(Minghui.org) Dopo aver scontato cinque campi di lavoro per un totale di dieci anni di pena detentiva, una donna residente a Pechino sta affrontando un nuovo processo per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione, nota anche come Falun Dafa, che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
Il 14 dicembre 2021 Lang Dongyue è stata arrestata a Zhangjiakou, nella provincia dell’Hebei, due anni dopo essere stata costretta a vivere lontano da casa per evitare la persecuzione. La polizia l'ha messa in reclusione penale presso il Centro di detenzione della città di Zhangjiakou e ha sottoposto il suo caso alla Procura del distretto di Xuanhua, a Zhangjiakou. Il 22 febbraio scorso la donna è comparsa davanti al tribunale distrettuale.
Il marito di Lang, Wang Lianyi, nonostante le difficoltà economiche, ha assunto un avvocato. A causa dello stress mentale dovuto alla persecuzione, il 24 aprile dell’anno scorso, alla vista di due auto di polizia parcheggiate davanti allo studio legale in cui si stava recando, è crollato a terra. Dopo una lunga pausa, ha raccolto le forze ed è entrato nello studio legale con il suo amico. Il giorno dopo è deceduto improvvisamente nel cortile di casa sua.
Nel giugno 1998 Lang ha iniziato a praticare il Falun Gong, al quale attribuisce il merito di averle curato l’asma cronica e la tigna. Poiché si è rifiutata di rinunciare al Falun Gong, le sono stati inflitti cinque periodi nei campi di lavoro, di cui quattro trascorsi nel campo di lavoro forzato femminile di Pechino e uno nel campo di lavoro forzato di Masanjia, nella provincia del Liaoning.
Lang ha perso i denti a causa dell’alimentazione forzata
Durante la detenzione, la donna è stata costantemente picchiata, percossa con i bastoni elettrici e appesa per i polsi. Tra i diversi momenti in cui è stata sottoposta ad alimentazione forzata, una volta le detenute l’hanno spogliata, schiacciata contro il pavimento di cemento bagnato, le hanno coperto gli occhi, aperto la bocca e l’hanno alimentata contro la sua volontà. A volte le è stata somministrata a forza acqua fredda e farmaci sconosciuti, provocandole l’avulsione di diversi denti.
Una volta le detenute l'hanno colpita sul petto facendola quasi soffocare. A volte indossavano tacchi alti per calpestarla. In un'altra tortura, è stata costretta a camminare indossando scarpe molto più piccole dei suoi piedi.
Le detenute l’hanno anche aggredita sessualmente, pungendola nelle parti intime con il manico di uno scacciamosche o di uno spazzolino da denti. In seguito, la donna non era più in grado di camminare. Poiché Lang ha gridato "La Falun Dafa è buona" per protestare contro la persecuzione, le guardie hanno costretto le detenute a toglierle i pantaloni, a strappare l'assorbente che indossava e a infilarglielo in bocca. Siccome ha continuato a resistere alla persecuzione, le guardie hanno trovato un altro assorbente usato nella toilette e gliel’hanno infilato in bocca. Quando il sangue è uscito dalla bocca, le guardie le hanno tirato la testa all'indietro per evitare di macchiare il pavimento.
Informazioni di contatto dei perpetratori:
Li Guangyao (李光耀), direttore dell'ufficio 610 della contea di Huailai: +86-13932388063
Sun Tianyou (孙天有), vice segretario del Comitato per gli affari politici e legali della contea di Huailai: +86-13331321060
Zhao Shaochen (赵少晨), procuratore della Procura della contea di Huailai
Zhang Yuewu (张跃武), giudice del tribunale del distretto di Xuanhua: +86-17703138633
(Altre informazioni sui contatti dei responsabili sono disponibili nell'articolo originale in cinese).
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