesso se la prendeva con noi. Non gli piacevano le nostre ciotole e insisteva perché gliene comprassimo una di suo gradimento. Quando mio marito ha spento la coperta elettrica per la sua sicurezza (a causa di segnalazioni di alcune coperte elettriche che avevano preso fuoco), ha affermato che a noi importava solo risparmiare sulla bolletta elettrica. Gli abbiamo comprato un nuovo letto e ne ha messo in dubbio la qualità e la durata.

Quando mio marito ha perso la pazienza, ho ricordato a me stessa di essere una praticante della Falun Dafa e che qualunque cosa accade è un'opportunità per migliorarmi.

Il Maestro ha detto:

“Così, quando vi imbatterete all'improvviso in un problema, sarete in grado di risolverlo correttamente. Se avete sempre il cuore pieno di benevolenza e compassione, quando sorge bruscamente una difficoltà, avrete un margine per smorzarla e rifletterci sopra.” (Quarta Lezione, Zhuan Falun)

Tuttavia, dopo che sono andata in pensione nel 2017, la situazione è peggiorata. Trascorrevo più tempo a casa con mio suocero e ciò mi ha fatto vivere più prove.

Spesso sporcava il water e sputava il cibo sul tavolo e perfino sui muri. Considerando la sua età, tolleravo il suo comportamento e ripulivo. C’era però una cosa che non potevo tollerare: sputava sempre nel lavandino senza poi ripulirlo. Gli ho detto gentilmente: “Vuoi, per favore, sputare in un fazzoletto di carta e poi gettarlo nel bidone della spazzatura, o buttare lo sputo nel lavandino?” Era d'accordo ma continuava a fare la stessa cosa. Due mesi dopo gliel'ho ricordato di nuovo. Ha detto di sì, ma ancora non cambiava. Altri due mesi dopo, quando ho provato a ricordarglielo di nuovo, si è indignato. Non riuscivo a capire perché si arrabbiasse. Non ho detto nulla, ma non riuscivo a farmi andare bene la cosa.

Ho provato a guardarmi dentro: sono una praticante e dovrei trattare bene tutte le persone; giusto? Questa domanda mi ha tormentata per anni.

Un giorno sono tornata a casa di mia madre e ho parlato con un’amica praticante. Lei mi ha chiesto: “Se tua madre facesse la stessa cosa di tuo suocero, ti darebbe altrettanto fastidio?” Ho risposto di no.

In realtà, mia madre è incontinente da anni e non mi pesa prendermi cura di lei. L’amica praticante ha detto: “Vedi, questo è il problema, non hai mai pensato a tuo suocero come un tuo genitore”. Non potevo essere più d'accordo con lei. Poiché non lo trattavo come il mio padre biologico, lo incolpavo e nel mio cuore lo disprezzavo. Ho capito di essere egoista. Come potevo migliorare se non eliminavo questa cosa? E se mio suocero fosse una prova per aiutarmi a eliminare il mio egoismo nel mio cammino di coltivazione, come dovrei comportarmi allora?

Dopo questa illuminazione, mi sono sentita improvvisamente rilassata e riposata.