Nome: Li PingNome cinese: 李萍Sesso: FemminaEtà: 61Città: HolingolProvincia: Mongolia internaOccupazione: N/DData della morte: 15 settembre 2023Data dell'ultimo arresto: 12 agosto 2014Luogo di detenzione più recente: Carcere femminile della Mongolia interna
Lo scorso 15 settembre, solo otto giorni prima del suo 61° compleanno, Li Ping è deceduta a causa delle torture fisiche, della somministrazione di farmaci tossici e dell'angoscia mentale dovuta alla condanna a cinque anni di prigione per la sua fede nel Falun Gong.
Nel 1997 Li, residente a Holingol nella Mongolia interna, ha iniziato a praticare il Falun Gong. Non molto tempo dopo, tutti i suoi disturbi fisici che l'avevano tormentata per anni sono scomparsi. Riconoscente al Falun Gong per averle donato una nuova vita, Li è rimasta ferma nella sua fede anche quando il regime comunista cinese ha ordinato la persecuzione, il 20 luglio 1999. Da allora, ha sopportato innumerevoli episodi di molestie. La sua casa è stata saccheggiata due volte e per due volte è stata tenuta in centri per il lavaggio del cervello. Prima della condanna a cinque anni di prigione inflittale nel 2015, ha scontato anche una pena di due anni e mezzo in un campo di lavoro forzato.
La mattina del 12 agosto 2014 Li è stata fermata dalla polizia e arrestata all'ingresso del suo condominio. La donna, che si è rifiutata di collaborare, è stata interrogata in una piccola stanza buia nel seminterrato del locale dipartimento di polizia.
Nel pomeriggio la polizia ha messo a soqquadro la sua abitazione. Gli agenti le hanno confiscato i libri del Falun Gong, un computer, due stampanti, più di 7.000 yuan (circa 900 euro) in contanti e altri effetti personali.
Più tardi è stata portata al centro di detenzione locale, dove è stata trattenuta per tutto l'inverno. Li è stata interrogata diverse volte, ma non ha mai ceduto. Quando ha iniziato uno sciopero della fame di cinque giorni per protestare contro la persecuzione, le guardie l'hanno punita lasciandola in una stanza fredda, sorvegliata da un detenuto.
Li Bu, capo della Divisione di sicurezza interna, ha cercato di costringerla a collaborare con lui per un programma televisivo volto a diffamare il Falun Gong, ma la donna si è rifiutata di obbedire.
Tra il mese di dicembre 2014 e il mese di maggio 2015 Li è comparsa davanti al tribunale della città di Holingol otto volte, per poi essere condannata a cinque anni di prigione. Prima di essere portata in carcere, ha iniziato uno sciopero della fame di nove giorni. Il direttore del centro di detenzione ha ordinato alle guardie di legarla per un giorno a un dispositivo di tortura chiamato letto della morte.
Il 18 ottobre 2015 Li, con mani e piedi incatenati, è stata trasferita nel carcere femminile di Hohhot. È stata prima inserita in un gruppo in cui i praticanti del Falun Gong più risoluti venivano trattati in modo particolarmente duro per costringerli a rinunciare alla loro fede. Per un anno una detenuta è stata incaricata di seguirla e monitorarla, tuttavia Li non è mai scesa a compromessi e si è anche rifiutata di svolgere i lavori di fatica, poiché non aveva infranto alcuna legge e non era una criminale. In seguito ha scoperto che le guardie avevano incaricato le detenute di mescolare al suo cibo droghe sconosciute. Quando si è rifiutata di mangiare il cibo manomesso, le guardie le hanno anche iniettato dei farmaci tossici.
Una volta, quando Li e un’altra praticante del Falun Gong imprigionata stavano parlando nel corridoio, una guardia carceraria le ha notate e le ha rimproverate. In seguito, la guardia ha frugato nel bagaglio della donna e le ha preso gli appunti che aveva scritto per documentare la propria persecuzione.
Due giorni prima del suo rilascio, una guardia l'ha vista fare gli esercizi del Falun Gong e l'ha punita facendola restare seduta su un piccolo sgabello nel corridoio per nove ore.
Inner Mongolian Woman Imprisoned Five Years for Her Faith
A Trial That Should Never Have Taken Place