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Heilongjiang: Praticante nuovamente arrestato per la sua fede dopo aver subito otto anni e mezzo di torture

11 Maggio 2023 |   Di un corrispondente Minghui della provincia dell’Heilongjiang, Cina

(Minghui.org) Guan Wenlong, un uomo di 60 anni della città di Harbin nella provincia dell’Heilongjiang, è stato recluso il 4 agosto dello scorso anno per aver praticato il Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Sebbene i dettagli sullo stato attuale del signor Guan Wenlong non siano chiari, questo articolo descrive in dettaglio le torture che ha subito in questi anni.

Guan aveva un brutto carattere, beveva e giocava d’azzardo, e quando era a casa spesso picchiava la moglie e il figlio. Poco dopo aver intrapreso il Falun Gong all’inizio del 1999, il suo carattere è cambiato, è diventato gentile e premuroso, e tutta la famiglia ha iniziato a godere di una vita armoniosa. Dopo che la persecuzione è iniziata Guan è stato arrestato e imprigionato per sette anni, semplicemente per non aver rinunciato al Falun Gong.

Sette anni di torture carcerarie

Guan è stato arrestato a casa nel gennaio 2002 e condannato a sette anni dal tribunale distrettuale di A’cheng. È stato detenuto in quattro diverse prigioni, una sconosciuta, la prigione n. 3 di Harbin, quella di Mudanjiang, e una nuova prigione a quell’epoca in costruzione, quella di Yuquan.

Nella prigione di Yuquan il praticante veniva monitorato da otto detenuti 24 ore su 24, compreso quando dormiva, mangiava o usava il bagno, i quali lo picchiavano in ogni occasione. Durante il giorno era costretto a lavorare in una cava, e un giorno, mentre stava lavorando, si è ferito ai piedi non riuscendo più a camminare. La guardia, invece di portarlo in infermeria e farlo controllare l’ha comunque costretto a lavorare, e quando si è accorto che stava raggiungendo il limite, l’ha gettato in una prigione piena d’acqua e l’ha lasciato dentro per un giorno intero.

Illustrazione della tortura: Prigione acquatica

Dopo che un detenuto l’ha tirato fuori ha lasciato Guan su una grossa pietra dove spesso soffiava il vento, in modo da fargli prendere freddo. Successivamente gli ha lasciato i vestiti bagnati addosso fino alla sera.

Nell’aprile 2003 Guan è stato trasferito alla prigione n. 3 di Harbin e poichè si rifiutava di scrivere una dichiarazione di rinuncia al Falun Gong, è stato costretto a rimanere seduto su uno sgabello di legno dalla mattina fino a mezzanotte. Se si muoveva anche solo di poco, i detenuti lo picchiavano.

Il praticante è stato poi portato in una cella di isolamento dove il primo giorno è stato lasciato senza cibo e di notte dormiva su una tavola di legno senza biancheria da letto o una trapunta per coprirsi. A partire dal secondo giorno hanno iniziato a dargli un cucchiaio di farina di mais al mattino e uno alla sera e dopo due settimane era emaciato e si sentiva morire di fame.

Un anno dopo, nell’aprile 2004, Guan è stato portato nell’ottava sezione della prigione di Mudanjiang, dove i detenuti l’hanno ferito durante una sessione di tortura rendendolo incapace di svolgere i lavori forzati. La guardia Wu Xuejun insieme a due detenuti l’hanno picchiato con un bastone elettrico e l’hanno costretto a lavorare nonostante le sue ferite.

Il 4 novembre 2005 Guan è stato ricoverato in ospedale poiché era stato gravemente ferito a causa del pestaggio da parte della guardia Wu. Solo due giorni dopo, non ancora guarito, un’altra guardia, Zhang Jian, l’ha prelevato con la forza dall’ospedale per riportarlo in prigione, poi è stato tenuto in isolamento per sette giorni. Nella cella gli era permesso di indossare solo abiti molto leggeri anche se non c’era riscaldamento e ogni giorno gli venivano dati due piccoli pezzi di pan di spagna.

Il 23 febbraio 2006 le guardie Chen Zhanfeng e Wu hanno colpito Guan con bastoni elettrici e l’hanno picchiato.

Il giorno successivo Wu e Liu Bo hanno trascinato il praticante nel bagno (che non aveva una telecamera di sorveglianza), l’hanno colpito con bastoni elettrici e percosso con bastoni di gomma. Dopo un’ora di torture la gamba destra di Guan era ferita e i detenuti hanno dovuto portarlo fuori, poi Wu l’ha seguito e pugnalato alla schiena e alla gamba destra con un punteruolo. Le guardie l’hanno riportato in bagno verso mezzogiorno e picchiato nuovamente, finché tutti gli altri detenuti non hanno finito di pranzare: aveva il viso gonfio e pieno di lividi.

Quando Wu è tornato al lavoro il giorno dopo, ha trascinato Guan in bagno e l’ha torturato con un punteruolo per un’altra mezz’ora.

I giorni successivi il praticante non è stato in grado di lavorare a causa del dolore alle gambe, così per punizione le guardie l’hanno condotto in una piccola stanza e gli hanno colpito la punta delle dita con un bastone elettrico mentre lo insultavano verbalmente.

Quando l’uomo ha rifiutato di indossare l’uniforme da detenuto, le guardie gli hanno detto: “Visto che l’ultima volta non siamo riusciti a raddrizzarti con il manganello da 10.000 volt, oggi useremo quello da 30.000 volt”.

Le guardie hanno ordinato a più di dieci detenuti di trattenere Guan: uno si è seduto sulla sua testa, mentre altri gli tenevano le mani e le gambe. L’hanno spogliato, poi la guardia Wu Jizhe l’ha colpito al petto, all’addome e infine su tutto il corpo. La tortura dello shock elettrico è durata dalla mattina a mezzogiorno. La stanza era satura dell’odore di carne bruciata. Quando i detenuti hanno trascinato il praticante in cella, aveva la caviglia destra gravemente ferita e l’osso esposto.

Illustrazione della tortura: Trascinamento a terra

Guan è stato rilasciato nel gennaio 2009.

Un anno e mezzo di campo di lavoro

Il 29 dicembre 2009, a solo undici mesi dal rilascio, la polizia ha nuovamente arrestato Guan e perquisito la sua abitazione. È stato recluso presso il centro di detenzione n. 2 di A’cheng e poi condannato a un anno e mezzo di lavori forzati.

Guan è stato portato al campo di lavoro forzato di Wanjia il 14 gennaio 2010 e trasferito a quello di Changlinzi pochi giorni dopo. Anche in questa occasione le guardie l’hanno picchiato perchè si opponeva alla persecuzione.

Dopo che il campo di lavoro forzato di Changlinzi è stato chiuso, a 8 ottobre del 2010, tutti i praticanti del Falun Gong detenuti lì sono stati trasferiti a quello del Suihua.

Anche lì le guardie hanno picchiato spesso Guan. La guardia Fan Xiaodong, dopo essersi ubriacata, lo picchiava spesso colpendolo in viso e sul petto e un’altra guardia, Shi Jian, una volta l’ha colpito alla testa fino a provocargli le vertigini.

La polizia ha continuato a molestare Guan anche dopo il rilascio, avvenuto il 25 giugno 2011.

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