(Minghui.org) Quando è stato condannato a un anno e mezzo per aver praticato il Falun Gong, la moglie di Zhang Guosheng è rimasta sconvolta. La sua salute è rapidamente peggiorata e, il 30 ottobre dell’anno scorso, è deceduta all’età di sessantacinque anni.
Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
Nel mese di luglio dell’anno scorso Zhang, residente a Chifeng, nella Mongolia Interna, è stato arrestato pochi giorni prima del suo settantesimo compleanno. Dopo la rapida condanna da parte del tribunale locale, l’uomo ha fatto ricorso in appello contro la sentenza. Al momento in cui scriviamo è ancora trattenuto nel centro di detenzione di Aohan Banner.
Il 18 ottobre 2019 l’uomo è stato arrestato in un mercato agricolo. L’ultima condanna di Zhang deriva dal suo precedente arresto. Dopo averlo fermato, gli agenti gli hanno requisito le chiavi e hanno fatto irruzione nel suo appartamento, quando non c'era nessuno, confiscandogli i libri del Falun Gong e molti altri effetti personali. A causa dell’ipertensione di cui soffre, il locale centro di detenzione ha rifiutato di accettarlo e, la sera stessa, l’uomo è stato rilasciato su cauzione.
Nel 2020 Zhang è stato convocato dal procuratore, che ha manifestato l'intenzione di incriminarlo. Per evitare la persecuzione, Zhang ha deciso di nascondersi dalla polizia. Da allora la sua pensione è stata sospesa.
Nel periodo in cui era sfollato, la polizia ha perquisito più volte la sua abitazione e quella della figlia. Quando ha saputo che sua madre, ottantenne, era stata ricoverata, gli agenti si sono persino recati in ospedale per cercarlo.
Una sera, quando sua moglie, Lu Lianli era a casa da sola, la polizia ha fatto intervenire un fabbro e ha fatto irruzione nell’abitazione, per cercare il marito. Quando gli agenti hanno scoperto che non era in casa, durante la notte hanno guidato fino alla sua città natale e l’hanno cercato anche a casa degli zii.
Persecuzioni precedenti
Dall'inizio della persecuzione, Zhang è stato ripetutamente preso di mira per aver praticato il Falun Gong. Durante il Capodanno cinese del 2002 la polizia l’ha molestato e ha strappato un adesivo che diceva "La Falun Dafa è buona" dalla sua porta.
Il 28 ottobre 2002 l’uomo è stato arrestato e trattenuto nel locale centro di detenzione. Anche sua moglie è stata portata in un centro per il lavaggio del cervello dove, durante i trentuno giorni di detenzione, è stata costretta a restare in piedi o accovacciata e privata del sonno. Quando entrambi i genitori erano detenuti, la loro figlia adolescente è stata lasciata a casa da sola e, ogni volta che il cane della porta accanto abbaiava, si spaventava pensando che fosse ancora la polizia, tornata a molestarla.
Il 20 gennaio 2003 Zhang è stato nuovamente arrestato e trattenuto nel centro di detenzione per oltre otto mesi. In seguito la polizia gli ha imposto tre anni di lavori forzati. Dopo che gli è stato negato il ricovero a causa della sua grave ipertensione, la polizia l’ha condotto nel Centro per il lavaggio del cervello di Chifeng e ha tentato di costringerlo a rinunciare al Falun Gong.