(Minghui.org) Un veterano della città di Hanzhong, nella provincia dello Shaanxi, è stato condannato a una pesante pena detentiva e gli sono stati ridotti di oltre la metà gli anni di servizio utili per la pensione per aver sostenuto la sua fede nel Falun Gong.
Quando Zeng Chaohua ha presentato domanda di pensione lo scorso anno, dopo aver raggiunto l'età pensionabile di 60 anni, le autorità hanno restituito i contributi che la sua famiglia aveva versato sul suo conto pensionistico durante i sette anni di mandato e hanno ridotto a 20 i suoi 42 anni di servizio. Ora riceve solo 1.200 yuan (circa 158 euro) al mese, che bastano a malapena a coprire le spese di prima necessità per lui e sua madre, che ha 80 anni.
Zeng ha prestato servizio militare tra il 1980 e il 1988. Dopo essere stato congedato, ha trovato lavoro in una fabbrica chimica locale, per venire licenziato poco dopo. Ha fatto lavori saltuari per mantenere la famiglia e nel 2006 ha iniziato a praticare il Falun Gong. Durante il servizio militare aveva sviluppato delle malattie come la spalla bloccata e l’artrite, che sono presto scomparse.
Zeng si è trasferito a Xi'an, la capitale della provincia dello Shaanxi, nel 2008 e ha iniziato a svolgere attività commerciali. È stato arrestato il 20 aprile 2013, mentre faceva visita a un praticante del Falun Gong locale. Gli agenti di polizia l’hanno schiaffeggiato in viso e fatto stare in piedi con le gambe divaricate. Gli hanno poi coperto la testa con un cappuccio nero e l’hanno portato alla stazione di polizia.
Dopo averlo legato alla panca della tigre, la polizia l’ha colpito come un sacco di sabbia. Il naso e la bocca gli sanguinavano. Gli agenti hanno asciugato il sangue e continuato a picchiarlo su tutto il corpo. Dopo quattro ore di percosse gli hanno ammanettato le mani dietro la schiena, con una mano tirata sopra la spalla per incontrare l'altra tirata su dalla schiena. L'ammanettamento è durato mezz'ora e il dolore è stato lancinante.
Illustrazione della tortura: Ammanettato dietro la schiena
Illustrazione della tortura: Panca della tigre
Nel frattempo, un altro gruppo di agenti ha fatto irruzione nella casa di Zeng e ha confiscato più di 40 libri del Falun Gong, un computer, DVD, sei telefoni cellulari, una macchina fotografica, dispositivi MP3 e MP4, materiale informativo sul Falun Gong e 7.000 yuan (circa 924 euro) in contanti.
Il tribunale del distretto di Lianhu ha condannato Zeng a sette anni di carcere nel settembre 2014. Anche le altre quattro praticanti arrestate con lui sono state condannate. Li Hua è stata condannata a nove anni, Kou Qiaoyun a cinque anni e Jin Rong e Wang Juanxiu a quattro anni ciascuna.
L'8 aprile 2015 Zeng è stato trasferito nella prigione di Weinan, nota anche come prigione numero 2 della provincia dello Shaanxi. Per costringerlo a rinunciare al Falun Gong, le guardie l’hanno tenuto in cella d’isolamento e costretto a stare in piedi dalla mattina presto fino a mezzanotte, ogni giorno, per due settimane. I suoi piedi si sono gonfiati, non riusciva a piegare le ginocchia e aveva difficoltà a camminare.
Le guardie l’hanno anche costretto a guardare video che diffamano il Falun Gong e a lavorare almeno 12 ore al giorno senza retribuzione e senza pause nel fine settimana.
Il padre di Zeng è stato talmente devastato dalla sua condanna che si è ammalato ed è deceduto nel 2016, senza poterlo vedere un'ultima volta. Anche il fratello minore è rimasto traumatizzato ed è morto per una malattia improvvisa poco dopo la scomparsa del padre. Per evitare che il figlio e la figlia adolescenti fossero coinvolti nella persecuzione, la moglie di Zeng è stata costretta a divorziare. Ha anche lottato per crescere i figli da sola. La madre di Zeng, all'epoca ultrasettantenne, ha faticato a viaggiare per quasi 200 miglia (circa 322 chilometri) fino a Xi'an per visitare Zeng in prigione.
Dopo essere stato rilasciato nel 2021, Zeng sperava di poter trascorrere più tempo con la madre, ma la riduzione della pensione l’ha costretto a ricominciare a lavorare.