(Minghui.org) I praticanti della Falun Dafa hanno tenuto una veglia a lume di candela nel quartiere centrale degli affari di Melbourne, la sera del 25 aprile, per celebrare il 24° anniversario dell’appello del 25 aprile. Hanno acceso candele e tenuto in mano ritratti di praticanti in Cina che hanno perso la vita nella brutale persecuzione del Partito Comunista Cinese (PCC).
I praticanti della Falun Dafa organizzano una veglia a lume di candela a Melbourne la sera del 25 aprile
“I principi della Falun Dafa di Verità, Compassione e Tolleranza sono a mio avviso molto validi e sono molto importanti per la società. Sono assolutamente d’accordo con questi valori”, ha detto Fred, un vigile del fuoco in pensione, aggiungendo che anche lui li segue in modi diversi.
“Quando sono passato davanti ai praticanti, mi sono commosso dall’energia pacifica. Mi sono subito tornate in mente le scene di protesta pacifica dei praticanti al Consolato cinese di Canberra per molti anni”.
Fred ha continuato: “Vivevo a Canberra e ho visto i praticanti fare petizioni davanti al Palazzo del Parlamento. Penso che abbiano fatto un buon lavoro e per questo sostengo le loro richieste”.
Ha detto di ammirare la risposta dei praticanti all’appello del 25 aprile a Pechino e alla persecuzione. Ha detto: “I praticanti della Falun Dafa hanno dimostrato un coraggio straordinario perché stanno aiutando le persone a conoscere la brutalità [protestando globalmente contro la persecuzione]. Indipendentemente dal modo in cui le persone esprimono il loro sostegno, l’obiettivo è lo stesso: raggiungere la pace per tutti e fermare il male”.
Era un giorno festivo in Australia, l’Anzac Day, e c’erano molti veterani e famiglie che partecipavano alla celebrazione nella via commerciale del centro. Mitch, un pilota proveniente da una famiglia di militari era tra loro. Ha detto che suo padre, suo nonno e il suo bisnonno erano tutti eroi che hanno difeso il Paese e che era molto orgoglioso di loro. Dopo la veglia a lume di candela, ha salutato i praticanti e detto: “Penso che la resistenza della Falun Dafa alla persecuzione sia molto coraggiosa. Sostengo tutto ciò che fate, siete persone straordinarie, continuate così!”.
Persone a Melbourne firmano la petizione per porre fine alla persecuzione in Cina
La dermatologa Laura si è trasferita a Melbourne cinque anni fa. Quando ha notato la veglia a lume di candela, ha detto che la solennità, la tranquillità e la pace l’hanno colpita”.
“Penso che siano molto pacifici”, ha detto. “Lavoro e vivo a Melbourne da cinque anni, e ricordo ancora la prima volta che li ho visti [i praticanti della Falun Dafa] seduti in silenzio. Si può sentire la pace”.
“Ma è spaventoso che un gruppo così tranquillo e pacifico sia stato bandito [dal PCC] per aver cercato di essere gentile con le persone. È molto triste che i praticanti sono perseguitati in questo modo, soprattutto nella Cina di oggi”.
Come medico, Laura è rimasta scioccata dalla brutalità del prelievo forzato di organi commesso dal PCC. Ha detto: “Ho sentito parlare del prelievo di organi. È un problema terribile. So che questi crimini si verificano. È una cosa che dovrebbe essere fermata immediatamente”.
Ha aggiunto che gli australiani che si recano in Cina per il trapianto di organi possono inavvertitamente rendere l’Australia parte del crimine a causa delle risorse mediche per sostenere le cure successive, molte delle quali sono pagate dai contribuenti australiani. “È sicuramente un problema molto serio per l’Australia”.
E ha aggiunto: “Mi sento molto triste. Non riesco davvero a immaginare cosa stiano passando i praticanti perseguitati, perché è un argomento di cui si parla raramente in Australia. Spero che la situazione migliori e che il male venga fermato al più presto”.
Laura ha ammirato gli sforzi e la perseveranza dei praticanti nel protestare contro la persecuzione.
“Se i praticanti rendono il pubblico consapevole di ciò che è accaduto, più persone diffonderanno la voce. Le persone diventeranno più consapevoli e alla fine uno sforzo congiunto potrà contribuire a porre fine al male”, ha detto.
Ha aggiunto: “Ci sono troppe cose negative che accadono nel mondo oggi, e la gente usa troppa violenza per combatterle. Ma vedere i praticanti della Falun Dafa che affrontano e risolvono crimini violenti in modo così pacifico, penso che sia davvero potente”.
La Falun Dafa (conosciuta anche come Falun Gong) è stata introdotta per la prima volta al pubblico dal Sig. Li Hongzhi a Changchun, in Cina, nel 1992. La disciplina spirituale è ora praticata in oltre 100, tra Paesi e regioni in tutto il mondo. Milioni di persone che hanno abbracciato gli insegnamenti, basati sui principi di Verità, Compassione e Tolleranza, e hanno imparato i cinque esercizi, hanno sperimentato un miglioramento della salute fisica e spirituale.
Il 23 e 24 aprile 1999, la polizia di Tianjin, una città vicina a Pechino, ha aggredito e arrestato decine di praticanti che si erano riuniti fuori dall’ufficio di una rivista per discutere degli errori contenuti in un articolo pubblicato, che attaccava la Falun Dafa. Quando si è diffusa la notizia degli arresti, altri praticanti hanno chiesto informazioni ai funzionari, che gli hanno detto di portare il loro appello a Pechino.
Il giorno successivo, il 25 aprile, circa 10.000 praticanti della Falun Dafa si sono riuniti spontaneamente presso l’Ufficio Centrale degli Appelli a Pechino, come da istruzione dei funzionari di Tianjin. Il raduno era stato pacifico e ordinato. Diversi rappresentanti della Falun Dafa sono stati convocati per incontrare il premier cinese, Zhu Rongji, e i membri del suo staff. Quella sera, i praticanti arrestati a Tianjin sono stati rilasciati, e, fatti tornati a casa.
Jiang Zemin, ex capo del PCC, ha percepito la crescente popolarità della disciplina spirituale come una minaccia all’ideologia atea del PCC e ha emesso un ordine per bandire la Falun Dafa il 20 luglio 1999.
Minghui ha confermato la morte di migliaia di praticanti del Falun Gong durante la persecuzione, ma si sospetta che il numero effettivo sia molto più alto. Molte altre persone sono state imprigionate e torturate per la loro fede.
Numerose prove dimostrano che il PCC ha ordinato il prelievo forzato di organi da prigionieri di coscienza detenuti, che sono stati assassinati per rifornire l’industria cinese dei trapianti in forte espansione.